La domanda la faccio a me stesso, di tanto in tanto, per poi giungere sempre – o nuovamente – alla stessa conclusione.
Ed è proprio perché ritengo che il web sia oggi quasi “infestato” da una miriade di Blog (alle volte anche pretestuosi, che fungono da richiami e rimandi per altri siti) che, pur potendomi definire un “addetto ai lavori” per via della mia professione, non ho mai ceduto alla voglia, che saltuariamente ho sentito, di aprirne uno mio.
Cosa è cambiato?
Ieri per la prima volta (e ritengo senza nessuna particolare ragione o causa esterna) ho deciso di modificare la domanda in: “voglio un mio Blog?”. Un trucco forse, sciocco, direbbero alcuni, ma che è stato per me come un lasciapassare, comodo per ingannare la mia razionale essenza, che voleva necessariamente una chiara motivazione per arrivare fino a qui, oggi.
Oltre l’inganno
Chiarito – con me stesso – che sento questa necessità ed ho finalmente voglia di assecondarla, ho dedicato un po’ di tempo a pianificarne la trama. Ed eccomi subito sommerso da quesiti. Di cosa parlo? Con che frequenza lo aggiorno? Che veste grafica userò? [..] E il nome?
D’accordo, molte di queste domande potrebbero non aver senso, per lo meno perché, logica vuole, si dovrebbe prima aver qualcosa da dire, con una finalità, un’obiettivo, e solo dopo scegliere il mezzo per farlo (il Blog appunto). Sia chiaro però che di cose su cui amerei discutere ce ne sono un’infinità. Nella mia vita – come tutti – ho coltivato molti interessi e passioni diversificate, dalla Musica che seguo, ascolto e suono (e potrei esagerare dicendo che in alcuni casi creo), alla Tecnologia in tutte le sue forme (computer, cellulari, macchine fotografiche, etc.. rappresentano per me una passione irrefrenabile, diventata in parte anche lavoro), fino alla Cucina (scoperta alla veneranda età di 30 anni), passando per il Cinema, le Auto e l’Informatica. Temo di aver tralasciato anche qualcosa, ma tanto era giusto per sottolineare che il problema non è nei contenuti, ma nell’oggetto – o se vogliamo mission – del Blog.
E qui mi ha aiutato la cara Wikipedia con la sua definizione di Blog, che in poche righe mi ha ricordato che in definitiva altro non è che un Diario on line.
Certo negli ultimi anni sappiamo bene che il fenomeno è esploso a dismisura, a tal punto che il concetto iniziale è stato ampiamente esteso e i suoi contorni oggi sono così irregolari, che il confine tra Blog e Sito Web “tradizionale” sono veramente difficili da tracciare. Basti pensare al fatto che la stessa parola è poi risultata inadatta a contenere le numerosi “varianti” ed oggi si parla comunemente di Blog tematici, Blog politici, AudioBlog, VideoBlog e così via, indicando come Blog personali quelli che conservano l’originaria natura di diario.
Finalmente!
Ecco tracciata la strada: il mio Blog non si occuperà esclusivamente di programmazione, di musica, di auto, computer o altro, ma di come e quando, ognuno di essi interagisce con la mia vita.
A chi interesserà? A me, sicuramente. Se non altro perché non è sempre vero che un’immagine vale più di mille parole. Ieri ad esempio guardavo alcune foto datate 10anni indietro e mi sono accorto che, per quanto possano evocare immediatamente ricordi sugli eventi, i luoghi e le sensazioni, non hanno la capacità di dirci cosa pensavamo in quei momenti (ed ecco il senso del diario).
Ma allora perché non farlo in privato, sul proprio computer? Beh perché se è chiaro che sarà difficile trovare qualcuno che possa, come me, trovare interessanti ricette di cucina alternate a righe di programmazione in php, è anche vero che, di tanto in tanto, seppur casualmente, qualcun altro potrebbe trovare quel che cerca, magari con google, proprio nel mio Blog.
Insomma, si comincia!