Recensione Jabra Elite 4 Active: auricolari true wireless con ANC al prezzo giusto

Un numero sempre maggiore di auricolari true wireless inonda un mercato in cui spiccano alcuni prodotti top di gamma dal prezzo elevato; dall’altro lato si trovano migliaia di alternative no-brand a basso budget che ammaliano e poi non convincono; nel mezzo c’è un settore che meriterebbe più attenzioni, perché mira ad offrire buone qualità con spesa adeguata. Ed è proprio qui che si collocano i nuovi auricolari Jabra Elite 4 Active, che a 119€ includono tutte le funzioni di cui un utente potrebbe aver bisogno, dalla cancellazione del rumore alla certificazione IP57.

La confezione degli Elite 4 Active include gli auricolari nel loro case, due paia di gommini aggiuntivi (taglia S ed L) e un piccolo cavo USB-C per la ricarica. Il case ha un formato tipico per il brand, con base piatta per rimanere in piedi sulla scrivania. Non c’è supporto per la ricarica wireless (peccato), ma gli auricolari hanno una buona autonomia e con le ricariche del case sono arrivato ad usarli per un’intera settimana collezionando circa 25 ore di ascolto.

L’apertura è semplice anche con una mano e gli auricolari sono tenuti ben saldi da magneti. Un piccolo LED frontale sul case segnala l’attivazione e altri due LED si trovano direttamente sugli auricolari. Questi hanno 5 colori primari, ognuno dei quali identifica un particolare stato. Sono abbastanza intuitivi (ad esempio verde è batteria carica, rosso scarica, blu pairing…) ma c’è una chiara spiegazione anche nella guida interna all’app.

Nella scatola si trovano in vista le istruzioni per usare gli auricolari, iniziando a scaricare l’app Jabra Sound+. Il pairing si attiva tenendo premuti i tasti sugli auricolari contemporaneamente per qualche secondo e la compatibilità con Google Fast Pair fa uscire il popup per una connessione rapida su Android.

Su iOS si procede manualmente, ma è comunque facile. Dopo l’abbinamento e all’apertura dell’app, consiglio di verificare subito gli aggiornamenti, perché il primo che ho eseguito ha aggiunto una funzione importante che non c’era nella prima versione: l’equalizzazione personalizzata (prima c’erano solo dei preset).

L’app ha una bella grafica ed è semplice da capire, direi una delle migliori nel suo segmento. Anche il percorso guidato tra le funzioni mi è piaciuto: ben illustrato e chiaro. In prima istanza mostra poche cose – giusto l’autonomia, le modalità di cancellazione del rumore, l’equalizzazione e i preset – ma delle impostazioni si può accedere ad altro.

  • Esperienza audio: qui si può decidere se attivando HearThrough (cioè la modalità di trasparenza), l’audio debba silenziarsi o continuare la riproduzione
  • Esperienza in chiamata: il toggle Sidetone ci dà la possibilità di ascoltare la nostra voce in chiamata, cosa che manca a tantissimi altri modelli della concorrenza ed è utilissima
  • Configurazione cuffie: scelta delle due o tre modalità di ANC da alternare con il pulsante fisico
  • Personalizzazione ANC: livello di riduzione e bilanciamento L/R in modo da compensare un eventuale orecchio dominante (altra cosa difficilmente vista altrove)
  • Find My Jabra: funzione per attivare la geolocalizzazione e memorizzare l’ultima posizione nota degli auricolari

Non da meno devo menzionare la possibilità di registrare il prodotto direttamente nell’app ottenendo due anni di garanzia contro polvere ed acqua, e senza dover mettere seriali o altro: fa tutto l’app in automatico. Una cosa che invece deve essere migliorata è il riconoscimento degli auricolari: spesso capita di dover chiudere e riaprire l’app affinché si accorga che ci sono gli Elite 4 connessi.

I controlli fisici sono affidati a due pulsanti sull’esterno degli auricolari, uno per lato. Si tratta di una soluzione in controtendenza rispetto al touch, con risvolti sia positivi che negativi. È apprezzabile la maggiore precisione con cui si possono attivare i vari comandi senza incorrere in errore o attivazioni involontarie, ma è un po’ spiacevole spingere l’auricolare dentro l’orecchio ad ogni pressione.

I comandi sono già pre-impostati e vengono mostrati nella guida. Sono piuttosto completi, ma l’utente non può modificarli a proprio piacimento. Usando entrambi gli auricolari, i comandi a disposizione sono i seguenti

Auricolare destro:

  • 1 clic: play/pausa
  • 2 clic: traccia successiva
  • 3 clic: traccia precedente
  • pressione 1 sec: volume su

Auricolare sinistro:

  • 1 clic: cambia ANC (attivo/disattivo/hearthrough a seconda di quali si sono scelti dalle impostazioni)
  • 2 clic: attiva assistente vocale
  • pressione 1 sec: volume giù

La mancanza di personalizzazione cozza con la possibilità – che è presente – di usare un singolo auricolare per volta. Ipotizzando di avere solo il sinistro, come si potrebbe fare play/pausa? Jabra ha risolto creando un setup differente per quando si ascolta in mono che prevede essenzialmente il controllo riproduzione con un clic e l’assistente vocale con due. Questo cambiamento in base all’uso sembra confusionario sulla carta, ma è abbastanza intuitivo nel quotidiano perché è quello che ti aspetti senza pensarci.

Gli auricolari sono Bluetooth 5.2 e supportano aptX, ma non il codec AAC. Per avere anche quest’ultimo, che è migliore per i dispositivi Apple, si deve passare al modello superiore: Jabra Elite 7 Active. Vi anticipo subito qui, prima delle conclusioni, che se trovate gli Elite 7 con buona offerta (diciamo circa 130€) fareste bene a considerarli. Oltre a supportare AAC hanno 2 microfoni in più per la riduzione del rumore e il Bluetooth è multi-point, ossia consente la connessione simultanea di più dispositivi, mentre con gli Elite 4 ne potete abbinare tanti ma usare uno per volta.

Una volta indossati con il giusto gommino, sono auricolari piuttosto comodi. Essendoci solo le versioni S / M / L ero tentato di andare sulla L, ma ho seguito il consiglio della guida di tenerli un po’ leggeri ed è stato meglio con la M. Già dal punto di vista meccanico gli auricolari in-ear offrono un po’ di isolamento dall’esterno e con l’attivazione della riduzione del rumore si sente un leggero stacco in più, in particolare per la copertura in fascia bassa, che agisce un po’ come un filtro low-cut. Se non si riproduce nulla, però, le voci continuano a passare chiaramente, così come i rumori forti.

Per quel che è la mia esperienza ad oggi, la riduzione del rumore con cuffie over-ear di fascia alta è decisamente superiore rispetto a quella degli auricolari in-ear e neanche quella è perfetta. Gli Elite 4 Active non sono i migliori tra gli in-ear però mi hanno neanche deluso, semplicemente confermato tutto questo. L’efficacia che hanno è più che altro quella di creare un ambiente di partenza un po’ più silenzioso, ciò che davvero crea il distacco è la riproduzione musicale. Quando sentite musica anche a volume medio, la meccanica dell’auricolare in-ear fa il resto e l’ANC è quasi superfluo.

La qualità dei microfoni in chiamata è ampiamente sopra la media. La nostra voce arriva sempre chiara all’interlocutore e anche piacevole se l’ambiente è silenzioso. Quando ci troviamo per strada e con tanti rumori intorno si può avvertire qualche glitch qua e là, ma la soppressione del rumore è aggressiva ed efficace. Sono sicuramente validi per chi faccia molte chiamate e reagiscono bene in ogni circostanza.

Test microfoni in ambiente normale
Test microfoni in ambiente silenzioso

L’audio dei Jabra Elite 4 Active è piuttosto buono, sicuramente adeguato alla fascia di prezzo. Si è scelto chiaramente di privilegiare un’ascolto neutro e bilanciato, cosa che ho molto gradito per la resa naturale con l’equalizzazione standard. Va detto, però, che anche agendo vistosamente sui 5 punti di equalizzazione non si cambia mai del tutto il profilo sonoro.

Le frequenze basse sono molto asciutte, precise anche ad alto volume, ma non danno mai un bel colpo, non raggiungono quell’effetto “boom” che a molti piace. Infatti se provate ad ascoltare l’intro di “Highway to Hell” degli AC/DC noterete che la cassa viene sacrificata. Tanto per fare un esempio contrario, con gli AirPods 3 nello stesso pezzo c’è fin troppa enfasi sulla batteria, che quasi copre il riff di chitarra, e insieme si mangiano tutto il resto.

Le frequenze medie sono abbastanza prominenti e vicine, come se comprimessero un po’ il palcoscenico sonoro nel suo complesso. Risultano però ben dettagliate e perfettamente godibili, proprio perché un po’ avanzate e non coperte dai bassi.

Nella parte più alta dello spettro l’estensione c’è, così come la brillantezza, ma sembra mancare qualcosa nel dettaglio, in particolare nella trama delle voci (soprattutto quelle femminili). Che poi, non è sempre e per tutti un male perché perdere un po’ di sibilanti e avere una voce più morbida può persino piacere in base al brano e al tipo di ascolto.

Comunque, alla fine ho usato anche io un po’ l’equalizzazione per aumentare i bassi, visto che col profilo neutro sono un po’ troppo delicati e fanno perdere qualcosa in termini di coinvolgimento e carica alla musica, specialmente quella più rockettara.

Conclusione

Credo che Jabra abbia fatto un buon lavoro di bilanciamento con gli Elite 4 Active, realizzando degli auricolari che si adattano all’attività sportiva come all’uso di tutti i giorni. Le rinunce rispetto ai top di gamma sono poche e il prezzo competitivo. A me non sono piaciuti molto i controlli, perché il clic fisico all’esterno può essere causa di fastidi all’orecchio, e mi è mancata un po’ la ricarica wireless del case, per il resto li ho usati con ottima soddisfazione. È vero che su iOS senza AAC non si sfrutta tutta la qualità possibile, però li ho sfruttati anche su Android con aptX senza rilevare particolari differenze nell’uso quotidiano. Sicuramente verrebbero fuori in un confronto diretto, ma se è così non è fondamentale nel momento in cui si risparmia.

Il prezzo di listino di 119€ è davvero interessante considerando che qui troviamo anche una buona app companion, con equalizzazione e localizzazione, nonché una qualità audio in chiamata sopra la media, ma vi consiglio di tenere d’occhio anche il modello Elite 7 Active, che è superiore in gamma e spesso costa poco di più.

Parlando di qualità audio ho citato gli AirPods 3 (recensione) che sono più costosi degli Elite 4 ma sono interessanti perché in perfetta antitesi. Lì i bassi sono pesanti, al punto che su “The Unforgiven” dei Metallica risultano completamente fuori scala e manca sia presenza che brillantezza, mentre sugli Elite 4 non si arriva a quei bassi neanche portandoli al massimo con l’equalizzazione, però il brano nel suo complesso è molto più intelligibile. Quindi sono due tipi di ascolto davvero diversi indicati per un pubblico differente. E credo che gli Elite 4 vi potranno certamente regalare ottime emozioni.

PRO
PRO Case curato
PRO Auricolari comodi, leggeri e stabili
PRO Buona autonomia, sia singola che complessiva
PRO App companion semplice e completa
PRO Buona qualità audio in chiamata
PRO Si possono usare singolarmente
PRO Sidetone fa sentire la nostre voce nelle chiamate
PRO Find My Jabra offre ultima posizione nota
PRO Registrazione in-app con 2 anni garanzia per danni da polvere e sudore
PRO Aggiornamenti firmware veloci
PRO ANC regolabile per intensità e canali L/R
PRO Presenza di equalizzazione personalizzabile
PRO Prezzo adeguato

CONTRO
CONTRO I clic fisici possono essere scomodi
CONTRO Manca AAC per gli smartphone Apple
CONTRO Il Bluetooth non è multipoint

DA CONSIDERARE
DA CONSIDERARE Con l’equalizzazione neutra i bassi sono piuttosto sacrificati

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.