Recensione Fiveray F100 e M40: le nuove luci di ZHIYUN

Zhiyun è un brand noto in particolare per i suoi gimbal, alcuni dei quali molto riusciti ed apprezzati. Penso ad esempio alla serie Weebill ed in particolare al Weebill-S che ho avuto il piacere di usare per qualche tempo. Di recente, però, hanno iniziato ad introdursi anche nel settore dell’illuminazione con due prodotti molto interessanti: FIVERAY F100 e FIVERAY M40.

F100 è un barra LED RGBWW portatile con batteria integrata (6 celle x 2600 mAh) e potenza massima di 100W. Ha una struttura molto robusta e ben realizzata, con un manico per impugnarla nel caso si volesse usare in mobilità. Le dimensioni sono di 50 x 4,6 x 4,7 cm con un peso di 950 grammi che, però, si fa sentire. La luce viene fornita di un bell’astuccio personalizzato con il logo dell’azienda e interno preformato ben imbottito.

In dotazione si trovano diverse cose interessanti. La prima è una sovrastruttura che si incastra sul retro e fornisce due barn door frontali per tagliare la luce a proprio piacimento. La seconda è un diffusore neutro con bordo elastico che si fissa sulle barn door leggermente aperte, ampliando l’area di illuminazione e rendendo la luce un po’ più morbida.

La terza è una griglia che si attacca sempre sulle barn door per  indirizzare la luce in modo preciso e senza fuoriuscite. Tutti i sistemi sono ben fatti, basta prenderci un attimo la mano, e non occupano nulla nella custodia.

Sul retro della luce si notano ben 6 ventole, che agiscono solo quando necessario. Ad esempio nell’utilizzo al 100% di emissione sono partite dopo 12 minuti in modo abbastanza silenzioso e solo dopo 20 hanno iniziato a sentirsi maggiormente.

Nella parte frontale del manico si trova un piccolo display LCD con una ghiera di controllo cliccabile nelle quattro direzioni e al centro. Qui è dove Zhiyun ha completamente sbagliato approccio ed è anche l’unica nota davvero negativa di questo prodotto.

Prima di tutto il controllo della luce avviene in modo a dir poco bizzarro. Istintivamente mi sarei aspettato di accenderla tenendo premuto il tasto centrale (ed è così), usare il pad sopra e sotto per scorrere tra le impostazioni disposte in colonna, la rotella per aumentare o diminuire il valore e poi a destra o un singolo clic sul tasto centrale per cambiare modalità. Non è che stia inventando niente, possiedo decine di luci e quelle come questa funzionano esattamente così. E invece no, perché Zhiyun ha deciso che andando a destra si attivano gli effetti (FX), in basso il colore (HSI) e a sinistra la modalità CCT per bianco caldo/freddo (DIM). Quindi, l’unico modo per scorrere tra i parametri è usare lo stesso pulsante della modalità attiva, anche se questo è DIM e dovremo cliccare a sinistra per scendere sotto. Una cosa meno intuitiva non credo di averla mai vista in oltre 20 anni di uso di illuminazioni di ogni tipo. Comunque, anche se strano, ci si forza e in qualche modo si usa, il vero problema è la rotella. Quando vogliamo sistemare i parametri e cerchiamo di girare rimane ferma finché non si fa molta pressione, ma a quel punto si clicca e si entra in una modalità a caso. L’unico trucco per riuscirci è di ruotare solo nello spazio della freccia in alto, perché quella è l’unica direzione che non attiva diverse modalità di illuminazione. Davvero un peccato che ci si sia persi su questo aspetto, soprattutto perché il design del prodotto e la sua qualità costruttiva sono invece al di sopra della media.

La luce emessa è abbastanza forte, parliamo di 100W totali in CCT utilizzando il punto medio di bianco a 4000K, perché sono 50W bianco caldo (2700K) + 50W bianco freddo (6200K). In questa modalità raggiunge un picco di 20708 lux a 30 cm, mentre in RGB ad 1 metro di distanza il verde arriva a 100 lux, il rosso a 36 lux e il blu a 19 lux (dati della casa).

Su un lato della luce si trova uno sportellino in gomma che copre una porta DC su cui collegare un alimentatore da 120W che consente di alimentare del tutto la F100 e contemporaneamente caricare la batteria, ma questo viene venduto separatamente. All’interno del medesimo sportellino c’è anche una porta USB-C che supporta fino a 25W di ricarica, quindi usando solo questa non si può avere alimentazione continua assicurata ma sarà sufficiente per la ricarica della batteria interna in circa 3 ore partendo da zero.

Esempio di Light Painting con Zhiyun Fiveray F100

L’autonomia varia in base al tipo di emissione e al massimo carico di 100W è di circa 30 minuti. Se utilizziamo 50W (ad esempio solo luce calda o fredda al massimo) regge per 1 ora. Al 25W l’autonomia sarà doppia, quindi di circa 2 ore. La F100 è una luce LED molto versatile per la sua buona potenza e per la qualità, espressa da un CRI ≥96 e TLCI≥97, ma anche per i vari modificatori in dotazione, che consentono di usarla fin da subito per illuminazioni laterali, frontali o posteriori. Ed è anche indicata per il light painting.

La seconda luce provata è la M40, un prodotto dove Zhiyun ha fatto un lavoro di design davvero originale. Ho moltissime luci portatili simili a questa, ma nessuna è così pratica da usare. Non c’è nulla di smart, se con questa parola si intende il controllo remoto, non ha colori o effetti, eppure è tra le più riuscite che io abbia mai provato in questa categoria di luci.

Voglio iniziare proprio dal design, perché questo mix di bianco, arancione e nero con linee semplici e dettagli industriali la rende unica e riconoscibile. La struttura appare subito robusta, anche se tutta traforata per l’areazione, e sul retro c’è una sporgenza laterale per la batteria che è stata rivestita di nero lucido con la scritta 40W. C’è un solo problema che ho riscontrato e di cui vi parlo più avanti, ma la concezione del prodotto mi è piaciuta molto.

Ad esempio la barra nera di lato si può ruotare e rimane all’inclinazione che gli diamo, quindi può essere usata come piedistallo su una qualsiasi superficie oppure come maniglia. Inoltre ha una filettatura in basso ed una laterale, così da poterla attaccare a qualsiasi supporto (attenzione solo che in orizzontale il peso di 320 grammi sarà tutto sbilanciato su un lato, quindi serve un treppiedi stabile).

La M40 è fatta per essere usata in modo estremamente semplice. Iniziando a girare la rotella DIM si sentirà lo switch di accensione e si potrà girare fino a fine corsa per raggiungere il picco di 40W. La seconda rotella CCT serve per regolare la temperatura colore, da 2700K a 6200K, il tutto con un rendimento CRI ≥96 e TLCI≥97. In pratica giriamo le rotelle fisiche e troviamo in pochi istanti la combinazione che ci serve.

Qui faccio le mie uniche critiche al prodotto, a cui mi permetto di aggiungere un consiglio per una eventuale soluzione. La prima è che mancano degli scatti nella rotella CCT: ci sono le scritte perpendicolari al puntino (ad esempio 5000K) ma non si capisce esattamente dove puntare per ottenere ad esempio 5000K (sul 5? sulla K? al centro approssimativo?). Gli unici sicuri e intuitivi sono i due estremi della rotella, quindi 2700K e 6200K, ma in un setup a più luci questo può essere un problema per allineare i valori di emissione.

La seconda è che la rotella di emissione non segue in modo preciso il movimento, nel senso che è molto sensibile nei primi passi dopo l’accensione e poi diventa via via meno responsiva. Sembra rispondere in modo elettronico e non analogico, quindi anche tenerla in una posizione specifica a volte comporta un leggero cambio di intensità. Il consiglio che darei io è di sostituire alle scritte CCT/DIM ed ai 4 LED che indicano l’autonomia, un singolo display sottile e retroilluminato che indichi le esatte percentuali di carica, intensità e kelvin. Si perderebbe un po’ di questo affascinante stile analogico, ma renderebbe il prodotto molto più preciso ed efficiente nell’uso.

La luminosità massima si ottiene a 4300K (unendo i 176 LED, 88 caldi e 88 freddi) ed è di 14000 lux a 30 cm, 4400 lux a 50 cm e 1050 lux a 1 metro. L’autonomia così è di circa 30 minuti, ma può essere di 1 ora scendendo al 50%. Durante l’uso a massima intensità si scalda in fretta e dopo 1 minuto circa parte la ventola posteriore, dal rumore ancora più contenuto rispetto alle 6 presenti sulla F100. Il problema riscontrato, di cui vi accennavo prima, è che prendendo in mano la luce con la ventola attiva si deve fare attenzione all’area posteriore, in quanto basta poco per schiacciarla e farla urtare alla ventola. Non è un grosso problema, ma dà fastidio.

La batteria interna da 2 celle x 2600 mAh si ricarica via USB-C in circa 2 ore partendo da zero. Complessivamente la M40 è una delle luci portatili più belle che mi sia capitato di usare. Non è adatta a tutte le condizioni dato che non ha colori o effetti, ma ha un mix perfetto di dimensioni, potenza, qualità e versatilità d’uso. Sarà certamente una compagna utilissima in molteplici situazioni di scatto e ripresa, se solo quelle due rotelle fossero più precise sarebbe perfetta.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.