Recensione: Xiaomi Yi 4K, qualcuno ha detto GoPro killer?

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Le Action Cam sono nate da una sola persona che voleva immortalare le sue avventure mentre faceva surf. Dopo anni, i desideri di questa persona si sono trasformati in realtà. Nel 2002 fondò un’azienda che diventò prosperosa nel tempo e che riuscì a inventare un prodotto che prima non esisteva. Ovviamente sto parlando di GoPro e del suo CEO Nick Woodman. Negli ultimi anni il successo di quest’azienza sta vacillando. Una possibile causa è l’inserimento di numerosi player nel segmento. Tralasciando tutte le varianti cinesi di poco conto, non sono pochi i marchi che fanno concorrenza a GoPro: troviamo Sony, Olympus, Drift Innovation, Garmin e, non per ultima, Xiaomi. Questa, come fa in quasi tutte le categorie, inizia la sua scalata dal basso con prodotti dalle buone prestazioni e dal prezzo accessibile. Fece così con la sua prima Action Cam denominata Yi, accolta positivamente da molti utenti che preferivano non spendere centinaia di euro per le alternative allora conosciute. Da qualche mese ha rilasciato la sua evoluzione: la Xiaomi Yi 4K, una videocamera dalle prestazioni interessanti e dal prezzo concorrenziale.

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La Yi 4K ha un sensore da 12MP che le permette di catturare video in 4K a 24, 25 o 30 frame al secondo. Se si abbassa la risoluzione aumentano gli FPS (fino a 60 in 2.7K, 120 in 1080p e 240 in 720p) e si acquisisce la stabilizzazione elettronica. Tra le varie modalità troviamo TimeLapse video (produce direttamente un video dai fotogrammi scattati), burst (effettua una raffica di 30 foto in un secondo) e quella video+foto (durante la registrazione del video viene scattata una foto ogni tot secondi). Ottimo lo schermo LCD incorporato che permette di interagire con la videocamera con semplicità e chiarezza. È presente il Wi-Fi per la condivisione delle immagini con i vari dispositivi e il bluetooth per collegarla al telecomando (venduto separatamente). I numeri sembrano molto buoni, vediamo come si è comportata nella nostra prova.

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La dotazione dipende dalla versione che si acquista, quella che abbiamo in prova è stata presa su Amazon (non è quella cinese) e contiene solo la videocamera e il cavo microUSB. In alternativa sono disponibili altre edizioni con custodia subacquea e pole. Anche nel caso in cui decidiate di comprarli in un secondo momento, non troverete brutte sorprese nei prezzi poiché sono relativamente bassi. Una custodia waterproof, ad esempio, costa 15€ su Amazon mentre i bastoni sono disponibili in svariate misure e prezzi. Ricordo che la Yi è compatibile con tutti gli accessori GoPro quando è nella custodia oppure tramite un adattatore (acquistabile separatamente).

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Il corpo ha lo stesso form factor della precedente Yi o, se vogliamo, delle GoPro Hero, ma è leggermente arrotondato sui lati. La qualità costruttiva è notevole: le plastiche di cui è composta sono resistenti e non producono scricchiolii. Come potete vedere noi abbiamo optato per quella bianca, ma è disponibile anche in nero e rosa (sì, c’è anche rosa). Oltre ad essere elegante, la colorazione bianca può anche avere il vantaggio di riflettere meglio i raggi del sole e quindi permette di far scaldare meno la videocamera. Caratteristica utile per chi la utilizza per periodi prolungati all’aperto, come in moto o in bici.

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In cima troviamo lo speaker, due microfoni e il pulsante multi funzione. A lato, vicino alla lente, c’è l’ingresso Micro USB mentre sul fondo l’alloggiamento per la batteria e la scheda microSD. A fianco troviamo la vite per il treppiedi, centrata rispetto l’obiettivo. Dopo anni da utente GoPro, posso affermare quanto sia comodo avere quest’attacco direttamente sul corpo, specialmente se si possiedono accessori fotografici come cavalletti o steadycam.

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In questo modello è presente uno schermo che, se prima era ritenuto non necessario per le Action Cam, ora viene proposto da quasi tutti i brand ed apprezzato dagli utenti. È un LCD da 2,19″ ed è touchscreen (640×360 pixel, 330 PPI). Si vede molto bene al chiuso, meno all’aperto dove soffre un po’ i riflessi. Mi ha un po’ deluso il touch che risulta non sempre reattivo, specie quando bisogna sbloccare la videocamera o durante lo scorrimento. Questo non rende la Xiaomi inutilizzabile, però, basta abituarsi ad un tocco più deciso rispetto quelli degli smartphone attuali.

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Il menu è accessibile dallo schermo, anche se disponibile solo in inglese è semplice e molto chiaro. Le modalità di scatto sono 9 (foto, timer, burst, video, timelapse video, slow motion, timelapse foto, loop e video+foto) e per selezionarle bisogna alzare la tendina nella parte bassa. In alternativa, tramite uno swipe orizzontale, è possibile tornare alla funzione precedente. Le impostazioni dei vari programmi sono modificabili solo mentre sono attivi tramite la tipica icona dell’ingranaggio. Tra queste cito le principali, come la possibilità di cambiare il bilanciamento del bianco, la qualità del video (che modificherà anche il bitrate e in 4K arriva al massimo a 60 Mbps), il punto di vista, l’ISO massimo, l’auto low light (diminuisce gli fps automaticamente in caso di poca luce) e la compensazione dell’esposizione. Nel caso usassimo la custodia subacquea è necessario attivare “in housing mode” che permette di cambiare le modalità anche senza l’accesso allo schermo. Purtroppo con la custodia montata non è possibile modificare i vari parametri di registrazione.

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L’esposizione dei video e delle foto è generalmente corretta. Va ovviamente in crisi in situazioni molto contrastate, dove è necessaria un’elevata gamma dinamica che non troviamo in questi piccoli sensori, ma fa bene a sottoesporre un po’ piuttosto che bruciare le alte luci. Si può comunque intervenire aumentando la compensazione dell’esposizione o attivando il profilo colore flat, che riduce il contrasto e ci offre maggiore possibilità di recupero. Così facendo bisogna però lavorare di più in post produzione, aumentando leggermente il contrasto ma soprattutto sistemando i colori, perché il bilanciamento del bianco in questo caso è fisso su “luce diurna”.

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Per parlare di qualità delle immagini dobbiamo sempre tenere a mente che si tratta di una Action Cam. Questo si traduce in: sensore piccolo, niente RAW e un grandangolo spinto che condiziona a priori lo stile di foto e video che si possono fare. Certamente si può cambiare l’angolo di campo (wide, medium, narrow) ma ha senso solo nei video e nemmeno in 4K in quanto si utilizza una porzione minore del sensore. Nelle foto, invece, si tratterebbe soltanto di un crop digitale. A prescindere da questo, la qualità è ottima, pressoché identica a quella di videocamere più prestigiose. I JPEG se guardati al 100% soffrono di un’elaborazione un po’ eccessiva nella riduzione del rumore, specie con poca luce, ma si tratta di osservazioni fin troppo minuziose per il vero utilizzo della Xiaomi. Si comporta bene nel video in condizioni di poca luce, con riprese che risultano sì rumorose ma comunque apprezzabili per i dettagli. L’audio invece non è nulla di ché: i due microfoni non sono molto sensibili e soffrono un po’ troppo con il vento.

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La stabilizzazione elettronica è una feature che interessa molti utenti e la Xiaomi Yi 4K ne è provvista. Purtroppo non ne sono rimasto colpito positivamente: a causa dell’obiettivo fisheye le correzioni delle vibrazioni si tramutano in bruttissime distorsioni e diminuzione di nitidezza. Sarà che ho sempre utilizzato Action Cam senza questa caratteristica ma, tranne in situazioni critiche, ritengo che sia migliore quella effettuata in post-produzione, con software e computer decisamente più potenti. Ci sono state alcune situazioni in cui sono riuscito ad utilizzarlo con piacere, ad esempio montando la videocamera sulla macchina, ma generalmente preferisco tenerla disabilitata. Se siete particolarmente cari a questa caratteristica vi consiglio di dare un occhio alle X3000R e AS300R di Sony, le quali montano una stabilizzazione ottica che, sulla carta, sembra essere eccezionale.

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Nonostante preferisca utilizzare la Xiaomi direttamente dal corpo, è possibile comandarla dall’applicazione. Da qui si può fare tutto, come impostare le modalità, visionare e scaricare i file multimediali e accedere al live view. Quest’ultimo non è istantaneo, c’è sempre un po’ di lag, ma personalmente non lo vedo come un grande difetto perché si ripropone anche nei modelli della concorrenza e poiché utilizzo la funzione principalmente per verificare una corretta inquadratura quando lo schermo non è accessibile. Nell’app è inoltre presente un social network fotografico, molto simile a Instagram, dove potete condividere quello che create con la vostra Xiaomi.

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Generalmente videocamere così piccole e potenti hanno un autonomia risicata, infatti con la mia Hero3+ arrivo ad un’ora e venti di girato mentre con la Yi 4K ho registrato continuamente per ben due ore a 1080p 60FPS con stabilizzazione elettronica e Wi-Fi attivi. Nel caso vogliate utilizzarla a fondo vi consiglio comunque l’acquisto di batterie supplementari come quelle presenti in questo kit. Accanto alla batteria è presente l’alloggiamento per la microSD: per quanto in questo modo sia ben protetto, avrei preferito fosse accessibile dall’esterno senza dover aprire il vano batterie.

Conslusione

Nella recensione ho cercato di evidenziare tutte le potenzialità della Xiaomi YI 4K, ma senza nascondere i pochi limiti, cercando di far capire che guardare solo la marca e preferendo quelle più note in occidente, nella maggior parte di casi porta solo a spendere di più. Ci sono alcune lacune e piccole differenze rispetto alla concorrenza più blasonata, ma nella sua interezza è da considerarsi davvero un ottimo prodotto. Il suo più grande punto debole rimane l’impossibilità di modificare le impostazioni mentre è nel case subacqueo ed è qui che si sente la mancanza dell’impermeabilità senza custodia. Le specifiche tecniche come la qualità delle immagini sono simili, se non identiche, alla sue avversarie più costose. Per questi motivi consiglio la Xiaomi Yi 4K a chiunque voglia qualcosa di più una action cam a bassissimo costo ma che comunque preferisce mantenersi su una elevata qualità strutturale, ergonomica e funzionale. La Xiaomi Yi 4K costa circa 279,99€ su Amazon, spedita direttamente dall’importatore per l’Europa. Spesso si trova nelle offerte del giorno ad un prezzo inferiore, per cui si riesce ad acquistarla facilmente a circa 100€ in meno. Ricordate che tutte le migliori offerte sono segnalate sul nostro canale Telegram @SaggeOfferte.

PRO
+ Registrazione in 4K, 1080p a 120 FPS
+ Autonomia elevata
+ Attacco treppiede incorporato nel corpo e centrato con l’obiettivo
+ Buona resistenza agli alti ISO
+ LCD Touchscreen incorporato
+ Compatibilità accessori GoPro
+ Rapporto qualità/prezzo

CONTRO
+ Menu irraggiungibile con custodia subacquea
+ Schermo non sempre reattivo
+ Microfoni di qualità non eccelsa

Matteo Arone

Special Editor - Sono uno studente di economia con la passione per la fotografia e la videografia. Mi piacerebbe essere un'artista ma per ora cerco di essere creativo.

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