10 mesi con lo Z-Flip5: recensione ed esperienza d’uso col pieghevole Samsung

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Nel settore smartphone la noia regna sovrana, con modelli che cambiamento molto poco di generazione in generazione. E questo vale anche per Apple, sempre molto conservativa nell’aggiornamento dei suoi iPhone. Tra le poche vere novità viste negli ultimi anni ci sono certamente gli schermi pieghevoli, dove Samsung risulta essere in prima linea con Z-Fold e Z-Flip. Incuriosito dalla novità ho provato la primissima generazione nel 2022, ritenendo promettente ma immatura. Poi ho atteso un po’ perché arrivassero degli sviluppi davvero interessanti e quest’anno ho deciso di acquistare e testare il nuovo Galaxy Z Flip 5. Volevo recensirlo dopo pochi giorni di uso intensivo, ma ho faticato a maturare un’opinione precisa relativamente ad una importante questione: i vantaggi dello schermo richiudibile compensano gli svantaggi di una struttura meno robusta? Alla fine, dopo 10 mesi di utilizzo, mi sono detto che era inutile attendere ulteriormente, così ho deciso di parlarvi un po’ della mia esperienza d’uso.

L’idea dello schermo pieghevole è sicuramente interessante e si divide in due diverse proposte: gli smartphone grandi che si aprono per diventare più grandi e quelli che si chiudono per essere più comodi da trasportare. I primi si pongono un po’ a metà rispetto ai tablet e sono certamente affascinanti, però a me piace più l’idea di poter rendere un comune smartphone molto più piccolo, forse perché ricorda alcuni dei miei primi cellulari, come lo storico StarTac.

Lo Z-Flip5 ha diverse migliorie di peso rispetto i precedenti, sia dal punto di vista strutturale che nei contenuti. Per la prima volta abbiamo una chiusura completa, che non lascia spazio nell’area della piega, e la certificazione IPX8 contro schizzi d’acqua e immersione. È anche più sottile rispetto lo Z-Flip4 e pesa 187 grammi, che con la forma compatta si distribuiscono perfettamente.

In tasca è veramente un piacere da trasportare rispetto ad un comune smartphone. Quando l’ho usato di più, l’estate scorsa, ho potuto apprezzare molto questa sua caratteristica. Ci sono, però, diversi aspetti potenzialmente negativi da considerare.

Il primo è la piega, che rimane comunque visibile con lo smartphone aperto e si sente sotto le dita. Da alcune angolazioni si vede di meno e ci si può fare l’abitudine, ma rimane un chiaro inestetismo. L’altra cosa da considerare è che il display interno non può essere coperto da vetro, visto che si deve piegare, dunque è meno resistente rispetto a quello di un comune smartphone. E se per caso rimane un granello di sabbia quando lo chiudete, il rischio di danneggiarlo è altissimo.

Lo Z-Flip5 è uno smartphone delicato, c’è poco da fare, e anche quando è aperto ci dà sempre quella sensazione di precario, visto che le due parti rimangono mobili. Inoltre, le custodie che ho provato personalmente (alcune originali, altre no), hanno tutte un qualche difetto, che sia sul piano estetico o ergonomico. Questo perché devono lasciare dello spazio all’area della piega per poter aprire e chiudere lo smartphone e questo si traduce o in qualche gobba o, al contrario, in un’assenza totale di copertura.

Una cosa certamente positiva di questa generazione è che Samsung ha migliorato l’hardware, includendo lo stesso Snapdragon 8 Gen 2 for Galaxy (leggermente overclockato) che si trovava anche nei top di gamma dell’anno scorso, come l’S23. Poi ci sono 8GB di RAM (LPDDR5X 16-bit quad-channel 4200MHz) e uno storage che raddoppia rispetto al modello precedente, con 256GB di base e una variante da 512GB, entrambe UFS 4.0. Insomma, è uno smartphone molto veloce, anche se è molto sottile e non può dissipare il calore altrettanto bene rispetto gli S23, quindi va prima in termal throttling. Tanto, possiamo dirlo, non è comunque uno smartphone per giocare. Le prestazioni ci sarebbero anche, ma avere i due pezzi di scocca separati non è comodo.

Abbiamo un doppio speaker per un’audio stereo piuttosto efficace, NFC, Bluetooth 5.3, Wi-Fi 6e, SIM + eSIM, nonché una ricezione davvero buona. Il sensore d’impronta per l’autenticazione si trova nel pulsante laterale, che però cambia di posizione quando lo smartphone è chiuso o aperto. Bisogna farci un po’ l’abitudine per trovarlo al primo colpo e, nella mia esperienza, non è troppo preciso. Funziona, ma direi 8 volte su 10.

La batteria interna da 3700 mAh regge tranquillamente una giornata d’uso tipica, non troppo intensiva, mentre se stiamo continuamente a guardare i social, a vedere video o ascoltare musica, si può scaricare nel periodo 7:00 – 19:00. Supporta la ricarica wireless, che a me piace molto e ho usato solo quella, mentre via USB-C con un alimentatore (non in dotazione) si può arrivare da 0 al 50% in 30 minuti.

Da notare che via USB-C è supportata l’uscita video, ma non Samsung DeX. Mi è un po’ dispiaciuto questo aspetto, perché alla fine altri Galaxy con medesime caratteristiche lo hanno, per cui penso che l’azienda abbia voluto limitarlo a tavolino. Ma se da una parte ci hanno tolto qualcosa, va detto che lo Z-Flip5 è stato portato sul mercato con la promessa di 4 anni di major update (quindi sia di Android che One UI) e 5 anni di aggiornamenti di sicurezza.

Inoltre, alcune settimane fa è arrivato un aggiornamento che non mi aspettavo, con il quale Samsung ha portato su questo ed altri smartphone precedenti, le funzionalità di AI presentate con la linea S24. Quindi è possibile cerchiare quello che vediamo a schermo per ottenere informazioni dinamiche, tradurre conversazioni al volo, modificare le foto in modo avanzato, con rimozione di elementi, adattamenti dinamici, ecc.. Non sono cose che uso con frequenza, ma Samsung poteva benissimo non “regalarci” queste funzioni per spingere di più gli S24, quindi ho apprezzato molto il gesto.

Lo schermo interno è da 6,7″ con un formato particolarmente allungato, un po’ strano con i video ma molto utile per i contenuti, visto che ne vediamo di più (penso ad esempio ad una pagina web). Si tratta di un pannello AMOLED FHD+ di tipo LTPO, con una frequenza di aggiornamento variabile da 1 a 120Hz. Ha una buona luminanza di 1600 nit e si vede discretamente bene anche all’aperto, dove per altro non scalda e non va a ridurre la luminosità col tempo.

Il display esterno da 3,4″ è tra le novità più evidenti di questa versione ed ha un formato prevalentemente quadrato, con una sporgenza in basso a sinistra (o una rientranza a destra, se preferite) per far spazio alle due camere. In quell’area possono apparire delle informazioni utili, un po’ come nella Dynamic Island degli ultimi iPhone Pro, vedendo ad esempio la traccia musicale in esecuzione e, toccando, il media player. Questo pannello ha una risoluzione 720p e una frequenza di refresh statica di 60Hz, ma si vede comunque bene e consuma meno di quello interno. L’aspetto su cui vi invito a riflettere davvero è proprio questo: l’uso del display esterno.

La mia idea iniziale era di usare lo smartphone aperto e richiuderlo solo per metterlo in tasca, ma ha davvero poco senso se si fa così. Lo Z-Flip5 è proporzionalmente interessante quanto più spesso si riesce ad usare il solo schermo esterno. Sia perché si consuma di meno, sia perché ci invita ad un uso leggermente diverso dello smartphone. Senza contare che da chiuso è più robusto e piacevole da maneggiare.

Di base questo display offre una lockscreen personalizzabile, potenzialmente con delle icone di notifica oltre che ora e data, nonché una serie di widget accessibili con degli swipe. Si tratta di cose semplici, che vanno dal meteo alla calcolatrice, ma non per questo meno interessanti. La cosa più importante, però, è che Samsung offre la possibilità di scaricare l’app Good Lock che consente di creare una pagina con un launcher personalizzato da cui far partire qualsiasi app si desideri.

Ovviamente, con alcune app ha più senso che con altre. Ad esempio la messaggistica non è il massimo, perché la tastiera occupa i 3/4 dello schermo, però l’ho usata comunque diverse volte. Questo perché può capitare di ricevere una notifica a cui si deve rispondere con poche parole, e farlo senza aprire lo smartphone risulta comunque fattibile.

Ci sono davvero tante situazioni in cui ho preso l’abitudine di utilizzare lo Z-Flip5 con il solo schermo esterno. Penso ad esempio quando ascolto musica o podcast, ma a volte anche con i video. Sembra strano, lo so, ma la larghezza è pressoché identica a quella dello schermo interno usato in verticale, e vi sarà sicuramente capitato di usare YouTube in questo modo. Ci sono anche delle situazioni in cui il video è solo in di più rispetto al parlato, dunque non è tanto importante vedere il dettaglio del video e usare lo schermo esterno è comodo e risparmia batteria. Rimane una questione del tutto personale, ma sono convinto che più si usa da chiuso e più si apprezza questo tipo di smartphone.

Nello Z-Flip5 il comparto fotocamere non è migliorato, anche se la resa sembra leggermente superiore rispetto al precedente (probabilmente per il trattamento software).

La camera principale è una 12MP con stabilizzazione e apertura F1,8, che funziona piuttosto bene nel punta e scatta. I video in 4K sono sufficienti, anche se il trattamento dell’esposizione è un po’ troppo ballerino nei cambi di luce, dando dei risultati non sempre piacevoli. Non è una fotocamera pregiata, e lo si nota subito, ma porta a casa un risultato mediamente superiore rispetto a smartphone di fascia bassa che si fanno belli con risoluzioni più elevate.

La camera secondaria non è una tele, purtroppo, ma una più tradizionale ultrawide da 12MP, con un campo visivo di 123° e un’apertura F2,2. Purtroppo è inferiore alla principale, dunque mostra meno dettaglio e rumorosità più elevata con poca luce. È interessante giusto per la prospettiva più estrema, però non fa venire molta voglia di utilizzarla. Inoltre, nel video si ferma al FullHD.

La fotocamera interna è la peggiore, con 10MP e apertura F2,2. Non è proprio terribile, ma sufficientemente inferiore a quella principale da non utilizzarla. Anche perché qui, fortunatamente, non è sempre necessaria. Grazie allo schermo pieghevole e al display esterno, possiamo tranquillamente usare la camera primaria per i selfie, sia per foto che video. In questo modo, lo Z-Flip5, va a compensare un po’ questo limite e per gli autoscatti rende forse meglio di altri smartphone che hanno camere principali superiori, ma camere interne peggiori.

Conclusioni

Voto 4/5Pur avendo utilizzato per tantissimi mesi il Samsung Z-Flip5, non sono ancora arrivato a decidere se effettivamente mi piaccia o meno. Trovo certamente un vantaggio importante nella sua portabilità, che in estate diventa ancor più evidente, ma quando mi trovo ad uscire di casa tendo a preferirli altri modelli. Credo che sia perfetto per chi vuole tenere un po’ a distanza i vari social e limitare l’uso dello smartphone, un po’ come potrebbero essere dei modelli piccoli (che oggi sono sempre più rari). Ma con il vantaggio, però, che si può sempre aprire ed avere un ben pannello da 6,7″. È capace un po’ di tutto, in produttività, foto e gaming, ma non brilla sotto nessuno di questi aspetti. Il suo fiore all’occhiello sta proprio nella struttura pieghevole, che dall’altra parte può essere considerato anche il suo limite. È vero che Samsung assicura una resistenza per un numero elevatissimo di pieghe, ma il display è, per sua naturale conformazione, più incline a problematiche rispetto ad uno tradizionale che non deve sopportare sollecitazioni ed è coperto di robusto vetro. Per questo motivo io consiglierei di acquistarlo insieme ad una di quelle assicurazioni che con poche decine di Euro ci faranno dormire più tranquilli ed usare lo smartphone senza troppo timore. Il prezzo di listino è alto, perché si paga per lo più lo schermo pieghevole, ma sul nostro canale Telegram @SaggeOfferte_Tech lo abbiamo segnalato a poco più di 600€ nella versione da 512GB e a 549€ quello da 256GB quando c’era il cashback di 400€, e così diventa molto più interessante.

PRO
PRO Da chiuso, la piega non si vede
PRO È sottile e leggero, molto compatto e comodo in tasca
PRO Il display esterno è ampio e consuma meno di quello interno
PRO Il display interno è AMOLED LTPO 1-120Hz
PRO Il primo a resistere all’acqua (IPX8)
PRO Si possono usare le camere principali per i selfie
PRO La ricezione è ottima
PRO L’audio stereo è abbastanza buono
PRO Connettività completa con BT5.3, Wi-Fi6e, NFC
PRO Samsung lo ha aggiornato con le funzioni AI degli S24
PRO Ha delle prestazioni molto valide
PRO L’autonomia è adeguata
PRO Supporta la ricarica wireless

CONTRO
CONTRO Più delicato di uno smartphone tradizionale
CONTRO La piega si vede e si sente sempre sotto le dita
CONTRO Manca il supporto per DeX
CONTRO Il comparto foto/video è solo sufficiente

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Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.