Una volta che Apple ha attivato la funzionalità TRIM per i suoi SSD, era ovvio che qualcuno cercasse di scoprire come abilitarla anche sugli altri. Negli ultimi 3 giorni mi sono arrivate da voi utenti decine e decine di segnalazioni per le soluzioni che sono apparse su 9to5mac, HardMac e gli altri. Inizialmente si è capito come procedere con la modifica manuale, un po’ complicata, ma ora qualcuno l’ha automatizzata e resa semplicissima.
Con Trim Enabler abbiamo un bel pulsantone “Patch”, lo premiamo e la piccola app si occupa di intervenire sul kext per abilitare il TRIM anche sul nostro SSD non Apple (ovviamente è richiesto un riavvio).
Vediamo subito una serie di considerazioni:
- potenzialmente un prossimo update di sistema annullerà tale modifica
- la procedura può essere dannosa per i nostri dati (onestamente non credo)
- non porta ad un aumento di velocità dell’SSD
Allora perché eseguirlo? Per quanto mi riguarda chi ha un disco con GC farebbe bene a non farsi influenzare da questo gran parlare sul TRIM ed attendere che sia Apple, eventualmente, ad abilitare la funzionalità su tutti i dischi (cosa che potrebbe non accadere mai). Chi abbia invece un disco più vecchio e senza GC, come un Intel X25-M, magari molto utilizzato negli ultimi anni, potrebbe effettivamente giovare dal TRIM e, dopo un opportuno backup, attivarlo.
Alcuni mi chiedono: ma siamo sicuri che non sia solo la scritta “Si” ma il TRIM non è abilitato? Tutto è possibile, ma considerate che la patch non attiva il TRIM e non scrive Si da nessuna parte, semplicemente fa capire al sistema che il nostro disco è fornito da Apple. È poi Snow Leopard ad attivare il trim di conseguenza.
Ho eseguito un benchmark sul mio OWC con e senza TRIM, effettuando un ciclo di 25 copie consecutive a riempimento dello spazio su disco, con file di diversa dimensione. In tali situazioni il TRIM dovrebbe far sentire la sua efficienza ed invece il risultato è stato identico. Rimango dunque dell’idea che la GC sia altrettanto efficiente.