Recensione: Parallels Desktop 10, ancora più velocità e potenza

Durante il corso della WWDC 2005, Steve Jobs, allora CEO di Apple, si apprestava ad annunciare una delle svolte epocali dell’azienda: l’abbandono dei processori PowerPC in favore di quelli Intel. Di lì a poco, furono introdotti sul mercato i primi MacBook Pro con i nuovi Core Duo e, sin da subito, su internet iniziarono le prime gare fra hacker (a volte vi erano dei veri e propri premi in denaro) per ricompensare chi fosse riuscito ad avviare Windows sui nuovi portatili di Cupertino.

L’annuncio della buona riuscita del progetto fu offuscato dal rilascio della prima versione di Boot Camp, l’utility di Apple per l’installazione di Windows in dual boot. Sia la soluzione di Cupertino che quella degli hacker (che nel frattempo avevano iniziato anche a lavorare su una conversione di Wine per OS X, al fine di far avviare i software per Windows direttamente dall’ambiente Mac) avevano, tuttavia, il grosso limite della scelta dell’OS da avviare, senza dare la possibilità agli utenti di usare i programmi per Windows direttamente da OS X. Dopo qualche mese, nacquero le prime soluzioni per l’emulazione di altri sistemi operativi direttamente da OS X e l’allora software house SWSoft, conosciuta più che altro in ambito business per la creazione di Plesk, lanciò sul mercato la prima versione di Parallels Desktop: il successo fu tale da convincere la dirigenza dell’azienda ucraina a mutare il nome in Parallels.

Da allora, è stata fatta molta strada: di anno in anno il software per la virtualizzazione si è evoluto introducendo il supporto a una pletora di sistemi operativi e nuove funzionalità come Coherence, che permette di eseguire i programmi Windows all’interno di OS X in finestre separate, senza necessariamente visualizzarne il desktop.

Qualche tempo fa vi parlavamo della nuova versione di Parallels, la numero 10, che offre diverse ed importanti novità, fra le quali il supporto a Yosemite (sia per l’installazione sul nuovo OS di Apple sia per la sua emulazione), presente anche per la versione 9 tramite aggiornamento, ma con forti limitazioni (i possessori delle versioni dalla 8 in giù dovranno, invece, acquistare una licenza aggiornamento alla 10). Se vi state chiedendo se è opportuno aggiornare alla nuova release, il mio consiglio è sin da subito sì: infatti, sia nel caso di un utilizzo quotidiano da ufficio che nell’esecuzione di videogiochi o di app particolarmente pesanti e complesse, non potrete non apprezzare il lavoro svolto dagli sviluppatori sotto il cofano.

Una prima novità si può già apprezzare dalla schermata di installazione di una macchina virtuale Windows: se non siete utenti esperti e, quindi, non volete avventurarvi nelle ampliate impostazioni avanzate, Parallales vi chiederà quale sarà l’uso principale che vorrete fare della vostra macchina virtuale, ottimizzandone le impostazioni.

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Dunque, qualora abbiate solo l’esigenza di eseguire programmi come Office, il virtualizzatore assegnerà alla macchina emulata un quantitativo di risorse di sistema inferiore rispetto a quello che imposta di default se sceglierete l’impostazione Gioco. Ovviamente, un maggior quantitativo di risorse assegnate al sistema operativo emulato renderà meno performante OS X. Tuttavia, con un po’ di esperienza e di buon senso potrete decidere quali e quante risorse hardware assegnare all’os ospite.

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La scelta fra i sistemi operativi installabili è ampia: oltre al solito Windows (installabile da chiavetta USB, da DVD o da immagine ISO), l’installer permetterà di configurare anche macchine dedicate a Chrome OS, Android e diverse distro Linux, fra le quali Ubuntu, e molti di questi sistemi potranno essere scaricati direttamente da internet in fase di installazione. L’ampia scelta degli OS viene senza dubbio in aiuto agli sviluppatori che potranno provare e programmare i propri software su diversi sistemi in modo semplice e veloce: le macchine virtuali, infatti, possono condividere fra loro drive virtuali, in modo da accedere agli stessi dati senza doverli replicare, risparmiando prezioso spazio sul proprio hard disk e semplificandoci la vita. Se sul vostro sistema sono già presenti altre macchine virtuali, il programma di installazione di Parallels provvederà a importarle e ad aggiornarle all’ultima versione dell’emulatore.

Gli sviluppatori di Parallels hanno avuto un particolare occhio di riguardo all’integrazione del programma con Yosemite: nel Centro Notifiche è possibile installare un widget che permette di controllare i consumi energetici e la percentuale di risorse occupate le quali, grazie alla nuova tecnologia Fast Lane, sono notevolmente ridotte rispetto al passato, nonostante la velocità di avvio e le prestazioni di Windows siano, invece, sensibilmente aumentate rispetto alla versione 9.

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Dopo aver condotto delle prove sia sul MacBook Air Late 2013 da 11” che sull’iMac Late 2013 da 21” al massimo della configurazione possibile, si risparmiano quasi 8 secondi nell’avvio sul primo computer, mentre sul secondo all’incirca 5 e, sempre su iMac, la velocità di esecuzione dei programmi Windows provati (alcuni giochi Steam e Microsoft Office) è quasi pari a quelli nativi di OS X (anzi, Office 2013 per Windows risulta essere più performante della versione 2011 per Mac). Le promesse di aumento delle prestazioni sino al 50% e di risparmio energetico sino al 30% sono, dunque, mantenute. Le altre novità introdotte nella nuova versione riguardano il supporto per i mouse a tre tasti (tanto cari agli hardcore gamer), una rinnovata e semplificata schermata di selezione per la connessione al volo delle periferiche USB, la possibilità di usare le emoji anche in Windows e il badge di notifica delle mail non lette su Outlook.

L’integrazione fra i due principali sistemi operativi non si esaurisce qui: direttamente da Windows è possibile sfruttare la funzionalità Hand Off di Yosemite per chiamare un numero di telefono o condividere un link via iMessage o SMS. Inoltre, chi non è ancora migrato ad iCloud Drive troverà utile l’integrazione con l’archiviazione remota di Apple e lo Streaming Photo che verranno visti come cartelle di Windows. Inoltre, da Office è possibile archiviare i documenti anche nel client Dropbox installato su OS X. Il menu Start, invece, verrà visualizzato con la stessa interfaccia di Launchpad. Gli utenti Linux, invece, apprezzeranno la possibilità di creare macchine per emulazione fino a 16 core virtuali.

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Infine, Parallels 10 è dotato di routine che ottimizzano (comprimendolo) lo spazio disponibile che si è assegnato alla macchina virtuale, anche pulendo ed eliminando il sistema dai file cache.

Conclusioni

Parallels Desktop 10 è un aggiornamento caldamente consigliato per chi pensa di eseguire l’upgrade a Yosemite e fa largo uso delle macchine virtuali, sia per divertimento che per lavoro. Chi, invece, usa saltuariamente Windows o un altro sistema operativo, può rimanere alla versione 9, che deve essere aggiornata tramite questo link dopo il rilascio di OS X 10.9.5, pena il crash dell’app all’avvio. È possibile acquistare il programma direttamente dal sito del produttore, sia a prezzo pieno (79,99€) che come aggiornamento (49,99€) per chi proviene dalla versione 8 o dalla 9.

PRO
+ Velocità di esecuzione delle macchine virtuali migliorata
+ Prestazioni dei programmi migliorate
+ Notevole risparmio energetico
+ Profonda integrazione con OS X 10.10 Yosemite

CONTRO
Nulla di rilevante

DA CONSIDERARE
 
Se si usa Parallels saltuariamente o per hobby, si può utilizzare ancora la versione 9 che sarà pienamente compatibile con Yosemite (senza le integrazioni segnalate nella recensione).

Elio Franco

Editor - Sono un avvocato esperto in diritto delle nuove tecnologie, codice dell'amministrazione digitale, privacy e sicurezza informatica. Mi piace esplorare i nuovi rami del diritto che nascono in seguito all'evoluzione tecnologica. Patito di videogiochi, ne ho una pila ancora da finire per mancanza di tempo.

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