iOS e iPadOS 16 potrebbero tagliare fuori molti più dispositivi che in passato

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In queste ore sta circolando un po’ ovunque la lista dei device che supporteranno i nuovi iOS e iPadOS 16. La prima cosa da capire è che questa non deriva da informazioni trapelate o in qualche modo accertate, ma solo da ipotesi: ad oggi non esiste certezza assoluta in merito a quali iPhone ed iPad potranno installare il prossimo aggiornamento. Prova ne è il fatto che esistono anche differenti liste. Ad esempio quella di MacRumors stabilisce dei paletti in ingresso più rigidi, e a mio avviso meno credibili, di quella riportata dal profilo Instagram @applesfresh.

Come sapete iOS/iPadOS 15 sono stati di manica molto larga, supportando tutti i device con almeno A9 o 2GB di memoria RAM. Questo ha consentito di installarlo finanche su iPhone 6s/6s Plus con A9 del 2015, ottenendo una longevità di 7 anni. Il record è però lato iPad: il modello Air 2 del 2014 aveva A8X, ma grazie ai 2GB di RAM ha avuto ben 8 anni di supporto software.

Non sono dunque gli anni il metro di valutazione, bensì l’hardware minimo richiesto. MacRumors ipotizza che iOS 16 potrebbe alzare l’asticella dei requisiti ad A10 con 3GB di RAM, combinazione che creerebbe un’insolita discrepanza, cioè non supportare iPhone 7 ma solo iPhone 7 Plus (visto che solo il secondo aveva i 3GB). La lista di @applesfresh scende meno nel dettaglio delle spiegazioni, però sembra più plausibile nell’includere entrambe le versioni di iPhone 7.

Il pomo della discordia potrebbe essere semplicemente nella congiunzione utilizzata. È infatti molto probabile che non si parli di un minino di A10 e 3GB, ma piuttosto di A10 oppure 3GB di RAM. D’altronde anche per iOS/iPadOS 15 era stato così.

Se così fosse, i dispositivi più vecchi a poter aggiornare sarebbero:

  • 2015 – iPad Pro
  • 2016 – iPhone 7 / 7 Plus
  • 2018 – iPad 6
  • 2019 – iPod Touch 7
  • 2019 – iPad Air 3
  • 2019 – iPad mini 5

Vedere iPad Air e mini così recenti nella lista non è strano, perché quelle due versioni erano state tagliate fuori dalla lineup per anni e sono ritornate nel 2019 con un sostanziale upgrade. Non mi stupisce neanche tanto l’iPod Touch di settima generazione, che è appena stato ritirato dalla vendita e un altro aggiornamento del sistema operativo potrebbe meritarlo (anche se su questo è interessante la visione alternativa di Razziatore nel suo coccodrillo, visto che la dimensione del display può rappresentare un ulteriore limite).

Trovo più difficile da digerire l’esclusione dell’iPad di quinta generazione, perché risale al relativamente vicino 2018, ma con A9 e 2GB è quasi impossibile che riceva iPadOS 16. Continuando a seguire la stessa logica, il dispositivo più vecchio ad aggiornare sarebbe il primo iPad Pro del 2015, perché aveva A9X ma 4GB di RAM. Tuttavia, Apple potrebbe decidere di fare un’eccezione ed escluderlo comunque per altre ragioni. In fondo queste, come quelle riportare dagli altri siti, sono solo deduzioni e ipotesi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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