iPhone 15 con USB-C? A questo punto è la mossa più logica e probabile

Ultimamente abbiamo parlato della direttiva europea volta ad imporre il famoso “caricatore unico” in formato USB-C, chiedendoci quale potesse essere la risposta di Apple. I dubbi derivavano dal fatto che seppure la presenza della porta Ligthning sia apparentemente in conflitto, alcune precisazioni come “con le nuove regole il consumatore non avrà più bisogno di un differente caricatore ogni volta che acquisterà un nuovo dispositivo” posso essere diversamente interpretabili dato che già da tempo gli iPhone sono venduti senza caricatore e il cavo fornito ne richiede uno USB-C e non Lightning.

In una recente intervista sul Wall Street Journal (via 9to5mac) Craig Federighi e Greg Joswiak sono intervenuti sull’argomento, sostenendo che tra loro e i legislatori europei c’è un po’ di disaccordo in merito alla questione. Personalmente immagino che il motivo sia proprio quello di capire che la porta dello smartphone non vincola quella dell’alimentatore e, infatti, Joswiak ci ha tenuto a precisare che la Lightning è la seconda porta al mondo, con oltre 1 miliardo di utenti che la usano tutti i giorni. Non l’hanno detto, ma questo implica che tutte quelle persone dovranno cambiare cavi e accessori se Apple convertisse gli iPhone ad USB-C, cosa che non farà certo bene al pianeta (visto che sembra essere il principio alla base della direttiva).

La porta Lightning è strutturalmente più solida e compatta della USB-C e tecnicamente potrebbe supportare la velocità USB 3.0, visto che era stata implementata in un precedente iPad Pro, ma il punto è che ormai non ha alcun senso per Apple resistere a questo cambiamento. Sono stati i primi ad usare USB-C sui computer e ora è uno standard, tutta la nuova linea iPad è con USB-C, non manca che inserirlo anche sugli iPhone. Per cui, anche se la direttiva Europea darebbe tempo fino alla fine del 2024, è davvero molto probabile che già i prossimi iPhone 15 saranno con USB-C.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.