Mentre continuano a susseguirsi indiscrezioni sul visore che Apple dovrebbe presentare nella imminente WWDC23, spuntano novità interessanti per i computer desktop della casa. Con l’arrivo della seconda generazione di Apple Silicon, abbiamo visto un rapido refresh di tutti portatili insieme all’inedito Mac mini M2 Pro (recensione). Quest’ultimo ha decisamente soddisfatto le aspettative, offrendo prestazioni di tutto rispetto con un prezzo non troppo elevato. Inoltre, essendo i Mac Studio rimasti fermi ai SoC M1 Max ed Ultra, il mini M2 Pro si è avvicinato tanto anche alle prestazioni del modello Studio base. Sembrava che questa condizione sarebbe rimasta invariata per tutto il 2023, mantenendo appetibile il nuovo mini e lasciando spazio all’atteso Mac Pro con Apple Silicon.
Tuttavia, le condizioni per creare una workstation di prima classe, capace di staccare nettamente rispetto al modello Studio e di offrire anche un po’ di configurabilità/espandibilità non sembrano ancora state raggiunte da Apple, che potrebbe aver deciso di slittarne l’annuncio ancora più avanti. Al punto che, ad oggi, non è neanche più tanto sicuro cosa faranno e quando.
Ecco perché ritorna ad essere prioritario l’aggiornamento dei Mac Studio che, con l’arrivo dei SoC M2 Max ed M2 Ultra, avranno modo di staccarsi nuovamente in modo netto dal mini M2 Pro e, al tempo stesso, salire ancora un po’ di livello per sopperire alla reiterata assenza del Mac Pro con Apple Silicon. A riferire di questa novità un po’ inattesa è stato soprattutto Mark Gurman su Bloomberg, ma altre conferme sono arrivate da diverse fonti. Se consideriamo tutti i nuovi sistemi operativi, lo spazio per il visore e il tempo per annunciare anche nuovi Mac, come MacBook Air 15″ e i nuovi Studio, il keynote del 5 giugno ad apertura della WWDC23 potrebbe essere tra i più lunghi degli ultimi anni.
Serve davvero un Mac Pro?
C’è tuttavia una domanda che mi pongo: serve davvero un Mac Pro? L’attuale Mac Studio ha già superato quello Intel per moltissimi versi e con prezzi decisamente più abbordabili per la maggior parte dei professionisti. Un computer ancora più performate e con possibilità di espansione interna, avrebbe a questo punto un campo di applicazione molto ridotto oltre che prezzi esorbitanti. Un po’ come l’attuale Mac Pro, che è stato acquistato per lo più da aziende di alto profilo.
Apple ha sempre avuto un suo piccolo mercato nella nicchia evoluta della produzione audio/video, ma non è da tempo un ramo particolarmente profittevole. D’altronde Apple è, prima di tutto, un’azienda che realizza prodotti e servizi per consumatori e deve i suoi successi “moderni” a prodotti come iPod ed iPhone, non certo al Mac Pro. Tuttavia, un po’ come per le case automobilistiche con la Formula 1, l’investimento nei settori di maggior prestigio è in parte pubblicità, in parte uno sprone per la ricerca e sviluppo. Per cui io dico sì: un Mac Pro rinnovato con Apple Silicon serve. E lo dico anche se con tutta probabilità sarebbe al di là delle mie esigenze e possibilità economiche.