Oggi Sony ha presentato la prima fotocamera della sua quinta generazione di mirrorless full-frame. La Sony Alpha 7R V offre diversi miglioramenti significativi rispetto la precedente generazione, iniziando dal sensore BSI da 61MP abbinato al doppio processore d’immagine Bionz XR e alla nuova unità di elaborazione progettata per IA e machine learning.
Il corpo rimane in perfetta tradizione Sony, con piccolissimi affinamenti qua e là, ricordando anche l’ultima nata A7 IV. C’è però una novità importante ed è il display. L’unità in formato 3:2 ha 2 milioni di punti, ma non è questo l’aspetto più interessante quanto il meccanismo di articolazione. Sony ha realizzato un perfetto mix tra cerniera laterale e verticale, consentendo sia il ribaltamento completo che la più tradizionale inclinazione. Tra l’altro, il sistema mi è apparso molto solido pur essendo evidentemente più snello di quello della Panasonic S1H.
Altro novità degna di nota è che il sistema di stabilizzazione sul sensore, a lungo rimasto statico in casa Sony, segna finalmente un miglioramento grazie ad una compensazione dichiarata fino ad 8 stop. Dal mio breve test di oggi posso dire che il vantaggio si nota nelle foto e anche nel video, dove girando a 16mm ho visto anche meno distorsione. È un aspetto su cui sicuramente dovrò approfondire nella futura recensione.
Altro argomento centrale nella presentazione è stato il machine learning e di come sia stato usato per portare la messa a fuoco a livelli ancor superiori. Di base la macchina ha 693 punti AF per il rilevamento di fase sul sensore e, grazie ai nuovi processi di elaborazione, riconosce praticamente di tutto: persone, animali, uccelli, aerei, treni, auto, moto… persino gli insetti. E per gli esseri umani non guarda solo al volto, ma all’intero corpo. In questo modo riesce a seguire il soggetto in ogni condizione, anche di spalle, e se ci sono più soggetti se ne può selezionare uno con il joystick. Davvero difficile mettere la A7RV in difficoltà.
Poi migliora la resa con bassa luce, migliora la riproduzione dei colori e la regolazione dell’esposizione, migliora il bilanciamento del bianco automatico anche grazie all’uso del sensore infrarossi. C’è la modalità di pixel-shift che sforna immagini da 240 MP, ma purtroppo richiede sempre l’elaborazione delle stesse al computer.
Lo scatto a raffica si conferma a 10fps, però migliora significativamente il buffer che raggiunge 184 scatti in Compressed RAW+JPG. Sempre interessante la possibilità di scattare in APS-C con moltiplicatore 1,5x, che su questo sensore ci porta ad avere comunque immagini da ben 26MP.
Aspetto centrale nella A7R V è ovviamente il video. La camera registra in 8K 24/25p con un crop di 1.2x sull’intera area del sensore. Lo stesso crop si mantiene se si vuole salire al 4K 50/60p. Senza crop si registra in 4K 24/25/30p e in FullHD fino a 100/120p. Tra i vari formati di registrazione troviamo sempre il 4:2:2 10-bit, i picture profile di Sony come S-Log3, S-Cinetone, ecc…
Sulla A7R V arrivano anche alcune delle novità introdotte nell’ultima A7 IV, come focus map o compensazione del focus breathing. Invece dalla serie Cinema Line arriva finalmente la pagina di menu “main” con il pratico riepilogo di tute le impostazioni che qui è disponibile sia per le foto che per il video. La Sony A7R V sarà disponibile da metà novembre ad un prezzo di listino di 4500€.
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