Apple M2: meglio l’upgrade a 16GB di RAM o 512GB di SSD?

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Uno dei dubbi che attanagliano molti in fase d’acquisto di un nuovo Mac è la scelta della configurazione. Era argomento di discussione già molto tempo fa, quando alcuni componenti erano sostituibili dall’utente, e lo è ancora di più oggi con Apple Silicon, perché nulla è aggiornabile. Negli ultimi giorni su Instagram ho ricevuto diverse domande su quale opzione preferire su M2, l’aumento di RAM o SSD, così ho pensato di fare il punto della situazione.

Se consideriamo il nuovo chip Apple M2 su MacBook Air e Pro 13 in versione base, i prezzi e le principali opzioni sono:

MacBook Air M2 base

  • 1529€ CPU 8-core/GPU 8-core/8GB RAM/256GB SSD
  • +120€ GPU 10-core
  • +230€ 16GB RAM
  • +230€ 512GB SSD

MacBook Pro M2 base

  • 1629€ CPU 8-core/GPU 10-core/8GB RAM/256GB SSD
  • +230€ 16GB RAM
  • +230€ 512GB SSD

L’Air costa di più del Pro

Si noterà che il MacBook Pro costa 100€ in più, ma ha già l’M2 completo con 10-core GPU, mentre questa è un’opzione da 120€ sull’Air. Parificando questa specifica, il Pro costa in effetti 20€ in meno dell’Air.

16GB solo in opzione

Sia l’Air che il Pro M2 hanno una seconda versione pre-configurata in cui si passa a 512GB di SSD, ma si mantengono sempre 8GB di RAM. Considerando che solo queste versioni “stock” si trovano negli altri store, Amazon incluso, vuol dire che non si troveranno sconti sui modelli con 16GB di Memoria Unificata (come già successo per le versioni M1 in passato). Con Apple Silicon la RAM ha una resa decisamente superiore rispetto al mondo x86-64, infatti 8GB si comportano benissimo nell’uso di tutti i giorni e non solo, ma 16GB danno comunque una spinta in più per un uso più impegnativo in ambito professionale. L’ho già provato sui modelli M1 e si conferma anche su quelli M2.

512GB sono più veloci

Gli SSD che presentano più NAND o con maggiore densità, sono tipicamente più veloci. Sugli M2 le versioni da 256GB usano un solo chip, mentre nel taglio da 512GB sono due in parallelo, con velocità che sono da 1/3 fino al doppio superiori. L’impatto di questo cambiamento dipende dagli usi, in molti casi può essere trascurabile in altri molto evidente. In generale dipende dalla complessità delle operazioni che si devono compiere e dalla quantità di RAM a disposizione: se si parte da 16GB la differenza tra SSD da 256GB e 512GB si riduce in termini operativi e si noterà in casi limitati come con la copia di un file di numerosi GB.

A sinistra 256GB su M1 (2x128GB) a destra 256GB su M2 (1x256GB)

La bilancia della configurazione

In questi giorni sto lavorando sul MacBook Air M2 e nell’uso quotidiano è un computer eccellente, che non mi sta dando alcun problema con le temperature. Non l’ho ancora messo sotto stress perché attualmente ho solo la versione base e sto aspettando quella top per fare le prove in parallelo. Ovviamente è un computer fanless, come il precedente Air, quindi non è nato per attività intensive, durature e costanti, ma è importante sapere come se la cava anche in quelle circostanze dove il Pro ha la possibilità di reggere meglio per via dell’areazione attiva.

Versione base significa la configurazione con 8GB di Memoria Unificata e 256GB di SSD, oltre agli 8-core GPU invece che 10. Migliorare tutti e tre questi aspetti ha certamente il suo impatto sulle prestazioni, ma le tre opzioni nel totale ci portano a 2109€. Se si vuole specificatamente questo portatile per le sue peculiarità strutturali, funzionali ed estetiche, e non si hanno problemi col budget, allora una configurazione di questo tipo darà sicuramente le sue soddisfazioni (sia sul Pro che sull’Air). In termini più generali, però, a me sembra eccessivo arrivare a queste cifre per un Air quando un MacBook Pro 14″ M1 Pro si trova facilmente anche a prezzo inferiore. Ma sono anche consapevole che sia un confronto impari dato che il Pro è più grosso e pesante.

Proprio in virtù della spesa, e cioè per evitare che lieviti così tanto, la questione della configurazione diventa un sottile gioco di bilanciamento che ci costringe a delle scelte. La più ricorrente è quella di chi ha deciso di voler fare un singolo upgrade e non sa decidersi tra RAM e SSD, chiedendosi (e spesso chiedendomi) quale dei due sia “migliore”. E lo metto tra virgolette perché già porsi così la domanda è sbagliato dal momento che ci saranno persone a cui servirà di più il disco ed altre che potrebbero avere un maggior giovamento della memoria. Sarebbe bello poter avere risposte preconfezionate e semplici da consegnare a tutti, ma non funziona così.

Avendo attualmente un solo Mac con M2 mi è impossibile fare dei confronti tra le varie configurazioni ma, date le numerose domande ricevute sull’argomento, ho provato a mettere insieme le mie conoscenze dei modelli precedenti più qualcosa trovato online per offrire una panoramica il più possibile esaustiva. Uno dei canali da cui trarre molte informazioni è quello di Max Tech che, avendo raggiunto quasi 1 milione di iscritti, ha certamente più possibilità di me nell’investire sull’acquisto di numerosi computer al solo scopo di testarli. C’è un video in cui (molto sinteticamente) viene fuori che i 2-core in più sulla GPU servono a poco e niente in produttività, giusto un po’ per il gaming che sappiamo essere poco interessante sulla piattaforma Apple. Negli altri suoi video (che a mio avviso appaiono troppo spesso click-bait, ma chi sono io per giudicare?), potete trovare tanti altri dettagli utili a capire questi computer, eppure non mi trovo quasi mai in accordo con le sue conclusioni.

Ad esempio per loro è inconcepibile accettare la lentezza del disco da 256GB, per cui considerano quasi obbligatorio l’upgrade a 512GB, ed hanno effettivamente mostrato delle attività in cui si può essere molto più lenti a parità di RAM. Tuttavia ho trovato dei grafici molto più interessanti per i nostri dubbi in un’altro video, dove si evince che in quasi tutte le attività impegnative 16GB di Memoria Unificata sono un upgrade migliore dei 512GB di SSD.

Dati e grafici di ArtIsRight

Questi test sono stati eseguiti sul Pro M2, ma le proporzioni rimangono ovviamente coerenti anche tra Air M2 con medesime configurazioni, anche se questi presenteranno sicuramente tempi più lunghi nelle operazioni più complesse. Il punto è che il disco più lento rappresenta di certo un elemento negativo da considerare, ma la RAM in più è ampiamente capace di compensare. Per assurdo il passaggio a 512GB può essere più utile a quelle persone che non abbiano bisogno di prestazioni particolarmente elevate, ma di un computer reattivo e con buona capacità di archiviazione per tenerlo più a lungo. Quelli che vorranno spremerlo un po’ di più faranno bene a pensare ai 16GB e probabilmente saranno anche coloro che, come me, se ne farebbero poco dei 512GB per archiviare i progetti foto/video/altro e dovrebbero comunque ricorrere ad unità esterne. Tutto questo ovviamente non vuole essere una regola, prendetele come indicazioni di massima su cui basare i vostri ragionamenti e le vostre scelte.

La questione delle soglie

Avete presente il detto: abbiamo fatto 30, facciamo 31? Quando si acquista un prodotto che presenta differenti configurazioni o che sia inserito in una lineup con altri superiori, è facile pensarla in questi termini. Ci si dice che ha senso aggiungere quella cosa in più una volta che si fa la spesa, ma se poi si parte nuovamente da lì allora il prossimo passo è sempre più vicino. Ad un certo punto bisogna necessariamente fermarsi, altrimenti si inizia per voler comprare una graffetta e ci si porta a casa l’intera cartoleria.

Nell’offerta dei prodotti Apple c’è sempre stato un certo studio per invogliare l’acquirente a spendere di più. In alcuni casi è stato anche spudorato, basti pensare agli anni in cui gli iPhone partivano da miseri 64GB e poi saltavano a 256GB, mentre al 90% degli utenti servivano i 128GB. L’Air e il Pro M2 sono un po’ così: i modelli base sono un po’ restrittivi e quelli superiori costano troppo. Personalmente capisco che non si potesse partire con 16GB / 512GB, che sono i numeri del MacBook Pro 14″, ma i rispettivi modelli top dovevano essere configurati così al prezzo che hanno attualmente, cioè dovevano includere non solo l’upgrade del disco ma anche quello della RAM. E invece non è così perché in questo modo la RAM da 16GB rimane sempre una opzione e, come tale, si può avere solo sul sito Apple pagando il prezzo pieno del portatile – che, come abbiamo visto, lo avvicina troppo al Pro 14″ della categoria superiore.

Dopo tutti questi giri di parole la mia conclusione è la stessa di sempre, ovvero che in realtà è meglio considerare il MacBook Air M2 o il Pro M2 in configurazione base ma tra pochi mesi, quando si inizieranno a trovare le offerte per pagarli un 10/15% in meno. Sono entrambi computer ottimi per le loro caratteristiche e con tutti e due si riescono a svolgere benissimo i compiti quotidiani così come alcuni intensivi, se saltuari. Per chi ha bisogno di macchine da sfruttare con carichi pesanti quotidianamente, a mio avviso, nessuna delle due soluzioni è indicata. L’Air perché non ha l’areazione e il Pro perché ce l’ha ma la usa poco, giusto per sostenere carichi più lunghi ma sempre con temperature elevate e senza spingere di più nella prima parte del carico. È in questo modo che Apple ha creato una netta separazione tra questi computer e i MacBook Pro 14/16, che rimangono la soluzione migliore per i professionisti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.