Apple Pay Cash è già presente sul mio iPhone con iOS 12.1

La pagina del sito Apple con le informazioni relative al servizio Apple Pay Cash è stata finalmente tradotta in italiano, nonché anche per altre nazioni europee, come riportato da MacRumors. Di solito questo è un segnale che anticipa l’estensione di un servizio in altre nazioni, anche se nella traduzione sono stati mantenuti i contenuti originali, tra cui questo passaggio:

Per inviare e ricevere denaro con Apple Pay, devi avere almeno 18 anni ed essere residente negli Stati Uniti.

Dal momento che il sito non è necessariamente sempre al passo coi tempi – anzi ci sono delle sezioni con informazioni mancanti come nel caso degli snapshot APFS – ho deciso comunque di fare una prova. Visto che oggi sono magnanimo, ho aperto iMessage e cliccato sull’icona Pay nella speranza di poter regalare un po’ di soldi al mio amico Elio.

Purtroppo (per lui) non risulta essere abilitato a ricevere pagamenti, per cui ha perso la possibilità di ottenere un milione di euro come bonus per le sue ottime prestazioni di autore qui su SaggiaMente. Ho provato anche con altre persone che sono sicuro utilizzano il servizio Pay per pagare, ma per tutte la risposta è stata quella che vedete qui sopra. Dopo svariati tentativi ho aperto l’app Wallet e magicamente mi è apparsa la carta Apple Pay Cash sul mio iPhone XS Max con iOS 12.1 (Beta pubblica).

Visto che c’era pure il pulsante “Configura Apple Pay Cash” sono andato avanti, trovandomi per prima cosa una pagina di termini e condizioni in inglese. Già qui il sentore che ci fosse qualcosa di incompleto è stato forte, ma visto che io ho uno smartphone regolare e impostato in Italia, con account italiano, ecc.. ho provato a proseguire.

Apple dice di voler verificare la mia identità… e ci mancherebbe. Metto nome e cognome ma nella pagina successiva mi chiede di confermare il numero di previdenza sociale, che ovviamente non ho (e non si può inserire il codice fiscale visto che accetta solo numeri). Di norma si potrebbe pensare che le pagine di configurazione siano lì per tutti, salvo poi controllare uno dei requisiti di cui parlavo all’inizio durante la fase di attivazione: la residenza negli Stati Uniti. Tuttavia, dal momento che la stessa configurazione non è ancora visibile a tutti gli utenti, sembrerebbe più un processo di rollout incompleto o magari partito erroneamente. Speriamo che non sia così e che nelle prossime ore arrivino notizie positive!

Ovviamente fateci sapere se seguendo questi passaggi appare anche a voi oppure no.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.