Fino a ieri il mio mac “personale” era un MacBook Pro 15″ (non unibody) da 2,5Ghz.

Va benissimo a dire la verità, ma è da qualche tempo che lo vorrei sostituire. Allo stato attuale però i Pro non sono secondo me un buon acquisto (maggiori informazioni). E così è da Dicembre che attendo, giorno dopo giorno, che la linea professionale dei portatili Apple venga aggiornata. Nel frattempo avevo dato disponibilità ad una persona per l’acquisto del mio vecchio Mac; e dopo 3 mesi non mi è sembrato corretto farla attendere ulteriormente. Perciò l’altro giorno ho preso una decisione. Mi è capitato di ricevere come iscritto a Refurb4us una notifica di disponibilità del nuovo MacBook a 749€. A questo punto ho pensato, visto che l’aggiornamento dei Pro ancora tarda a venire e che ho da tempo voglia di valutare se riesco a lavorare comodamente in mobilità con uno schermo da 13″, di fare l’acquisto. Dopo tre giorni di attesa, oggi vi scrivo dal mio nuovo MacBook bianco. Ecco quindi la mia recensione, mettendolo a confronto sia con il nuovo MacBook Pro Unibody da 13″ che con il mio vecchio 15″.

La macchina in questione è praticamente identica a livello hardware rispetto al MacBook Pro base da 13″, il quale si differenzia soltanto per il case in alluminio, la tastiera retroilluminata, il lettore di SD ed il ricevitore ad infrarossi per il telecomando l’Apple Remote. Di contro il MacBook ha un hard disk di 250GB contro quello di 160GB del Pro. Se queste differenze giustifichino un prezzo maggiore del secondo di ben 250€ non lo posso dire con certezza, ma a mio personale giudizio no. Il ricondizionato permette di risparmiare ulteriori 150€, con l’unico neo di avere una scatola bianca anonima, invece di quella con il logo Apple.

scatola-ricondizionato-macbook

Migrazione dei dati
Solitamente mi fido dell’Assistente Migrazione per portare tutti i miei dati da un computer all’altro. Il meccanismo, seppur lento, funziona piuttosto bene. Anche se capita di dover intervenire manualmente per qualche programma (a me è capitato con Mail che nella migrazione una volta mi perse le configurazioni). Ma questa volta ho voluto fare un tentativo diverso, anche a scopo sperimentale. Ho infatti aperto il nuovo MacBook ed estratto l’hard disk. Basta aprire il bottom case con un cacciavite a stella e svitare le viti torx che fissano il disco. A questo punto l’ho inserito in un case esterno SATA e collegato via USB al vecchio MacBook Pro. Con Carbon Copy Cloner (gratuito) ho effettuato una clonazione dell’HDD interno su quello esterno (roba di 2/3 ore) e poi l’ho rimesso nel MacBook. Con Windows questa operazione è quasi una follia. Infatti all’avvio trovando hardware differente succederebbe un vero caos… richiesta di una nuova attivazione, ricerca di nuovi driver, errori di sistema, riavvii su riavvii. Su Mac ho acceso il computer e in modo assolutamente trasparente ed indolore, il sistema operativo ha funzionato. Sicuramente in background avrà “notato” le differenze Hardware ed installato i driver corretti, ma tutto è avvenuto in pochi istanti, senza nessuna richiesta all’utente. Fantastico. Solo alcuni software (non tutti per la verità) mi hanno nuovamente richiesto la lincenza d’uso. Ma tutto, proprio tutto, ha funzionato al primo colpo. Ecco perché uso Mac.

confronto laterale tra macbook e macbook pro

Feeling ed ergonomia
Ho avuto anche il vecchio MacBook bianco, quello precedente alla transizione Unibody dell’ottobre scorso. La differenza a pelle con questo nuovo è incredibile. Non solo la struttura è molto più solida e compatta, ma anche i materiali usati appaiono più nobili. A differenza del precedente modello, penso che con questo non ci sarà il rischio di ingiallimenti e usura del top case. La superficie superiore è di un bianco lucido e liscissimo, piacevole al tatto, mentre il bottom case è quasi gommoso, ottima scelta perché è sicuramente più resistente ai graffi. Il trackpad multitouch è sempre di vetro e restituisce un feeling perfetto durante l’uso. La tastiera è quella ormai classica con i tasti ad isola, ormai comune a tutti i Mac, anche in quelli desktop. In tutta sincerità non riesco più a scrivere con le altre tastiere una volta abituato a queste. Rispetto al Pro è leggermente più spesso (veramente di pochissimo), ma la smussatura degli angoli camuffa perfettamente la cosa, un trucco usato anche nell’iPhone.

Confronto e recensione del MacBook Bianco da 13

Hardware e Prestazioni
Ho già detto che questo MacBook condivide l’hardware del Pro base. Non si tratta di componenti all’ultimo grido ormai, ma si comportano bene. Io non faccio 3d e non gioco praticamente mai, quindi le carenze della scheda grafica integrata difficilmente le noterò. Per il video e l’editing 2d non comporta alcun problema. Lo schermo retroilluminato a led è ottimo e per i miei gusti è preferibile a quello del Pro perché non ha il fastidioso effetto lucido. È vero che il glossy rende più lucidi i colori, ma di contro rischi di specchiartici dentro. L’unica cosa di cui sento veramente la mancanza sono i 4GB di RAM che aveva il mio vecchio Mac. I 2GB si saturano velocemente facendo grafica o aprendo molti software contemporaneamente. Per non parlare di Parallels Dekstop che fatica a far girare il secondo sistema operativo. Ma fortunatamente non ho necessità di lanciare Windows per lavoro. Ad ogni modo sto valutando l’upgrade. Per le prestazioni numeriche potete scaricare MacTracker oppure fare una ricerca sul web, quello che mi preme qui dire è che il computer reagisce benissimo. La maggiore velocità del Bus e la CPU di recente generazione si comportano benissimo, tanto che questo MacBook da 2,26 Ghz va esattamente come il Pro da 2,50 Ghz che avevo prima.

macbook bianco recensione test

Conclusioni
Pensavo peggio, sinceramente. Abituato con un Pro da 15″ piuttosto prestante, temevo che un 13″ base mi sarebbe stato veramente stretto. Invece lo spazio a disposizione sullo schermo è quasi lo stesso (ho ridotto di più il Dock) e la risposta del computer è generalmente soddisfacente. Mi rimane da pensare: ma quanto gli costava metterci anche un lettore SD e due led sotto la tastiera? Lo so che poi sarebbe stato troppo simile al Pro, ma con questi elementi si sarebbe reso molto più completo il computer senza grossi costi aggiuntivi. Tuttavia già così questo MacBook risulta un ottimo acquisto. So già che i detrattori non faranno altro che dire che lo stesso hardware si compra con costi inferiori… e se devo dirla tutta mi sono anche stancato di spiegare e rispiegare che chi compra un Mac non compra solo la somma di CPU, GPU, RAM e Hard Disk, ma compra un computer completo, con un design curato, una ergonomia perfetta, un sistema operativo proprietario e con in più una serie di chicche come il MagSafe ed il Trackpad multitouch in vetro.

Un ultimo appunto. A me piace molto il nuovo stile alluminio, vetro e nero comune ormai a tutti i Mac, ma in un certo senso mi è dispiaciuto abbandonare il “Bianco Apple” e sono contento che sia rimasto almeno un computer che lo mantiene.

Benvenuto MacBook.

macbook bianco da 13

Il SaggioGiudizio

voto 4PRO
Guscio Unibody in Policarbonato con costruzione solida e curata
Buone prestazioni nell’uso di iLife / iWork
Buona durata della batteria (anche se non si arriva alle 7 ore dichiarate con un utilizzo normale)
Ottimo Prezzo (meglio se si compra il ricondizionato)
Schermo al LED brillante e non lucido
Praticamente stesse prestazioni del Pro che costa 250€ in più

CONTRO
Audio in ed out su una sola porta
Mancano il lettore SD e la Firewire

CONSIDERAZIONI
Meglio aumentare la RAM

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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