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L’altro giorno ho sentito un amico parlare di iPhone 7, ma invece che cadermi le braccia a terra (mancano circa 8 mesi al lancio previsto!) mi si è stampata in testa l’immagine del faccione di Jonathan Ive con una espressione un po’ perplessa che si chiede: “e ora cosa mi invento?”. In realtà l’avevo pensata un po’ più volgare e in dialetto catanzarese, ma non abbiamo il tag explicit, quindi meglio evitare. Immaginate anche solo per un secondo di essere nei suoi panni e di dover dirigere il team di designer ed ingegneri che dovranno decidere come sarà fatto il prossimo iPhone. Non parliamo di un oggetto qualsiasi o di uno smartphone tra i tanti, ma del prodotto che da solo vale circa il 70% (dati dell’ultima trimestrale) di una delle aziende più quotate e conosciute di tutto il pianeta. Ad alimentare il fuoco sotto i piedi, quest’anno c’è anche la necessità del cambio di design, che hanno potuto evitare nel 2015 grazie al tradizionale ciclo “s”, in cui sostanzialmente si mette mano solo all’hardware. Probabilmente ci stanno pensando già dall’anno scorso, ma anche volendo considerare solo il periodo post-iPhone 6s, sono comunque almeno 10 mesi di lavoro che poi vengono giudicati da tutti in un nano-secondo appena viene mostrata la prima immagine o, peggio ancora, quando iniziano a girare i leak dalle fabbriche orientali, fotografati in fretta e furia con dispositivi di fortuna e in luoghi improbabili (spesso i bagni). Non voglio dire che avendoci lavorato tanto noi dobbiamo per forza apprezzarne il risultato, ma è troppo facile sparare sentenze tramite la tastiera per una riga di un colore che non ci convince del tutto o una fotocamera che sporge di mezzo millimetro (soprattutto quando in tanti altri smartphone quotati sporge di almeno 2 e nessuno si lamenta). In generale non è mai una bella sensazione quando qualcuno critica il tuo lavoro, ma lo è ancora di meno quando ciò viene fatto frettolosamente e da tutto il mondo, anche da chi non ha idea di cosa sia il buon gusto e pensa che i “principi del design” sia il titolo di un romanzo di fantascienza. Io un po’ mi infastidisco quando scrivo un articolo di 8000 parole e qualcuno mi critica perché ho dimenticato una virgola, non posso neanche immaginare cosa si provi a vedere demonizzato il lavoro di un anno su tutta la stampa nazionale, cosa che più o meno succede ad ogni lancio di un nuovo iPhone. Poi, però, finisce sempre che ne vendono a vagonate, che gli altri produttori accendano le fotocopiatrici e che l’iPhone detti i principi stilistici di tutto il settore. Con questo non voglio dire che sia perfetto, anche a me non fanno impazzire le righe di plastica sul dorso delle versioni 6 e 6s utilizzate per le antenne, tuttavia ogni iPhone è iconico a modo suo e più passa il tempo più se ne apprezza il design.

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Sicuramente ci sarà chi spera in qualcosa di assurdamente futuristico: sono già diversi anni che si vedono idee strampalate come la proiezione di una tastiera laser, uno schermo che copre l’intera superficie frontale ed altre futilità al limite dell’impossibile. Alla fine l’iPhone 7 non sarà nulla di tutto questo, andrà a riprendere i principi stilistici dell’ultimo modello con alcune differenziazioni estetiche e tante chicche dal punto di vista ingegneristico. Non ci sarà da rimanere a bocca aperta insomma. Potrei sbagliare, ma credo che anche con la certezza delle proprie capacità e tutta la stima di sé che può avere uno come Ive – che si potrebbe fare un tuffo nei premi ricevuti un po’ come Paperon de’ Paperoni faceva nei dollari (e in realtà potrebbe fare anche quest’ultima cosa) – un po’ di tremarella ce l’avrà pure. Sarebbe strano il contrario.

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Tutta la pressione potrebbe anche portarli a delle scelte fin troppo conservative, trasformando l’iPhone 7 in una sorta di 6s II. Mi riferisco all’indiscrezione lanciata ieri sera da MacRumors, che con il rendering allegato ed il proprio logo in bella mostra, sembra quasi voler rivendicare il ruolo di fonte principale di anticipazioni legate al mondo Apple, primato che ormai da qualche anno detiene a pieno titolo Mark Gurman di 9to5mac.

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Il mockup di MacRumors che vedete qui sopra è stato realizzato sulla base di informazioni ricevute da una fonte ritenuta attendibile, in quanto in passato – dicono – ha fornito anticipazioni corrette. Si ipotizzano essenzialmente due cose, ovvero che il nuovo modello non avrà più le bande di plastica orizzontali sul retro (che vediamo invece girare lungo i bordi superiore ed inferiore) e monterà un modulo fotografico più compatto, il quale rientrerà interamente nella scocca (e tanti saluti alla vituperata sporgenza). Sul modello Plus, invece, pare possa davvero arrivare una doppia fotocamera, ma è ancora troppo presto per avere certezze. Anzi, è troppo presto anche per far vedere mockup, infatti il 90% del design che vedete qui sopra è pari pari quello degli attuali iPhone. Lo stesso Ive probabilmente ancora non sa come sarà esattamente il nuovo modello, figurarsi se possiamo immaginarlo noi sulla base di qualche voce di corridoio. Quel che è certo è che a settembre i riflettori saranno tutti puntati su Apple e che da ora in poi i rumor sul nuovo iPhone inizieranno a farsi sempre più presenti, fino a diventare un vero e proprio tormentone questa estate. Mestamente, noi tutti, cercheremo di sopportare. Ive, dal canto suo, un po’ di ansia da prestazione potrebbe effettivamente averla.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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