Recensione: Olympus XZ-2, compatta prosumer versatile ad un buon prezzo

Dopo aver testato la Nikon Coolpix A (recensione), compatta prosumer con caratteristiche adatte ad un ristretto segmento di mercato, oggi analizziamo una fotocamera che si propone ad un pubblico più vasto: consumer ma con decisa propensione alla qualità e versatilità. Stiamo parlando della Olympus Stylus XZ-2, recensita con un certo ritardo dalla sua presentazione in ragione di un prezzo che è divenuto particolarmente allettante proprio in questi giorni.

OlympusXZ-2_1

Caratteristiche principali

Un aspetto su cui ritornerò ripetutamente durante la recensione è la versatilitàgrazie al sensore di dimensioni non troppo generose (1/1.7″) la XZ-2 è dotata di uno zoom 6-24 mm (4x) con focali equivalenti ad un 28-112 mm nel formato 35mm. La luminosità rimane elevata anche se variabile, è di f/1.8 alla focale più corta per poi raggiungere f/2.5 in tele. Mi vorrei soffermare su un aspetto che poco viene considerato quando si parla di lenti ad apertura variabile, cioè l’effettiva chiusura del diaframma avanzando con lo zoom. Per esemplificare, la XZ-2 ha un’apertura di f/1.8 alla minima focale (6mm, 28 equivalente) che cala subito a 1.9 al primo scatto di zoom (1.1x). La buona notizia è che a 1.6x (circa 44mm equivalenti) possiamo ancora sfruttare f/2.0. Ecco come varia l’apertura massima del diaframma all’aumentare dello zoom:

Zoom x1 x1.1 x1.4 x1.7 x2.15 x2.6 x3.2 x3.6
Apertura f/1.8 f/1.9 f/2 f/2.1 f/2.2 f/2.3 f/2.4 f/2.5

Tornando al sensore si tratta di un BSI-CMOS (retroilluminato) da 12MP, un bel salto avanti rispetto al CCD da 10MP montato sul precedente modello, XZ-1. Riguardo alla compattezza si può rimanere un po’ interdetti dallo spessore, che risulta superiore alle aspettative, ma ci si accorge subito del motivo: lo schermo è orientabile fino a 90° verso l’alto e 45° verso il basso.

Corpo ed ergonomia

Per quanto riguarda il peso siamo entro valori accettabili (349 gr.) e l’impugnatura è comoda grazie al supporto frontale rimovibile che permette di posizionare il medio e l’anulare lasciando a quest’ultimo il compito di azionare il pulsante fn2 e una piccola leva ad esso collegata. L’obiettivo collassabile permette il facile trasporto da spenta, rendendo quasi inutile una borsa separata se indossiamo una giacca, una felpa o un giubbetto.

OlympusXZ-2_6

La solidità è subito percepibile grazie alla costruzione in plastica di qualità e metallo. Tutte le ghiere hanno movimenti precisi e l’assenza di pulsanti sulla parte sinistra permette l’utilizzo con una sola mano, anche se per via dello schermo orientabile touch è necessario impegnare anche l’altra per gestire funzionalità più avanzate.

OlympusXZ-2_2

Display

Sicuramente un punto di forza è lo schermo orientabile touch da 3″ e 920k punti. I difetti riguardano soprattutto la visibilità sotto il sole forte, punto debole di quasi tutti i dispositivi odierni ma in questo caso non troppo critico, e lo spessore, un po’ superiore alla concorrenza, necessario per inserire lo schermo inclinabile. Devo essere sincero, non sono mai stato un sostenitore degli schermi orientabili e touch, ma devo dire che mi sono ricreduto proprio grazie a questa fotocamera. L’aspetto che ho trovato più interessante è stato l’utilizzo all’altezza del busto che in alcune situazioni rendono la fotocamera quasi invisibile per effettuare degli scatti rubati. Ovviamente questa posizione non è utilizzabile senza uno schermo inclinabile, e il touch screen ha aggiunto anche una interessante opzione in più: la possibilità di tappare direttamente nel punto in cui vogliamo mettere a fuoco e scattare, volendo entrambe le azioni con un solo tocco. Decisamente una soluzione promossa a pieni voti. Unico difetto è la mancanza del supporto ai tocchi multipli (multi-touch) che rende impossibili alcuni gesti ormai acquisiti, come il pinch to zoom, che viene invece gestito con un doppio tocco e due pulsanti a schermo dedicati.

schermoOk2

Controllo, Impostazioni, Menu

Il controllo della fotocamera è affidato alla ghiera PASM e due impostazioni personalizzabili (C1 C2). L’utilizzo della modalità è ottimale nel caso di doppia ghiera e in questa fotocamera sono state intelligentemente nascoste nel pad direzionale e nell’anello intorno l’obiettivo. Il primo permette di gestire la compensazione dell’esposizione quando è richiesta una sola ghiera, ovvero in P, S, A, mentre diventa il secondo parametro in M. L’anello ibrido intorno alla lente può funzionare in due modalità, una fluida in cui svolge la funzione di ghiera per la maf/zoom e una a scatti per gestire il diaframma/tempi quando serve. Ottima soluzione che permette un controllo completo anche in modalità manuale. Oltre alle classiche impostazioni SCENE (ritratto, paesaggio, ecc.) troviamo anche una modalità ART che applica una serie di filtri direttamente in fase di scatto e con anteprima in tempo reale, peccato che molti effetti rendono poco fluida la visione in Live View (tipico di Olympus, anche nei corpi Micro Quattro Terzi).

OlympusXZ-2_4

Riguardo la configurazione dei pulsanti è ben congegnata la posizione del tasto REC che offre una veloce scorciatoia ma non infastidisce il reparto fotografico, il quale rimane sicuramente predominante per questa fotocamera. I pulsanti programmabili sono ben raggiungibili e Fn2 è dotato anche di un selettore che permette di attivare o meno la messa a fuoco automatica.

OlympusXZ-2_7

Le possibilità di programmazione dei tasti funzione sono in numero adeguato, senza carenze rilevanti, ed Fn2 ha il compito di sopperire alla mancanza di un tasto dedicato per la sensibilità ISO, impostazione principale che deve necessariamente avere un accesso diretto permanente per un utente prosumer. Sempre riguardo all’ISO è da imputare una delle carenze che, personalmente, reputo più rilevante, anche se sono necessarie delle precisazioni. Questo tipo di compatte svolgono molto bene il loro compito in situazioni di street photography. Grazie allo schermo orientabile ed al touch è possibile tenere la fotocamera all’altezza del busto, inquadrare e scattare con un semplice tocco, tutto senza farsi notare dal soggetto. Per questo tipo di fotografia trovo molto comoda la modalità (Aperture) che lascia al comando manuale il diaframma ed imposta la velocità di scatto di conseguenza. In tali circostanza l’auto-iso svolge un ruolo importante perché adatta automaticamente la sensibilità al fine evitare tempi troppo lunghi. Sono due le caratteristiche su cui valuto una funzione auto-iso: il suo funzionamento automatico e le possibilità di personalizzazione, purtroppo la Olympus XZ-2 fallisce su entrambe. Il funzionamento automatico non è ben congegnato perché imposta quasi sempre velocità troppo basse, per esempio alla focale più corta (6 mm, 28 mm equivalenti) mi è capitato di scattare a 1/10 o 1/15 di secondo (addirittura 1/3 in uno scatto!), valori troppo lenti per ottenere immagini nitide, anche considerando la stabilizzazione attivata (la regola vorrebbe 1/focale equivalente, quindi 1/30 in questo caso). Oltretutto, stabilizzazione o meno, sono tempi molto brevi che creano praticamente sempre il mosso nei soggetti in movimento. Questa caratteristica (per me carenza) è amplificata dalla mancanza di impostazioni manuali per decidere la velocità minima sotto cui non si deve scendere. L’unico modo è attivare la modalità automatica sport, ma in questo caso le velocità sono perfino troppo elevate. La gestione dello zoom è affidata al tipico switch W/T (Wide/Tele), senza personalizzazioni sulla velocità di movimento. La situazione migliore se si attiva l’uso dell’anello ibrido intorno all’obiettivo che risulta decisamente più controllabile. Per evitare frequenti passaggi nel menu, la cui struttura a elenco non facilità la lettura veloce, è possibile visualizzare tutte le impostazioni principali in un pratico elenco laterale che appare con una pressione sul pulsante OK, al centro del pad direzionale.

OlympusXZ-2_3

AF – Messa a fuoco

Un aspetto critico di tutte le compatte moderne è la messa a fuoco, la XZ-2 supera bene questa prova offrendo  velocità e precisione molto buone. La funzione super-macro permette di mettere a fuoco praticamente davanti la lente, anzi, senza esagerare è necessario stare attenti a non sbattere la lente sul soggetto. Successivamente approfondiremo meglio questo aspetto in quanto il macro è un’ambito in cui la XZ-2 eccelle particolarmente. Riguardo al tracking ed alla messa a fuoco automatica continua sono utilizzabili con soddisfazioni se la situazione lo richiede, soprattutto il C-AF (continuo) offre una buona precisione e non ha i tipici tentennamenti della rilevazione a contrasto. Il touch permette di selezionare velocemente la zona di messa a fuoco (e anche di scattare direttamente con un tocco) oppure si può selezionare una delle 35 zone singolarmente o a gurppi di 9 (3×3). Se ritenuto più comodo è possibile impostare una suddivisione in 25 zone per aumentare la velocità di selezione dell’area che avviene premendo inizialmente il tasto sinistro del pad direzionale e poi muovendosi liberamente con tutti e 4 i pulsanti. La maf manuale è supportata da una utilissima funzione che ingrandisce automaticamente la zona selezionata permettendo di focheggiare precisamente e si disattiva automaticamente appena ci fermiamo per controllare tutto il frame.

Macro

Per gli appassionati di macrofotografia che vogliono una buona compatta sempre a portata di mano, oppure per chi vuole avvicinarsi a questa tipologia fotografica, la Olympus XZ-2 è probabilmente una delle migliori scelte sul mercato. Sono due le modalità con cui è possibile cimentarsi nella foto macro, sia la modalità classica con AF singolo sia quella SuperMacro. La seconda permette di focheggiare fino a 1 cm dalla lente ma lo zoom rimane fisso a 28mm equivalenti, mentre nell’altra ci si può avvicinare fino a 10 cm al massimo grandangolo e 30 cm al massimo tele. Purtroppo la modalità SuperMacro ha diverse limitazioni, non si può utilizzare il flash pop-up integrato e neppure uno esterno, anche la messa a fuoco manuale è disabilitata, oltretutto doversi avvicinare così tanto al soggetto non è auspicabile soprattutto con gli insetti che possono fuggire. Molto più pratico è utilizzare il massimo zoom (112 mm equivalenti) e sfruttare l’apertura a questa focale (un ottimo f/2.5), in questo modo la distanza operativa aumenta a 30 cm, si raggiunge comunque un buon rapporto di ingrandimento e lo sfondo rimane più cremoso compatto grazie alla prospettiva grandangolare. Davvero ottime prestazioni per una compatta, che possiamo ammirare negli scatti realizzati da Robin Wong sulla sua recensione della XZ-2 incentrata sull’aspetto macro. Di seguito due esempi, a sinistra in tele (112mm f/2.5 ISO200) a destra in SuperMacro (28mm f/1.8 ISO250).

11228mm

Metering – Esposizione

L’esposizione è calcolata nei tre metodi classici, ESP (Matrix), centrale e ponderata centrale. Non ho avuto problemi utilizzandole, quella Matrix risulta essere quasi sempre la più pratica e non è entrata in crisi neanche in situazioni di forte contrasto, l’istinto a preservare le alte luci è buono anche se, giustamente, non troppo accentuato in quelle situazioni in cui non è possibile gestire le differenze di luminosità e il soggetto è in ombra.

Originale – Sviluppato (Luci -30, Ombre +65, Bianchi -100)

Come potete osservare nonostante la situazione particolare la fotocamera ha saputo preservare le alte luci e, grazie alle informazioni contenute nel file RAW 12 bit, è stato possibile creare un’immagine molto simile ad una HDR per quantità di dettaglio nelle alte luci e nelle ombre. Per lo sviluppo finale in bianco e nero non ho poi utilizzato questi dati, ma sempre meglio averli a disposizione.

foto_olympus

Qualità d’immagine

Le dimensioni contano, quanto meno parlando di sensori. Si tratta di avere una superficie maggiore, fotoricettori più grandi a parità di Mpx e tutti i vantaggi che derivano da sfruttare un maggior angolo di campo a parità di focale. Però abbiamo anche i lati negativi, legati soprattutto alle dimensioni del corpo macchina e degli obiettivi. Per contenere le dimensioni e inserire uno zoom 4x molto luminoso (f/1.8 – 2.5) il sensore è stato contenuto a un 1/1.7″ che ha comunque un’area superiore alle compatte classiche (1/2,3″).

sensori

Osserviamo la resa qualitativa dell’accoppiata lente/sensore sia alla focale più grandangolare che a 2x e 4x:

Resa al centro a 28mm56mm112mm

Resa al centro

Resa in angolo a 28mm56mm112mm

resaangolo

La qualità è molto buona, anche alla massima apertura il dettaglio con crop al 100% è soddisfacente, la maggiore qualità percepita è alle due aperture intermedie. Riguardo alla massima chiusura (non si può andare oltre f/8) si inizia a vedere il deterioramento della diffrazione. Nei bordi l’immagine perde di più alla focale intermedia (12 mm) mentre rimane accettabile alle altre lunghezze, in ogni caso il degrado è solo al bordo estremo.

ISO400

Il rumore si fa vedere già a 100 ISO ma non sale molto a 400 ISO e anche ad 800 ISO le immagini in RAW si ripuliscono facilmente in post produzione mantenendo un buon livello di dettaglio per la tipologia di fotocamera.

ISO800

Le impostazioni di 1600 e 3200 ISO iniziano ad essere più critiche ma rimangono relativamente buone considerando le dimensioni del sensore e la compattezza generale, obiettivo incluso.

ISO1600OK2

ISO3200Ok

Nonostante il rumore elevato i dettagli sono conservati più che sufficientemente, mentre a ISO 6400 abbiamo una qualità che permette l’utilizzo prevalentemente per il web, anche se decisamente superiore alle aspettative.

ISO6400OK

La presenza di un ND da 3 stop è molto utile in situazioni di forte luce per utilizzare l’ampia apertura a tutte le lunghezze focali, considerando anche la velocità massima di 1/2000 di secondo. La qualità non degrada in maniera visibile attivando o meno il filtro.

ND off – ND on

I 3 stop sono pieni e non sono utili solamente in caso di tanta luce ma anche per allungare i tempi, ad esempio per rendere setosa l’acqua o per mostrare il movimento di alcuni oggetti o fonti di luce, questo è possibile anche grazie alle impostazioni dell’otturatore che arrivano fino a 60″ oltre alla modalità bulb.

Connessioni, Memoria, Batteria

La batteria è stata testata (standard CIPA) per 310 scatti, una buona durata nella sua categoria che viene sufficientemente rispettata nella prova sul campo. Le schede SD compatibili comprendono sia le SDHC che le SDXC e la dimensione media di un file RAW è di 19 MB. Attraverso la connessione USB (2.0) è possibile ricaricare la batteria che deve rimanere nella fotocamera, questo non permette di caricare una seconda batteria mentre si utilizza la fotocamera. Però permette di limitare il numero di accessori a cui pensare partendo per un viaggio.

OlympusXZ-2_5

Il connettore HDMI è presente con il formato Mini (Tipo D) mentre è da segnalare la presenza sotto la slitta a caldo della accessory port dove è possibile collegare flash esterni, il microfono Olympus SEMA-1 o il viewfinder elettronico Olympus VF-2.

OlympusXZ-2_8

Grazie a questa porta ed alla presenza di diversi accessori supplementari, come le lenti frontali per aumentare o diminuire l’ingrandimento, la versatilità risulta sempre di più un aspetto chiave della XZ-2.

Video

Le funzionalità video sono abbastanza limitate, i punti di forza riguardano il pulsante dedicato e l’auto-focus continuo dalle buone prestazioni (anche se non sempre impeccabile). I formati disponibili sono i seguenti:

  • 1080p / 30 fps – massimo 29 Minuti – circa 20 mbps
  • 720p / 30 fps – massimo 29 Minuti – circa 9 mbps

La registrazione dell’audio avviene tramite due microfoni sulla parte superiore e forniscono una buona resa stereo per un utilizzo amatoriale, il microfono esterno SEMA-1 offre una qualità migliore. Le impostazioni di velocità, diaframma e ISO sono impostate automaticamente, senza tenere conto della modalità impostata sulla ghiera PASM, è possibile impostare un bilanciamento dell’esposizione prima di premere REC. Oltre il buon auto focus è possibile focheggiare a mano con l’anello intorno la lente e zoomare durante il video, operazione che risulta gradevole grazie alla stabilizzazione ottica.

voto 4Conclusioni

Come già ripetuto più volte, il punto di forza della Olympus XZ-2 è la sua versatilità, senza sacrificare troppo la qualità e senza una spesa eccessiva in fase d’acquisto. Grazie alla luminosità elevata anche alla massima focale ed alla stabilizzazione, effettivamente utile, è possibile ridurre drasticamente l’utilizzo di sensibilità elevate, tallone d’Achille di ogni sensore di piccolo taglio. I controlli sono buoni e con un po’ di esperienza e utilizzo delle opzioni di programmazione si riesce a ottenere un layout adeguato e accessi rapidi, anche se la velocità operativa non è sempre eccellente (soprattutto dopo aver provato la Coolpix A). Nel complesso si tratta di una fotocamera convincente e piacevole da usare che si merita un voto di 4 stelle. Probabilmente è stata penalizzata da un prezzo di lancio troppo elevato (550€) ma con l’attuale offerta di 379€ spedizione inclusa il rapporto qualità/prezzo migliora notevolmente. Per chi ama muoversi leggero ma non vuole rinunciare ai controlli manuali e ha occhio per la qualità, la Olympus XZ-2 è un’opzione fortemente consigliata.

PRO
+ Buona qualità d’immagine in tutto il range di focali e aperture
+ Velocità e precisione della messa a fuoco automatica
+ Filtro ND da 3 stop utile e versatile
+ Intelligente anello ibrido programmabile
+ Performance macro
+ Schermo orientabile con funzioni touch

CONTRO
- Reattività dell’interfaccia non sempre al massimo
- Rumore digitale visibile fin da 100 ISO
- Impostazioni Auto ISO carenti

DA CONSIDERARE
| Lo spessore non è tra i minori della categoria
| Comparto video solo di supporto ma con possibilità di microfono esterno

Alessio Andreani

Special Editor - Sono nato a Loreto, nelle Marche. La fotografia occupa gran parte del mio tempo, sia per lavoro che per passione, due aspetti che a volte coincidono. Vivo a Milano. Pagina Facebook

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.