Dopo il MacBook Air 2012, oggi è il turno di smontare il MacBook Pro con display Retina. iFixit ha già completato il suo classico lavoro ed è emerso quello che si aspettava riguardo l’espandibilità: RAM saldata ed SSD sostituibile dall’utente. Come sottolineato ieri, Apple ha però leggermente modificato il connettore rispetto quello dei precedenti Air 2011 e lo stesso si trova ora anche nei “Retina”.
Il problema sollevato da OWC è un altro: i due SSD sono poggiati su un wafer di dimensione diversa; quello del nuovo MacBook Pro con display Retina è più largo e corto. In sintesi si potrà aggiornare l’SSD ma con unità che dovranno essere realizzate su misura dai produttori di terze parti.
Ricordiamo che i tradizionali dischi allo stato solido non hanno in realtà vincoli dimensionali come i tradizionali HDD e che il form factor da 2,5″ è stato mantenuto esclusivamente per la semplice aggiornabilità nel parco macchine pre-esistente. Non avendo una forma predefinita da rispettare, gli ingegneri di Cupertino hanno potuto posizionare l’SSD nel posto più congeniale e determinare di conseguenza anche la forma più adatta (nei limiti del necessario per il posizionamento dei chip).
C’è un’altra “novità” che emerge in questi primi lotti di produzione (ma che bisognerà verificare nel tempo), ovvero che gli Air hanno SSD Toshiba mentre i Pro i più veloci Samsung (che sembrano appartenere per componenti alla famiglia 830). In passato Apple ha già utilizzato entrambi i produttori ma in modo indiscriminato, ora c’è la possibilità che i più rapidi finiscano solo nei MacBook Pro Retina.