iOS e Android hanno due approcci piuttosto differenti con le app in background. Su iPhone queste vengono completamente congelate alla chiusura, a meno che non gli si dia specificatamente il permesso per agire anche da spente. Tenerne anche 100 aperte nel task manager può non influire per nulla sulla batteria se non agiscono in background, per questo è tendenzialmente inutile chiuderle e non esiste un pulsante "chiudi tutte". Su Android la situazione è un po' più complicata, complice il fatto che ogni produttore propone soluzioni differenti, ma nella variante stock l'idea di base è "simile" a quella di iOS. Tuttavia il sistema operativo di Apple appare molto più ottimizzato, tant'è che tutti i test pratici effettuati dimostrano che un iPhone con 1GB di RAM equipara (quando non supera) in scioltezza uno smartphone Android con 3GB in quanto ad app mantenute in memoria, quindi ne ricarica di meno e più rapidamente. Per questo motivo sui dispositivi mobile Apple c'è meno RAM rispetto a quelli della concorrenza (non solo perché Apple ha le braccine corte come alcuni sospettano). Sull'ultimo OnePlus 3 abbiamo visto ben 6GB, un vero primato per la categoria. Ciò lascerebbe immaginare la possibilità di avere tantissime app precaricate e trovarsi di fronte ad un dispositivo più reattivo nel multitasking, complice anche una buona CPU come la Snapdragon 820. Un recente test realizzato da C4ETech su YouTube, dimostra invece qualcosa di molto diverso.
Alcuni pensano che prove di questo tipo siano inutili, ma personalmente le ritengo piuttosto indicative rispetto l'esperienza d'uso, forse più dei risultati dei benchmark. L'iPhone 6s con 1/3 della RAM di OnePlus 3, tiene più app in memoria, oltre a risultare più veloce nel primo caricamento. Come ho scritto prima, iOS gestisce la memoria tendenzialmente meglio rispetto ad Android, ma non mi aspettavo neanche così tanta differenza, visti appunto i numeri in ballo. Andiamo allora, sempre con C4Tech, a giocare la partita nello stesso mondo Android, col Galaxy S7 Edge.
La storia si ripete: il Galaxy, coi suoi 4GB di RAM (2 in meno del OnePlus 3, dunque), gestisce molto meglio le app in memoria. E parliamo di uno smartphone, quello Samsung, con firmware storicamente poco noti per eccellere in leggerezza, nonostante la situazione sia migliorata negli ultimi rilasci. Non è colpa di Android, dunque. A quanto pare, OnePlus ha volutamente progettato così il firmware del suo nuovo top di gamma, in modo da preservare la batteria (che è di 3000 mAh). Lo spiega lo stesso Carl Pei, co fondatore dell'azienda, in risposta ad un tweet di Luca Duci.
.@LucaDuci we have a different strategy for RAM management that benefits battery. We think this is the best user experience.
— Carl Pei (@getpeid) 17 giugno 2016
Tutti questi dettagli sono apparsi sul sito xda developers, dove si trova anche un Fix per "forzare" OnePlus 3 ad usare tutta la RAM "adeguatamente". L'operazione è semplicissima ma, stando alle parole di Carl Pei, questo comporterebbe un eccessivo consumo della batteria. La cosa in sé, però, mi sembra suggerire un errore progettuale.
Che senso ha mettere tutta quella RAM se poi non la puoi sfruttare a dovere? Avrebbe avuto più senso aumentare la capacità della batteria o ridurre la memoria. L'idea che mi sono fatto è che i 6GB siano stati sfruttati come volano pubblicitario, probabilmente più un'idea di marketing che di reale utilità. Ma è solo un'opinione, che, peraltro, non inficia il mio generale apprezzamento per questo smartphone e per il suo ottimo rapporto qualità/prezzo. Dopotutto, anche se non dovesse sfruttare davvero i 6GB, non è che esistano tanti smartphone con caratteristiche così complete a 400€. Per cui direi cartellino rosso per l'implementazione, ma ancora pollice in su per OnePlus 3, che aspetto di provare nei prossimi giorni.