Arrivano Apple M2 Pro ed M2 Max: aggiornati Mac mini e MacBook Pro 14″ e 16″

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Altro che ritardo! Dopo alcuni dubbi sollevati da Digitimes (che perde affidabilità ogni giorno di più) le indiscrezioni di ieri sera sono state confermate. Apple ha aggiornato la linea MacBook Pro introducendo i modelli 14″ e 16″ con M2 Pro e M2 Max, ma anche “sbloccato” le potenzialità del Mac mini con l’arrivo del chip M2 e di una versione più carrozzata con M2 Pro. Così facendo, è sparito dal listino il Mac mini con Intel, anche se il nuovo con M2 Pro non ha stranamente preso la colorazione grigio siderale. Attualmente solo l’iMac sembra essere rimasto alla precedente generazione con M1.

Iniziando dai MacBook Pro, la configurazione 14″ base ha ora una CPU 10-core ed una GPU 16-core, mentre rimangono invariati i 16GB di Memoria Unificata e il disco da 512GB. Il prezzo qui è salito di 150€, arrivando a 2499€. Vi dico subito che considerando il fatto che la precedente gen fosse arrivata prima degli aumenti di prezzo che Apple ha applicato a tutti i suoi nuovi prodotti (cioè da Air M2), pensavo potesse andarci anche peggio. La versione intermedia sale a 12-core CPU e 19-core GPU con 16GB di Memoria Unificata e 1 TB di SSD per 3099€, mentre il top di gamma con M2 Max, 12-core CPU, 30-core GPU, 32GB di Memoria Unificata e 1TB SSD per 3799€. Volendo, si può scegliere in opzione l’M2 Max completo lato GPU, con la versione da 38-core con 230€ aggiuntive.

Quindi, rimane sempre valida la differenziazione tra Pro e Max bastata sulla GPU e sulla memoria, mentre la CPU è quella ma con 2-core spenti nel base per il product binning. La cosa un po’ strana è questo valore di 19-core GPU nel Pro, che poi diventano 38 nel Max, ma andando a guardare lo schema si vede proprio che sono dispari.

La versione del MacBook Pro da 16″ segue la stesa linea, ad eccezione del fatto che parte già dall’M2 Pro con 12-core CPU e 19-core GPU. In questo caso le tre configurazioni costano 3099€, 3329€ e 4249€ quello con M2 Max, che però parte già con il chip completo dotato di 38-core GPU. I nuovi MacBook Pro sono ordinabili fin da ora con consegne a partire dal 24/01.

Le versioni con M2 Max portato al massimo possono raggiungere anche una dotazione di 96GB di memoria unificata. Interessante che il MagSafe ora sia dello stesso colore del computer (quindi più scuro nella variante grigio siderale) e che l’uscita video supporti 8K 60Hz e 4K fino a 240Hz, per cui dovrebbe essere la HDMI 2.1 e non la 2.0 delle precedenti versioni. Infine, arriva il più veloce Wi-Fi 6E.

Passando invece al Mac mini, intanto ci si rallegra che non sia andato a finire nel dimenticatoio. Già è trascorso del tempo sostanzialmente inutile dall’arrivo di M2 all’interno di MacBook Air e Pro 13″, ma probabilmente Apple ha atteso per lanciare contemporaneamente anche la variante M2 Pro, quindi va bene così.

I modelli in lineup sono ora tre, i primi due con M2 8-core CPU e 10-core GPU, distinti solo dalla capacità di archiviazione. Qui il prezzo è sceso nel modello base da 256GB, che prima partiva da 819€ e ora da 729€, mentre quello superiore da 512GB costava 1049€ e ora 959€ (sempre 90€ in meno). C’è tuttavia una netta impennata passando al modello top, nel quale troviamo per la prima volta un chip di categoria superiore, ovvero M2 Pro. In questa configurazione è proposto con 10-core CPU, 16-core GPU, 16GB di Memoria Unificata e 512GB SSD per 1579€.

I modelli base hanno mantenuto lo stesso numero di porte, con due USB-C/Thunderbolt 4, mentre in quello con M2 Pro sono quattro. Su tutti abbiamo Wi-Fi 6E, le versioni M2 supportano ancora solo due schermi, mentre con quelle M2 Pro si arriva a 3. Inoltre, solo questi ultimi passano alla HDMI 2.1 con possibilità di collegare un monitor 8K a 60Hz o 4K fino a 240Hz. Sulla versione M2 Pro è possibile configurare la versione 12-core CPU e 19-core GPU con 345€ aggiuntivi. Anche i nuovi Mac mini si possono acquistare fin da subito con consegne a partire dal 24/01.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.