Come tutti ormai, sarete stanchi di sentire parlare di HTML5. Eppure converrà farci l’abitudine dal momento che questo è destinato a diventare lo standard web nel prossimo futuro. Ad ogni modo le specifiche dell’HTML5 sono vaste e complesse ed anche i browser che lo supportano stanno implementando la compatibilità con il susseguirsi delle varie release.
Apple con il suo Safari 4 è stata una delle prime a puntare in questa direzione, ma anche Chrome e Firefox sono su livelli piuttosto elevati di compatibilità, mentre Opera è un po’ dietro, seppur sta marciando velocemente con le ultime versioni verso il pieno supporto. Internet Explorer chiaramente è sempre il peggiore di tutti, è giusto con la versione 8 si inizia ad intravedere qualche primo spiraglio di positività.
Secondo le ultime indiscrezioni ad opera di MacGeneration, alla WWDC di domani Apple potrebbe presentare Safari 5 il quale, tra le altre cose, migliorerebbe di gran lunga il supporto per HTML5. Forse per preparare la strada a tale evento è apparsa un paio di giorni fa sul sito Apple una intera sezione dedicata, in cui poter vedere gli ottimi risultati ottenibili con i moderni browser che supportano tale standard: http://www.apple.com/html5/
Safari 5 porterà comunque molte altre migliorie (sempre secondo tale rumor), come:
- miglioramento delle performance del 25%
- tasti di accesso veloce per i pannelli
- developer tool migliorati (time line più completa)
- opzione di ricerca anche per Bing (oltre che Google e Yahoo)
- accesso più veloce all’RSS reader integrato
- accelerazione hardware per la versione Windows
- campo degli indirizzi con integrata la ricerca nella cronologia
- una icona che identifica il browsing in modalità privata
- miglioramenti al caching delle pagine (sarà possibile accedervi anche offline)
- storia estesa anche alle chiamate AJAX
- possibilità di aprire una nuova pagina in un tab invece che in una nuova finestra
- etc..
Insomma di miglioramenti ce ne sono molti, anche se personalmente noto che non siano sufficienti a giustificare il salto di una versione primaria (da 4 a 5). Soprattutto se consideriamo invece la logica seguita per i sistemi operativi, dove Apple è ferma da anni alla versione 10, passando da una release all’altra solo con una numerazione secondaria (10.1 / 10.2 / .. / 10.6).
Sempre in tema di aggiornamenti, proprio la WWDC di domani, potrebbe essere un buon momento per rilasciare al grande pubblico l’ultima bigpatch di Snow Leopard, la 10.6.4 che da qualche tempo ha iniziato ad essere oggetto di numerose beta destinate agli sviluppatori e che potrebbe aver raggiunto la giusta maturità perla distribuzione.