Recensione: Data Rescue 3 recupero di file persi, danneggiati o cancellati dal disco

Non mi stancherò mai di ripetervi quanto siano importanti i backup. Lavoro con i computer da più di 20 anni ed in questo lungo periodo mi è capitato più di una volta di perdere dei documenti importanti. Nella maggior parte dei casi però la colpa è di chi usa il computer, perché non bisogna mai pensare che un dato salvato nel proprio Hard Disk sia al sicuro. In alcuni casi può bastare un sbalzo di corrente nel momento giusto (o sbagliato dovrei dire), per rendere inusabile un disco.

Oltre ad una buona politica di backup (chiaramente differente per le necessità dell’individuo o dell’azienda), può essere una buona idea avere nel proprio arco qualche freccia salvavita, come il già recensito Drive Genius 3 per la prevenzione, manutenzione e ripristino dei dischi o Data Rescue 3, sempre della Prosoft, destinato invece al recupero dei file.

Una doverosa precisazione prima di addentrarci nell’analisi di Data Rescue 3 e che non è possibile recuperare i dati se vi è un danno fisico irrimediabile sul disco, come ad esempio la rottura o il disallineamento della testina. La sua azione è invece perfetta quando vi sono danni di tipo logico, cancellazioni accidentali o settori danneggiati che impediscono il corretto funzionamento del disco.

All’avvio la prima cosa da fare sarà quella di selezionare il drive sul quale lavorare.

recupera dati disco

L’interfaccia è quasi identica a quello del fratello Drive Genius 3 (recensito qualche tempo fa) e si presenta in modo molto gradevole, con un’area tridimensionale in cui campeggiano sei grandi icone, una per ogni funzionalità del programma.

data rescue 3 recupero dati mac

Vediamo il loro scopo una per una, iniziando da sinistra.

Quick Scan
Questa funzione va selezionata quando un disco esterno non viene correttamente montato, cioè se non appare la sua icona dopo essere stato collegato al Mac. Quick Scan tenta di recuperare i file usando le informazioni di struttura contenute nel disco, pertanto è solitamente piuttosto veloce, tranne quando incontra dei settori danneggiati, che rallentano necessariamente la scansione. Per un drive da 500GB @5400 rpm, il processo di scansione è durato circa 15 secondi. Si ottiene un elenco completo di tutti i file e cartelle localizzati su disco e vi è la possibilità di selezionare quelli desiderati e di tentare il recupero cliccando su “Recover…”

recupero dei file danneggiati

Deep Scan
Nel caso in cui Quick Scan non riesca ad identificare alcuni file perché gli indici sono troppo danneggiati, allora si può optare per la più approfondita Deep Scan. Questa non si basa sulle strutture memorizzate sul disco, ma le ricostruisce analizzando tutti i dati. Data Rescue 3 riesce a riconosce più di 150 tipi di file dal pattern di memorizzazione. Ciò vuol dire che leggendo una serie di dati binari, riesce a capire se c’è una immagine, un documento di testo, una applicazione o altro. Mettete in conto che l’operazione, a seconda della dimensione e dello stato del disco, potrebbe richiedere anche molte ore. Terminata l’analisi, si otterrà sempre un elenco con la possibilità di selezionare e recuperare i file desiderati.

Deleted File Scan
O cestino, cestino delle mie brame… perché dopo averti svuotato, sistematicamente mi accorgo che in mezzo a tutto quel ciarpame, vi erano stipati degli importanti file ormai perduti irrimediabilmente?

Vi racconto la storia tipo di un utente medio che per pigrizia o per estrema cautela, tiene il cestino rigonfio di spazzatura per mesi. Ma arriva la primavera, stagionale o emozionale, e  avverte la necessità di sentirsi più leggero. Preso il coraggio a due mani, seleziona la fatidica voce: svuota il cestino. Molto spesso trascorso qualche minuto, si accorge di aver perso qualcosa di importante che, non si sa per quale ragione, albergava nel cestino.

Comunque, superando la colorita premessa, c’è da dire che può capitare di cancellare inavvertitamente dei file. Data Rescue 3 analizza tutto il disco (per 500GB mi ha richiesto 7 ore circa) e prospetta una lista di file recuperabili. Nell’attesa il preoccupato utente è allietato da animazioni molto più esplicative e rassicuranti rispetto la classica barra di progressione:

recupero file cancellati mac

Già ma come funziona la cosa? A titolo esemplificativo, considerate che quando cancellate definitivamente un file (anche dal cestino), il sistema non elimina realmente i dati, ma solo l’informazione che dice al disco che c’è quel file, che risponde a tale nome ed è memorizzato in alcuni specifici “punti”. Questo però non significa che potrete recuperare sempre i file cancellati. Infatti i settori segnati come “vuoti”, possono essere tranquillamente riutilizzati dal sistema in scritture successive. Pertanto saranno maggiori le possibilità di recupero quanto minore sarà stato l’uso del computer dopo l’accidentale perdita. Oltretutto se viene usata la cancellazione con impostazione a zero dei dati, il recupero diventa praticamente impossibile con i soli strumenti software.

Clone
C’è poco da dire su questo e sull’utilità in molte occasioni di create un clone di un intero disco (ad esempio quando si effettua un upgrade del drive interno e si vuole però mantenere tutto come prima). Di solito uso il gratuito Carbon Copy Cloner, ma se avete già Data Rescue 3, vi evitate un programma in più nel vostro Mac.

Analyze
Testa la funzionalità e le performance del disco. Può essere eseguito in modo veloce, intermedio o approfondito.

test performance disco

Restituisce poi un grafico piuttosto completo della velocità di lettura con i diversi pacchetti.

analisi performance disco

FileIQ
Come vi ho detto poco fa, Data Rescue 3 riconosce, sparsi tra i bit del vostro disco, più di 150 tipi di file. I più usati e conosciuti sono identificati senza problemi, ma se lavorate con applicazioni che generano file proprietari in un formato poco diffuso, questi potrebbero risultare assolutamente “trasparenti” durante la ricerca e quindi irrecuperabili. FileIQ è una specie di “intelligenza artificiale”, che impara a riconoscere nuovi tipi di file dai vostri insegnamenti. In parole povere se volete recuperare dei file che Data Rescue 3 non “conosce”, basterà inserirne qualcuno simile in questo pannello e l’applicazione potrebbe riuscire ad identificarli in una prossima scansione. Non è detto che l’operazione funzioni al 100% però, come dice Prosoft nelle pagine del manuale, non avete niente da perdere nel provare.

voto 4Conclusioni
Io spero sempre che non debba succedere nulla ai nostri computer e ai nostri dischi. Ma se dovesse andar male, il mio pensiero è che l’hardware, nei limiti delle possibilità economiche, si può ricomprare; i dati no. Consiglio sempre una buona politica di backup e di non avere mai una sola copia dei file importanti, ma in caso di accidentali perdite Data Rescue 3 può salvarvi da situazioni disperate. Recentemente ho potuto recuperare una intera cartella di lavoro che era andata persa sul computer della mia amica Emma… a tal proposito: Emma, se mi stai leggendo, avanzo una cena!

Costi
Quanto valgono i vostri file? Difficile dare un prezzo a documenti che, se persi, sarebbe impossibile riavere o ricreare. Il recupero dei dati da aziende specializzate può arrivare a costare un occhio della testa, pertanto sarete sicuramente “contenti” di spendere $99 in Data Rescue 3 se questo vi potrà salvare dall’irrimediabile perdita di importanti file.

PRO
Interfaccia ben congegnata
Recupero di file anche da dischi che non vengono montati
Sistema di apprendimento per formati particolari
Funzioni accessorie utili come clonazione e analisi delle performance

CONTRO
Nulla di rilevante

CONSIDERAZIONI
Chissà perché molte applicazioni professionali non parlano italiano. Ma noi speriamo sempre in una futura localizzazione.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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