WWDC22: M2 si presenta nei nuovi MacBook Air e nel refresh del Pro 13″

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C’è stato spazio anche per l’hardware in questa WWDC22. Oserei forse dire che è stata una parte ancor più interessante del software, visto quanto è stato mostrato. A partire dal nuovo atteso SoC della gamma Apple Silicon, ovvero M2. Si è presentato regolarmente all’appello e benché non sia una rivoluzione come M1 – ma ci sta che sia così – offre miglioramenti importanti sotto ogni aspetto.

Come M1, è basato su un processo produttivo a 5 nanometri (fornito da TSMC) ma di seconda generazione, più rifinito ed ottimizzato.

Il risultato? A parità di consumi energetici col predecessore, parliamo del

  • 18% di prestazioni in più per la CPU
  • 35% in più per la GPU
  • 40% in più per il Neural Engine

Aumenta del 50%, a quota 100 GB/s, anche la larghezza di banda della memoria, così come il massimo quantitativo supportato, pari a 24 GB (giova ricordare che si tratta del SoC base, dunque le future varianti Pro, Max ed Ultra potranno raggiungere quantità decisamente superiori).

Non mancano un nuovo media engine in grado di supportare la decodifica in 8K e ProRes, anche in stream multipli, e un ISP con maggiori capacità di riduzione del rumore nelle immagini.

Un SoC non serve però a nulla senza un computer in cui metterlo. Apple ha la risposta pronta e si chiama MacBook Air. Oltre a M2, il rinnovato modello ottiene un design che richiama a quello dei Pro introdotti a fine 2021, pur mantenendo intatta la sua vocazione al contenimento dello spessore, ora a quota 11,3 mm.

Un design più compatto del modello M1 (20% di riduzione del volume), ma che permette lo stesso upgrade significativi. A partire dallo schermo Liquid Retina da 13,6″ con le cornici ridotte al minimo, anche grazie alla presenza dell’amato/odiato (a seconda di come la si pensi) notch.

Sempre dai modelli maggiori mutua la videocamera FaceTime HD a 1080p, così come il ritorno della MagSafe. Immutate le altre porte disponibili, ovvero due USB 4/Thunderbolt e il jack cuffie da 3,5 mm, qui ad alta impedenza. La tastiera è stata perfezionata con la riga di tasti funzione delle stesse dimensioni delle altre e l’inserimento al suo interno del sistema audio composto da 4 altoparlanti e 3 microfoni.

La batteria presenta un’autonomia dichiarata sino a ben 18 ore e in alternativa al caricatore standard da 30 W si può scegliere sia una versione di maggiore potenza da 67 W (50% di ricarica in 30 minuti) sia una da 35 W ma dotata di due porte USB-C, consentendo così la ricarica simultanea di un altro dispositivo insieme al Mac.

Il nuovo MacBook Air sarà disponibile da luglio in 4 tonalità: Mezzanotte, Galassia, Grigio siderale e Argento. Due le configurazioni principali disponibili: la prima dispone di M2 in configurazione 8-core sia per la CPU che per la GPU, 8 GB di memoria unificata e 256 GB per l’archiviazione, al prezzo di 1529€; la seconda prevede M2 con 10-core nella GPU, 512 GB per l’archiviazione e l’alimentatore con doppia porta USB-C incluso, a 1879€.

Tramite le opzioni si può salire sino a 24 GB di RAM unificata e 2 TB per l’archiviazione, oltre al caricatore rapido da 67 W. Resta in commercio anche il MacBook Air M1, nella sola configurazione base con 8 core CPU e 7 core GPU, 8 GB di memoria unificata e 256 GB per l’archiviazione, al prezzo di 1229€.

Il nuovo Air non è però l’unico modello con M2: anche il MacBook Pro “classico” da 13″ riceve il SoC aggiornato, mantenendo per il resto le caratteristiche quasi del tutto invariate rispetto al predecessore. Il quasi è riferito alla batteria, che offre sino a 20 ore di autonomia dichiarata. Due configurazioni principali per questo MacBook Pro, in arrivo da luglio nei colori Grigio siderale e Argento, entrambe con M2 8 core CPU e 10 core GPU nonché 8 GB di memoria RAM unificata: tra quella da 1629€ e l’altra da 1859€ cambia l’archiviazione, rispettivamente 256 e 512 GB. Come nel caso dell’Air, è possibile configurarli con quantitativi maggiori di memoria.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.