Apple avrebbe bisogno di un (vero) social network? E noi ne avremmo bisogno?

Sembra sia passato un secolo, ma in realtà è passato appena poco più di un anno dal lancio di Ping, il social network musicale targato Apple e incluso in iTunes 10. Reso funzionante il 1° settembre 2010, ha raccolto oltre un milione di utenti nelle prime 48 ore di vita, ma da lì in poi non ha fatto più notizia. Nessuna novità di rilievo, nessun cenno ulteriore da parte di Apple. Un silenzio che sembra aver relegato Ping a uno stato semisconosciuto.

Tuttavia, è possibile capire le ragioni di questo silenzio assordante. Ping non lo si può definire un grande successo. Limitato all’uso in iTunes, aggiunge poco alla user experience globale rispetto ai social network esistenti. Una cosa simile la si potrebbe dire di Google+, in fondo: è entrato in un settore senza fornire un vero e proprio plus rispetto ai servizi già offerti da Facebook. Eppure il sistema di cerchie è piaciuto e la profonda integrazione con gli altri servizi Google lo sta rendendo un prodotto interessante anche in questo stadio ancora di Beta, seppur ora aperta a tutti e non più su invito. Ma il concorrente da battere è sempre uno: Facebook. Per Cult Of Mac l’azienda di Mark Zuckerberg sta diventando una vera spina nel fianco per Apple.

Del resto, i segnali per una espansione del social network ci sono tutti: fresca di introduzione la Timeline, presentate importanti partnership per lo streaming di contenuti multimediali con Netflix, Hulu e Spotify, rispettivamente per film, serie TV e musica. Lì è proprio il tasto su cui batte Cult Of Mac: questa nuova strategia di Facebook è una prova di forza nei confronti dell’azienda di Cupertino, con un modello di fruizione diverso rispetto a quello di iTunes+Ping. I nostri contatti Facebook potranno condividere con noi contenuti multimediali, noi potremo farlo con loro, ci si influenzerà a vicenda sui contenuti più interessanti. Sarà un po’ la trasposizione virtuale dei classici “consigli per gli acquisti” che ci si scambia con amici e parenti. Quante volte ci è capitato di essere incuriositi da un album, da un film o da una serie TV perché consigliatici da un amico? Questo è l’obiettivo delle nuove partnership di Facebook: rendere molto più social la fruizione di contenuti multimediali. Ping ci ha provato, nel suo piccolo, gliene va dato atto, ma ha un forte limite: è relegato ad iTunes e iOS. Non ha uno sbocco veramente multi-piattaforma, non è accessibile da browser. Con Facebook, invece, anche se stessimo usando uno tra i sistemi operativi meno usati al mondo avremmo la possibilità, quantomeno teorica se non ufficialmente supportati, di usufruire del servizio.

Il parere di Cult Of Mac, dunque, è che Apple dovrebbe smetterla di “giocare” con Ping e creare un vero e proprio social network. Opinione condivisibile, che però deve scontrarsi con un dato importante: qui Apple soffrirebbe di un problema che, ad esempio, nel settore tablet sono i suoi competitor a soffrire. Abbiamo più volte detto come per battere o almeno fare vera concorrenza all’iPad bisogna non solo avere un solido ecosistema hardware/software/apps, ma ci si deve anche differenziare dalla proposta Apple in modo concreto, per offrire quel plus che l’iPad in quel momento non può dare. Qui la situazione non vede Apple dominante, la vede inseguitrice. E anche qui si ripete la stessa storia: non basta avere un social network per fare concorrenza a Facebook, bisogna differenziarsi. Google l’ha capito e dopo aver fatto dei tentativi non proprio riusciti come Wave e Buzz ora sembra aver preso la strada giusta, con un Google+ che ricalca sì come funzionamento Facebook, ma che offre in più una miriade di servizi di cui il social network di Zuckerberg non può disporre senza accordi con aziende esterne. Insomma, Google+ sa come differenziarsi. Apple, invece, deve capire come farlo, perché ormai l’integrazione con i servizi non rappresenta una novità. iTunes, iBooks, Game Center, iCloud, iMessage, FaceTime sono sicuramente un ottimo punto di partenza che se ben amalgamati potrebbero costituire i perni di un social network by Apple, ma poi bisogna sapersi svincolare dall’apparire una sorta di copia ibrida di Facebook e Google+.

Ancor più in generale, per concludere, preme porsi una domanda, piuttosto simile all’ormai famoso slogan di SaggiaMente: c’è davvero bisogno di un altro social network? Se nel nostro caso, lo spazio in questa gigante Rete ce lo siamo ritagliati e guadagnati, nel caso di Apple e di chiunque altro creare un social network è davvero complesso è molto più dura. Non solo per i motivi già citati, ma anche per il fatto che i settori, se si saturano, poi difficilmente accettano nuovi entranti. Abbiamo Facebook, Google+, i social network più specializzati come Twitter, LinkedIn, lo stesso Ping anche se non proprio un grande successo; sullo stesso piano possiamo anche mettere dei centri multimediali con funzioni social come il PlayStation Network e Xbox Live. Insomma, è un settore che di certo non è scarso in quanto a presenza. Davvero c’è il bisogno che anche Apple ci dedichi anima e corpo? Non è detto. Microsoft, dopo qualche timido tentativo, ha preferito concentrarsi sulla fornitura di servizi per Facebook, tramite Bing, Windows Live e, non appena l’acquisizione sarà perfezionata, anche Skype. Potremmo vedere Apple seguire una scia simile, fornendo magari sempre a Facebook stessa servizi correlati a iCloud e iTunes. Oppure ad un keynote Steve Jobs, Tim Cook, o chiunque sarà sul palco, ci sorprenderà tirando fuori un nuovo e veramente differente social network dal cilindro. Sempre che davvero ce ne sia bisogno.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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