Primi dati sulle prestazioni dei nuovi MacBook Air 11″ e 13″

Dopo il recente Apple Event si parla chiaramente della nuova linea MacBook Air. I principali fulcri di discussione sono più o meno gli stessi di sempre: prezzo, prestazioni, espandibilità. E in questo caso specifico viene anche inevitabile un confronto con i netbook, che Jobs aveva chiaramente additato come inutili sub-notebook (parafrasando penso che il succo sia questo).

Il mio punto di vista è che il nuovo MacBook Air è sì un netbook in termini (dopotutto assenza di lettore ottico ed ethernet, sommati alle ridotte dimensioni, sono un segno distintivo), ma operativamente per schermo/risoluzione, tastiera a dimensione piena e performance, è più assimilabile ad un piccolo notebook.

In un precedente post facevo notare che anche RAM e Storage, i due componenti che sono più frequentemente oggetto di upgrade in un Mac portatile, nei nuovi Air 11″ e 13″ non sono espandibili in fai-da-te. La cosa è confermata anche dai manuali utente dei due modelli, che Apple ha pubblicato proprio in questo momento, dove scompare ogni riferimento a possibili interventi migliorativi:

Nei commenti però più di una persona ha sottolineato come in verità è un falso problema per il tipo di computer e che è proprio perché i chip solo saldati alla piastra che è stato possibile ridurre gli ingombri e realizzare un “piccoletto” con questo hardware e chassis. Per bilanciare evidenzio anche che di contro c’è chi pensa sia invece la classica mentalità di Cupertino, atta a limitare l’utente e massimizzare i guadagni.

MacBookAir

Comunque sia, che l’upgrade serva o meno, bisogna ammettere che questa possibilità, sarebbe stata gradita. Non fosse altro perché di norma permette di aumentare la longevità del proprio computer con piccoli interventi migliorativi sul fronte hardware. Ma si tratta di computer molto diversi e per quanto l’Air sia potenzialmente superiore ai classici netbook, non è particolarmente adatto a lavori pesanti con quei processori. Però tutte le operazioni del quotidiano usano più il disco che le istruzioni della CPU, per cui le memorie flash danno ottimi risultati. Interessante notare ad esempio dei test sull’avvio, in cui l’Air è risultato superiore a molti altri Mac portatili, tra cui un recente Pro con RealSDD C300:

Su Geekbench browser stanno iniziando anche ad apparire i primi risultati dei benchmark (dai quali si può anche evincere le sigle complete dei processori utilizzati da Apple per i nuovi Air). Il modello da 11″ si chiama MacBookAir3,1 e con CPU base da 1,4Ghz (C2D U9400) ottiene mediamente uno score di 2246.

MacBookAir3,1

MacBookAir3,2 è invece la sigla di quello con schermo da 13″, che con CPU da 1,86Ghz (C2D L9400) ottiene invece 2871.

MacBookAir3,2

Il vecchio Air top di gamma (MacBookAir2,1) arrivava a qualcosa in più per via del processore più veloce:

MacBookAir2,1

Aspettiamo di avere dati ancora più dettagliati e precisi per un’analisi completa. Tuttavia per chi fosse già indirizzato all’acquisto del nuovo MacBook Air potrebbe essere una buona idea passare direttamente ai 4GB di RAM, per i quali sono richiesti in fondo solo 90€ (che certo si sommano alla considerevole cifra iniziale).

Tuttavia c’è da considerare che se con un disco da 5400rpm l’upgrade di RAM a 4GB porta a risultati piuttosto evidenti, “ipotizzo” che avendo un SSD la differenza sia meno visibile visto che lo swap avverrà comunque molto più velocemente.

[AGGIORNAMENTO] Per avere un metro di paragone diretto vi posto anche il risultato del MacBook bianco base più recente:

MacBook7,1

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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