Tim Cook spiega perché Apple potrebbe realizzare un visore AR migliore degli altri

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Ho cercato di coprire il meno possibile tutti i rumor riguardo il visore Apple, perché sinceramente mi hanno davvero annoiato. All’inizio erano stimolanti, ma saranno forse tre anni che se ne parla. Un’attesa così lunga io non la ricordo per l’Apple Watch, per l’iPad e addirittura neanche per l’iPhone… per quanto la passione per creare modellini anticipatori era già molto viva ai tempi.

Tuttavia, in una recente intervista apparsa sulle pagine di GQ, il CEO di Apple ha speso diverse parole sull’argomento. L’interesse dell’azienda verso i dispositivi AR/VR è in realtà più spostato sui primi, difatti Tim Cook ha sottolineato la potenziale utilità di un mondo digitale sovrapposto a quello reale in tutte le cose che facciamo ogni giorno. Un qualcosa che potrebbe accelerare la creatività individuale come quella di gruppo, ad esempio visualizzando un elemento virtuale su cui operare durante un brainstorming.

Un mockup del visore Apple Reality Pro – @ 2022 Ian Zelbo

L’autore dell’intervista, Zach Baron, ha fatto notare al CEO che nel 2015 si era detto piuttosto scettico rispetto alla possibilità che Apple realizzasse degli “smart glasses”, simili ai Google Glass, sperando di portarlo su un terreno franoso. In realtà, Tim Cook aveva sostenuto che gli utenti non sarebbero stati disposti ad indossare un dispositivo del genere e che, al tempo, sarebbero stati un flop. Ma sono passati 8 anni da quel momento, così alla provocazione ha giustamente risposto che il suo pensiero si evolve sempre.

Steve mi ha insegnato bene: non sposare mai le tue convinzioni di ieri. In qualsiasi momento, se ti viene presentato qualcosa di nuovo che dice che avevi torto, ammettilo e vai avanti invece di continuare ad accovacciarti e ripetere che hai ragione.

A ben guardare i Google Glass sono stati un flop conclamato e anche i vari visori come l’Oculus Quest hanno avuto un impatto minimo sul mondo tecnologico. Quindi Baron ha chiesto a Tim Cook se questi precedenti possono ridurre la possibilità che Apple realizzi un proprio dispositivo in questo settore. La risposta (del tutto prevedibile) di Tim Cook, è stata che Apple ha alle spalle una lunga storia di successi portati a casa nelle medesime condizioni.

Per ogni cosa che abbiamo realizzato c’erano moltissimi scettici. Se realizzi qualcosa che è proprio al limite, ci saranno sempre. Noi ci chiediamo se possiamo in qualche modo apportare un contributo significativo, qualcosa che gli altri non fanno. Non sono interessato a mettere insieme pezzi di qualcun altro. Noi vogliamo avere il controllo di una tecnologia unica, perché sappiamo che è così che si innova.

I testi sono stati liberamente tradotti dall’intervista su CG.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.