Il chip Apple M3 è già in cantiere e potrebbe essere più potente di M2 Pro

I rumor relativi ai prodotti in uscita possono essere interessanti, ma alle volte possono diventare molesti. Ad esempio, del famigerato visore Apple ne ho fin sopra i capelli da così tanto tempo che, al momento della presentazione, la mia gioia principale sarà quella di non vedere più Gurman e Kuo giocare a rimpiattino sulle specifiche tecniche e sulla data di uscita. Personalmente mi attirano di più le previsioni sulle nuove tecnologie e, in questo caso, quelle sul prossimo chip Apple Silicon M3.

Con la generazione M2 abbiamo assistito per lo più ad un affinamento di M1, con un lievissimo speed bump che mi ha ricordato un po’ quello dei tempi in cui sui Mac si trovava la tecnologia di Intel. Difatti l’unica vera novità di questo ciclo è stata la presenza di un Mac mini M2 Pro, ma semplicemente perché in passato non c’era stato quello M1 Pro.

Come ben si sa, i SoC Apple Silicon per computer hanno molto in comune con quelli della linea mobile presenti su iPhone e iPad. Infatti, possiamo tracciare un parallelismo tra A14 ed M1, così come tra A15 ed M2, al netto di prestazioni leggermente superiori sui computer per via di un clock più alto dei core. Negli iPhone 14 Pro Apple ha inserito l’A16, un chip che le è costato di più, ma il salto più importante sarà quello dell’A17 che vedremo nei futuri iPhone 15 Pro in uscita dopo l’estate 2023.

Dopo alcuni ovvi ritardi dovuti al periodo storico, è oramai certo che con l’Apple A17 si passerà al processo produttivo N3E di TSMC, raggiungendo finalmente i 3nm. Per questo motivo quelli di Cupertino farebbero un grosso errore a realizzare il chip M3 partendo dall’A16: seguendo l’allineamento quasi annuale visto finora, ci troveremmo di fronte ad un ennesimo, piccolo, passetto. E questo in un periodo in cui Intel e AMD hanno iniziato a recuperare un po’ di terreno nelle prestazioni per-core delle CPU.

Sarebbe invece molto più saggio mettere in pausa la presentazione di nuovi computer fino all’uscita degli iPhone 15 Pro e di A17, così da segnare un nuovo importante scarto rispetto alle generazioni precedenti (con l’esclusione di un eventuale Mac Pro, che potrebbe basarsi ancora su precedenti gen).

Stando ad alcune previsioni che girano in rete, e avendo cura di prenderle sempre con le pinze, i numeri dell’A17 sarebbero davvero importanti. Specie considerando che sono riferiti al chip mobile e che, come ho già detto, quelli per computer ottengono risultati migliori essendo configurati con una frequenza operativa superiore. Pensate che, se tutto andasse come previsto, il SoC M3 base potrebbe essere più performante di M2 Pro, modificando l’attuale bilanciamento della lineup.

È chiaro che i MacBook Pro 14/16 rimarranno ancora superiori per schermo, dotazione di porte, areazione, ecc.. ma un M3 con queste specifiche riscriverebbe ancora una volta il concetto di computer entry-level, come successo nel 2020 con l’uscita di M1. E a quel punto sì che una variante 15″ del MacBook Air avrebbe davvero senso, magari anche con un piccolo spazio per una ventola e conseguente eliminazione dell’inutile modello Pro da 13″.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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