Canon inaugura la lineup APS-C con innesto RF: arrivano R10, R7, 18-45mm e 18-150mm

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Oggi Canon inaugura un nuovo capitolo della sua storia annunciando due mirrorless APS-C con attacco RF. Si era iniziato proprio da lì, dal sensore ridotto, con la prima EOS M del 2012, ma ormai era tempo di fare un po’ d’ordine e unificare i sistemi. Quindi si ritorna ad avere corpi macchina ed obiettivi full-frame ed APS-C che condividono l’innesto, garantendo una maggiore fluidità sia nell’acquisto che nell’uso dell’attrezzatura. Sensore più piccolo significa compattezza e leggerezza, ma consente anche di realizzare corpi macchina più economici e veloci, mentre il moltiplicatore può essere un vantaggio per alcuni generi fotografici.

La nuova piccola di casa si chiama R10 e ricorda molto da vicino le reflex della serie “Rebel”, come la 850D. Ha una bella impugnatura comoda, considerando le dimensioni, che sono sostanzialmente guidate dal grande innesto RF. Chi ha mani grandi potrebbe non trovare posto per il mignolo, ma la profondità del corpo garantisce sempre una presa salda.

Piuttosto classica l’impostazione strutturale del corpo, segnalo giusto lo switch AF/MF sul frontale e la presenza di un utilissimo joystick. È una fotocamera pensata per un uso particolarmente semplice, cosa che si nota sia nel software, con menu ad icone e tante spiegazioni, ma anche per dettagli fisici come il flash pop-up.

Il display articolato e touch risulta piuttosto comodo, mentre il mirino mi è parso un po’ piccolo rispetto gli standard attuali, anche se certamente più comodo e chiaro rispetto quello delle equivalenti reflex che va a sostituire.

Il sensore APS-C ha 24,2MP e non dispone di tecnologie quali BSI o stacked, ma è stato rivisto nelle micro lenti e nell’elettronica per garantire migliori prestazioni sia per la qualità d’immagine che la velocità di lettura. Si arriva infatti a ben 15fps con l’otturatore meccanico e a 23 con quello elettronico, con un buffer che regge per circa 30 scatti.

Molte delle tecnologie introdotte in questa linea sono in comune con quelle della sorella maggiore, quindi inizierei ad introdurre anche la R7 che appare un po’ come l’erede della 90D. Il corpo è tropicalizzato e sicuramente più generoso e robusto rispetto quello della R10, ma non mi sentirei di metterla sullo stesso livello che occupava la 7D Mark II (recensione).

Una cosa interessante è che su questa fotocamera Canon ha tentato alcune soluzioni inedite per i controlli, con dei risultati che è ancora difficile giudicare. Hanno deciso di spostare la ghiera posteriore intorno al joystick AF, togliendola sia dal dpad che dall’area in alto a destra, dove hanno invece messo lo switch di accensione. Inoltre, questo dispone di tre posizioni (video, on e off) che appaiono piuttosto ravvicinate e a volte difficili da attivare con precisione.

Il display rimane sempre articolato e touch ma con una migliore risoluzione ed anche il mirino è ben più ampio. È certamente una fotocamera che appare più completa, inoltre usa le classiche batterie LP-E6NH (retro compatibili) ed ha un doppio slot SD con supporto per UHS-II

La R7 ha una risoluzione superiore (32,5MP) ed è la prima fotocamera APS-C del brand con sensore stabilizzato (8 stop di compensazione dichiarata), nonché l’unica attualmente con correzione dell’orizzonte. Condivide la raffica con otturatore meccanico fino a 15 fps ma con quello elettronico sale a 30fps e, soprattutto, dispone di un buffer decisamente migliore, capace di tenere fino a 100 scatti consecutivi in RAW compresso.

Altre cose in comune sono il veloce processore d’immagine DIGIC X, il Dual Pixel CMOS AF con funzionalità di Deep Learning, la nuova slitta audio multifunzione con supporto per audio digitale, il Dual Pixel RAW, le modalità panorama e bracketing fuoco con montaggio immediato in camera, la ricarica ed alimentazione via USB-C, nonché la possibilità di registrare filmati oltre la classica durata di 30 minuti.

Tra gli aspetti che le differenziano c’è il video, che nella R10 prevede un 4K a 30 fps con oversampling dal 6K, il 4K a 60fps con crop e Full HD fino a 120fps. Nessuna delle due ha il classico limite di 30 minuti per clip, ma la R7 ha una marcia in più grazie al 4K 30fps con oversampling dal 7K, il 4K a 60fps senza crop (anche se con qualità ridotta) e la possibilità di registrare in C-Log 3 per una maggiore gamma dinamica e migliore possibilità di post-produzione, oltre ad una sempre utile uscita cuffie per il monitoraggio.

Insieme alle due fotocamere sono stati annunciati anche due obiettivi da kit, entrambi con una caratteristica forma in cui il barilotto stringe subito dopo l’innesto: evidentemente le dimensioni di quello RF sono largamente sovra dimensionate per le necessità dell’APS-C. Come nel mondo reflex, anche in questo caso gli obiettivi per il formato ridotto vedono l’aggiunta della sigla -S, per cui abbiamo RF-S 18-45mm F4.5-6.3 ed RF-S 18-150mm F3.5-6.3.

Entrambi gli obiettivi sono costruiti con materiale leggero e non presentano sistemi di controllo avanzati sul barilotto, al di fuori della tipica ghiera frontale della serie (ad esempio manca uno switch AF/MF). Il 18-45 è retrattile, diventa davvero un pancake, ed è previsto nel kit solo con la R10. Il 18-150 è il classico tuttofare e sarà in vendita con entrambe. Tutti i prodotti annunciati oggi arriveranno sul mercato tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, con i seguenti prezzi:

  • R10 solo corpo 1029€
  • R10 + 18-45mm 1149€
  • R10 + 18-150mm 1439€
  • R7 solo corpo 1569€
  • R7 + 18-150mm 1979€
  • 18-45mm 369€
  • 18-150mm 599€
Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.