SanDisk Professional PRO-BLADE è la soluzione di archiviazione ad alte prestazioni

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Qualcuno forse ricorderà il Lexar Workflow, un interessantissimo progetto che prevedeva un hub verticale con quattro slot in cui inserire dei moduli a piacere con SSD o lettori per svariati tipi di memorie. Un’idea assolutamente brillante e fin troppo avanti coi tempi, tant’è che poggiava su Thunderbolt 2 e USB-A 3.0. Io ne parlo al passato perché oggi non ha più molto senso, ma credo sia stato uno di quei prodotti che ha pagato il pegno di scontrarsi con un mercato non ancora del tutto pronto. Pensate oggi, con le potenzialità delle nuove connessioni, quanto potrebbe essere versatile uno strumento del genere per il settore professionale.

A puntare in questa direzione è Western Digital, con il suo brand SanDisk Professional, che oggi annuncia il nuovo ecosistema PRO-BLADE destinato ai content creator con elevati volumi di dati da gestire. Si tratta di un prodotto che segue una strada parallela rispetto al precedente DOCK4 uscito lo scorso anno, dove il focus era la lettura dei dati, perché in questo caso l’obiettivo è memorizzarli.

L’unità basilare del nuovo SanDisk Professional PRO-BLADE è essenzialmente un SSD PCI-e 3.0 x4 NVMe in un case di alluminio con un connettore hot-swap realizzato da Western Digital, ma non proprietario e chiuso. Questo è definito PRO-BLADE SSD Mag e può essere usato in mobilità inserendolo nel PRO-BLADE TRANSPORT, che altro non è che un contenitore resistente agli urti con connessione USB 3.2 gen 2×2, oppure nella PRO-BLADE STATION che ne contiene fino a 4 in modalità JBOD (quindi senza RAID, dato che è pensato per attaccare e staccare le unità al bisogno).

Interessante notare che, come riportato da AnandTech, vengono proposte già delle versioni dotate di dischi, con prezzi che vanno dai $179 per 1TB nel PRO-BLADE SSD Mag ai $659 per 4TB nel PRO-BLADE TRANSPORT, mentre per la STATION il prezzo è da definire perché arriverà più avanti, entro la fine dell’anno.

Sicuramente un progetto degno di nota, anche perché l’utilizzo di un sistema non proprietario lascerà ad altri produttori la possibilità di realizzare degli SSD compatibili. Una nota apparentemente stonata è l’uso di Thunderbolt 3 e non 4, ma a mio avviso è stata una scelta consapevole. Thunderbolt 4 è più moderno, ma soprattutto più compatibile con USB-C 4, però la parte importante in questo prodotto è il collegamento PCIe che non è presente su USB-C. E da quel punto di vista la velocità massima supportata da Thunderbolt 3 e 4 è uguale, ovvero 32Gbps che corrispondono al PCIe 3.0 x4.

Il nuovo lettore di SD e microSD UHS-I compatibile con il precedente PRO-DOCK4

Semmai una cosa che mi dispiace è che non si sia pensato ad integrare in un unico sistema anche i lettori dei moduli con lettori di memorie, lasciando a Lexar non solo il primato di aver pensato prima ad unire i due aspetti, ma anche quello di essere ancora oggi l’unica ad averlo fatto.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.