Ormai i rumor ci tolgono quasi ogni sorpresa ed avevano ampiamente anticipato anche la nuova Canon EOS M5. Ultima nata del sistema mirrorless M, si pone immediatamente al vertice dell’offerta, grazie ad un corpo più professionale e funzionalità evolute. La prima cosa che si nota è proprio il design reflex-like, che molti aspettavano da lungo tempo e che nessuno dei precedenti modelli offriva. Il mirino è finalmente integrato e si trova in posizione centrale, abbiamo inoltre la classica ghiera dei modi, due rotelle per parametri ed una terza per la compensazione d’esposizione. Non manca anche una bella impugnatura sporgente, che consentirà una presa ferma e comoda.
Già queste poche informazioni la rendono la più interessante tra le EOS M, ma le migliorie sono tante anche al di sotto della scocca in metallo. Il sensore è un APS-C da 24,2MP, quasi sicuramente lo stesso già trovato nella 80D (recensione) e che si è rivelato eccellente. Questo vuol dire anche l’ultima generazione del Dual Pixel CMOS AF, dunque una messa a fuoco finalmente rapida e che funziona benone anche in modalità video continua. Il processore d’immagine è il DIGIC 7, che qui fa la sua prima comparsa nella famiglia Canon e, tra le altre cose, consentirà una migliore resa proprio dell’AF. Il mirino integrato ha 2,36 milioni di punti, mentre lo schermo sembra proprio quello dell’ultima 5D Mark IV, con 3,2″ di diagonale, 1,62 milioni di punti e funzionalità full touch. Inoltre quest’ultimo si potrà adoperare per muovere il punto AF mentre si inquadra con il mirino, simulando l’effetto del joystick che troviamo sui modelli più evoluti.
Si può inclinare di 85° in un senso e di 180° nell’altro, ma questo aspetto non mi convince appieno. Non si poteva ribaltare in alto per via del mirino, ma in questo modo sarà impossibile effettuare auto-inquadrature controllate da treppiede. Sarebbe stato dunque preferibile uno schermo incernierato lateralmente per una massima flessibilità. La raffica raggiunge i 7fps con AF continuo, 9 se fisso, mentre per i filmati abbiamo specifiche sostanzialmente analoghe alla 80D, ovvero con Full HD fino a 60fps. Merita attenzione il nuovo stabilizzatore elettronico a 5 assi, anch’esso reso possibile dal DIGIC 7, che promette di far ottenere video stabili e di alta qualità anche con obiettivi non stabilizzati. Sarà certamente uno degli aspetti da analizzare con più attenzione, anche perché Canon garantisce una resa perfino migliore con obiettivi Dynamic IS. Presente anche il Focus Peaking, che stranamente latita sulle reflex professionali di Canon, e lateralmente c’è l’ingresso per il microfono esterno.
Lato connettività abbiamo Wi-Fi ed NFC, per la prima volta coadiuvati da Bluetooth LE. Questo consentirà di mantenere una connessione stabile con lo smartphone o il tablet, così da rendere tutte le operazioni più comode e veloci. L’autonomia dichiarata è di circa 300 scatti, non elevata ma in linea con il segmento, e purtroppo non è previsto un battery pack/impugnatura verticale. La Canon EOS M5 si propone come la più completa mirrorless della casa, una che finalmente potrà soddisfare anche i fotografi più evoluti, magari anche come secondo corpo visto che si possono facilmente adattare gli obiettivi delle reflex. Onestamente è la prima che mi piace veramente, anche se molte delle concorrenti dirette hanno già il 4K (Sony A6300 e Panasonic GH4/GX8). Arriverà sul mercato italiano a novembre, con un prezzo di 1160€ per il corpo macchina, ma dovrebbe presto arrivare anche in kit con l’economico EF-M 14-45mm f/3,5-6,3 IS STM.
Novità di oggi è lo zoom tuttofare EF-M 18-150mm f/3,5-6,3 IS STM, che offre una gamma di focali molto versatile ed un zoom complessivo da 8,3x. Questo funziona perfettamente con la stabilizzazione a 5 assi della M5, essendo di tipo Dynamic IS, ed assicura elevata velocità e silenziosità dell’AF. Completa il tutto un diaframma a 7 lamelle circolari per uno sfocato morbido ed omogeneo. L’obiettivo sarà venduto da novembre al prezzo di 520€, ma dovrebbe essere anche disponibile in kit con la M5 risparmiando qualcosa.