La presentazione di HomeKit deve aver messo apprensione a Samsung, tanto da spingerla a rivedere i suoi piani circa la demotica (che, pian piano, stava facendo capolino nelle lavatrici e nei frigoriferi di ultima generazione) e ad acquistare SmartThings, società californiana specializzata nel settore.
L'annuncio arriva poche ore fa direttamente dal blog della società americana, con un comunicato stampa dell'entusiasta fondatore dell'azienda che assicura che il team di sviluppo rimarrà intatto e si trasferirà al più presto in una nuova sede a Palo Alto.
Anche i programmi di sviluppo rimarranno invariati, mentre gli utenti iOS potranno dormire sonni tranquilli poiché non è intenzione di SmartThings ritardare il supporto al framework domotico di Apple, ma di continuare a garantirne il pieno supporto nel corso del tempo.
TechCrunch, durante i rumor sulle trattative fra le due società, aveva riportato che il costo dell'acquisizione di SmartThings è pari a circa 200 milioni di dollari. La società fu fondata dopo una raccolta fondi su Kickstarter che raggiunse 1,2 milioni di dollari e che le ha permesso di lanciare sul mercato un hub per la gestione della casa e diversi altri sensori da interfacciare, quali, fra tutti, un sensore per la presenza di persone o di oggetti in casa, uno per l'apertura delle porte e uno per il controllo delle prese di corrente.
Tutti i prodotti di SmartThings sono purtroppo compatibili solo con gli impianti elettrici americani.