Dopo aver utilizzato il Nikon 20mm f/1.8 per circa 2 mesi, è arrivato il momento di recensirlo. Per prima cosa vorrei specificare perché ho comprato questo obiettivo anche possedendo già il Nikkor 16-35 f/4 che include questa focale. Le motivazioni oggettive sono fondamentalmente due: la nitidezza e la massima apertura. Che sono poi quelle che solitamente inducono a preferire un fisso rispetto ad uno zoom. La versatilità, infatti, per gli obiettivi ha quasi sempre risvolti negativi sulla qualità. Utilizzando molto la focale di 20mm ho deciso di acquistare questo obiettivo, consapevole che mi avrebbe offerto anche il vantaggio di un diaframma molto più aperto rispetto l’f/4 di cui già disponevo.
Costruzione e schema ottico
Visto il costo non troppo elevato per un obiettivo della sua categoria, troviamo una costruzione totalmente in plastica, eccetto che per la baionetta. Il peso di 355 gr è molto simile al Nikkor 28 mm f/1.8, la leggerezza e compattezza sono quasi spiazzanti inizialmente. Si tratta di un bel risparmio di peso ed ingombro nello zaino, ma ad alcuni potrebbe trasmettere un senso di scarsa solidità. Sinceramente non ho mai avuto questa impressione negativa per via di un preciso assemblaggio, ma purtroppo manca una vera tropicalizzazione, anche se è presente un gommino anti polvere ed umidità sulla baionetta.
Specifiche | 50mm f/1.8 | 20mm f/1.8 | 16-35mm f/4 |
---|---|---|---|
Peso | 185gr | 335gr | 680gr |
Lunghezza | 52,5mm | 80,5mm | 125mm |
Diametro | 72mm | 82,5mm | 82,5mm |
Spostandoci allo schema ottico ci troviamo di fronte a delle caratteristiche di primordine: due elementi asferici, due elementi ED a bassa dispersione e nano crystal coating per ridurre il flare. Anche la curva MTF, a tutta apertura, è buona (come leggere le curve MTF). Il diaframma è a 7 lamelle e può essere chiuso fino a f/16, mentre la filettatura per i filtri è di 77 mm.
Nitidezza e aberrazioni cromatiche
La qualità ottica sulla carta viene rispettata anche nelle prove pratiche: difficilmente con questo obiettivo vi mancherà la nitidezza. Dopo diversi anni di utilizzo del Nikkor 16-35 f/4, lente dalle buone qualità, sono rimasto comunque sorpreso dai dettagli che il 20mm f/1.8G riesce a catturare, anche su sensori altamente risoluti come quello della Nikon D800. Le aberrazioni cromatiche sono ormai un difetto obsoleto, si correggono con un click e, su questa lente, particolarmente bene.
Quello che state osservato è un crop al 100%, di un file da 36 MP nel bordo superiore sinistro a TA, cioè f/1.8. Come potete notare l’aberrazione non è molta e si corregge facilmente, oltretutto a f/1.8 la nitidezza è quasi spiazzante.
Coma e fotografia notturna
Il “coma” è quel difetto per cui le fonti di luci puntiformi sono riprodotte con una forma ovalizzata che ricorda quella di una cometa con la sua coda (“coma”, dal latino “chioma”). Perché si merita un paragrafo a parte nella recensione del 20mm f/1.8G Nikon? Perché, grazie alla sua ampia apertura e focale interessante, si posiziona sempre tra le prime scelte degli appassionati di fotografia notturna. In questo caso parliamo di fotografia di paesaggio notturna, ovvero quando vogliamo riprendere la volta celeste con un’ampio angolo di visuale. Le stelle soffrono particolarmente l’aberrazione ottica detta “coma”, soprattutto avvicinandosi ai bordi e alla massima apertura.
Questo ritaglio (100%) viene da uno scatto di 30″ a f/1.8. 25″ avrebbero reso le stelle più puntiformi ma considerando che si tratta di un crop di uno scatto alla Via Lattea il mio obiettivo era quello di avere il miglior rapporto segnale/rumore possibile (quindi bassi ISO e tempi più lunghi). A parte questo, osserviamo come le stelle abbiano solo leggermente un accenno di coma, assolutamente trascurabile anche in stampe di grandi dimensioni. Tra l’altro questo è visibile solo nell’angolo più estremo, infatti il crop viene dall’angolo superiore destro e già in basso a sinistra non abbiamo più nessuna aberrazione di questo tipo. Personalmente non mi faccio nessun problema a scattare di notte a tutta apertura con il 20mm f/1.8G, ovviamente nel caso in cui a f/1.8 la profondità di campo sia quella necessaria. In ogni caso, meglio fotografare il cielo a f/1.8 e, se necessario, fare un secondo scatto per il primo piano con tempi più lunghi e diaframma più chiuso.
Conclusione
Il Nikkor 20mm f/1.8G ED di Nikon è una lente dalla qualità elevata. Nitida, molto luminosa, ben costruita, compatta e leggera, pecca solo nella mancanza di una tropicalizzazione seria. Offre qualcosa che è fondamentale in una lente: un diverso punto di vista. Grazie alla focale grandangolare e al diaframma molto ampio garantisce un buono sfocato (anche il bokeh), staccando il soggetto e rendendo più interessanti i ritratti ambientanti (molto ambientati). Anche nell’ambito in cui la utilizzo principalmente io, ovvero la fotografia di paesaggio, offre dei punti di ripresa molto interessanti.
Nella foto sopra ho cercato una visuale molto bassa e “immersa” nel campo di fiori. Grazie all’apertura f/1,8 ho potuto sfocare il primo piano e mantenere l’attenzione sullo sfondo. È comunque uno scatto particolare, che ho voluto provare in quanto reso possibile dalle peculiarità di questo obiettivo. Il prezzo è attualmente di poco inferiore agli 850€ su Amazon rendendo il rapporto qualità/prezzo molto buono.
PRO
Ottima nitidezza
Pochissime aberrazioni cromatiche e ottiche
Perfetto per la fotografia notturna
Versatile grazie alla focale e ampio diaframma
DA CONSIDERARE
Non è tropicalizzato
Ovviamente si tratta di una lente fissa, quindi l’utilità in un corredo è soggettiva
Di seguito una piccola galleria di immagini catturate con questo ottimo obiettivo: