A partire dal 2014, è stata introdotta una nuova consuetudine nel mondo Android, nascondendo il dolce nome della nuova versione per buona parte del periodo che intercorre tra l’annuncio alla conferenza Google I/O e il rilascio finale. In quell’anno, Android L si rivelò poi al mondo come Lollipop; nel 2015, Android M divenne alla fine Marshmallow. Anche stavolta con Android N si è giocato sul mistero, dando anche la possibilità agli utenti stessi di decidere il nome. In molti puntavano su Nutella, il più celebre prodotto della Ferrero e ormai a pieno titolo tra i capisaldi del made in Italy: in effetti, il precedente a sostegno si ritrovava in KitKat, dove Google aveva stretto una collaborazione commerciale con Nestlé. Ma in Mountain View non sembrano aver intenzione di replicare, almeno per quest’anno ancora, tale operazione. Alla fine, ha prevalso Nougat.
Benché Nutella non abbia prevalso, il dolce scelto ha comunque un forte legame con l’Italia, storica produttrice di torrone e mandorlato (alcune delle varianti più comuni sono state ideate proprio da noi). E visto che si tratta di un prodotto solitamente consumato durante le feste, potremmo definirlo un buon biglietto da visita per il prossimo regalo di Natale anticipato che approderà sui Nexus supportati (6, 5X e 6P lato smartphone; solo Nexus 9 per i tablet). Occorrerà comunque aspettare ancora un po’ per scartarlo, dato che siamo arrivati alla quarta delle 5 Developer Preview previste, lasciando all’incirca altri due mesi di attesa. Questo almeno per ciò che riguarda i Nexus, dato che ogni produttore farà storia a sé (e sono già storia nota le lentezze se non addirittura reticenze di fatto): ad oggi, solo HTC e Motorola hanno dato comunicazione dei primi dispositivi su cui arriverà l’aggiornamento. Avremo un quadro molto più completo in tal senso dopo l’estate.