Sicuramente già saprete che esiste un piccolo trucchetto per portare lo screensaver come sfondo della scrivania del Mac. Si tratta di una di quelle caratteristiche curiose che più o meno tutti quelli che lavorano con il Mac conoscono, ma che poi in fondo non usa nessuno. L’effetto (a seconda della tipologia scelta) può essere piacevole, ma l’inutile spreco di risorse è fastidioso. Tuttavia i computer diventano sempre più potenti e quindi a distanza di qualche anno oggi ho voluto riprovare per verificare quanto effettivamente incide sulle performance.
In primo luogo vediamo come attivare l’effetto. Scegliete da Preferenze di Sistema / Scrivania e Salvaschermo quello che preferite. Io ho lasciato “raffica” che mi piace molto per pulizia e lascia ben visibili le icone donando tuttavia un tocco di colore e movimento. A questo punto chiudete le preferenze (altrimenti potrebbe generarsi un errore), aprite il Terminale ed incollate il seguente testo:
[code lang=”shell”]
/System/Library/Frameworks/ScreenSaver.framework/Resources/ScreenSaverEngine.app/Contents/MacOS/ScreenSaverEngine -background &
[/code]
Fate attenzione al numero che vedrete apparire nella riga successiva. Si chiama PID ed è l’identificativo del processo avviato che servirà per stopparlo. L’effetto sarà già visibile:
Dando un’occhiata ai processi il WindowServer sale dal 3/4% in stato normale al 15%. E questo più o meno con tutti i salvaschermi predefiniti del Mac. Ovviamente installandole di nuovi (come questi gratuiti) alcuni potrebbero richiedere più risorse.
Per interrompere la riproduzione io trovo pratico accedere al Terminale e digitare:
[code lang=”shell”]
kill PID
[/code]
Sostituite a PID il numero che vi è stato restituito al momento dell’attivazione e che vi avevo detto di memorizzare.
Ora il punto è si può usare? Sinceramente non crea grossi problemi, specie con macchine moderne e performanti, tuttavia come detto precedentemente si conferma un inutile spreco di risorse. Ma ci scommetto che voi come me, terrete da parte le informazioni per attivarlo. L’utilizzo pratico? Nessuno, se non forse quello di divertire qualche amico.