iPad mini e Stage Manager: un matrimonio possibile

In iPadOS 16 Apple ha introdotto la nuova funzione Stage Manager, che altro non è che una ulteriore modalità di visualizzazione del multi-tasking. Il sistema operativo sarà rilasciato ufficialmente in autunno, ma sono già uscite due beta per sviluppatori e a breve si aprirà anche il programma beta pubblico. La brutta notizia, già ampiamente discussa, è che Stage Manager sarà attivo solo sugli iPad Pro ed iPad Air con M1, lasciando indietro tutti gli altri modelli. Diverse dichiarazioni dell’azienda hanno portato avanti la versione per cui questa interfaccia richieda la gestione della memoria virtuale, che è presente solo su M1 – ma si è visto che in realtà funziona anche sugli iPad Air base da 64GB che non la possono gestire.

iPad mini con Stage Manager / Immagine di 9to5mac

Tutti gli iPad hanno già la possibilità di lavorare con 3 app aperte contemporaneamente: 2 affiancate a pieno schermo ed una terza in modalità slide-over, ovvero in una finestra laterale che si può portare in primo piano finché ci si lavora. Con Stage Manager il limite di app sale a 4, ma la reale differenza sta nel supporto delle app in finestra. Ciò vuol dire che finalmente si può decidere quanto debba occupare una app a schermo creando delle aree di lavoro personalizzate, ma è utile anche per tenere altre finestre sullo sfondo che siano parzialmente visibili sotto la finestra attiva, pronte per essere portate in primo piano con un clic. Questo approccio ricorda molto di più il funzionamento di un sistema operativo desktop e consente di portare su iPad un’esperienza più completa e produttiva.

Gestire app in finestra significa anche perdere spazio, proprio perché ci saranno delle aree vuote in più rispetto a quando si lavora a pieno schermo. Da ciò deriva la consapevolezza che Stage Manager renda meglio su display più grandi, come quelli degli iPad da 11″ e 12,9″, ma siamo davvero sicuri che sarebbe del tutto inutile su iPad mini da 8,3″? Apple non si è espressa su questo, ma ha detto di aver testato la funzionalità su altri modelli con risultati non soddisfacenti. iPad mini, però, ha un potente A15 e gestisce già 3 app in multitasking, per cui sembra difficile immaginare che mantenendo le stesse limitazioni non possa farcela.

E qui arriva la cosa interessante, perché 9to5mac ha scovato nel codice di iPadOS 16 una opzione per attivare Stage Manager su tutti gli iPad. Purtroppo richiede che il dispositivo sia sbloccato con jailbreak per poterlo vedere effettivamente in uso e non è ancora possibile farlo su iPadOS 16. Sono comunque riusciti ad attivarlo tramite il simulatore in Xcode, realizzando degli screenshot poi trasportati su iPad mini per avere un’idea delle effettive dimensioni delle finestre e dei contenuti.

Il risultato è presente in una galleria dove sono mostrate tre app affiancate in dimensione iPhone, oppure una centrale più grande e due laterali più piccole o ancora due in primo piano grandi ed una più piccola sullo sfondo.

Immagini di 9to5mac

Ho portato le immagini sul mio iPad mini e non si può certo dire che l’esperienza d’uso sia paragonabile a quella delle versioni con schermo più grande, ma l’operatività potrebbe effettivamente giovarne. Nella versione a tre app uguali hanno più o meno la larghezza di quelle visualizzate su un iPhone mini, ma quando una è più grande diventa simile alla visualizzazione su un iPhone normale, quindi assolutamente usabile. Saranno sempre app compatte, ma poterle gestire in questo modo darebbe comunque un qualcosa in più di cui Apple ha deciso di privarci.

Senza contare l’aspetto forse più importante, ovvero che insieme a Stage Manager si perde anche il supporto completo agli schermi esterni, mentre con quello su iPad mini si potrebbe magari lavorare con mouse e tastiera sulla scrivania ed uno schermo UHD in modo ancora più completo. Insomma, questa limitazione appare sempre meno sensata.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.