Canon EOS RP, un punto d’ingresso strategico per il mondo delle mirrorless full-frame

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Dopo alcune settimane di rumor insistenti, oggi Canon ha rotto l’embargo sulle sue novità in campo mirrorless. La Canon EOS RP è dunque ufficiale e si conferma un modello davvero economico che l’azienda ha pensato con l’obiettivo di conquistare elevati volumi di vendita. Non è tanto il business sul corpo macchina ad interessare, quanto la volontà di portare sul mercato un modello che stabilisca un punto d’ingresso facile ed economico nel mondo Canon R. Se per le reflex questo risultato è stato ottenuto con le Rebel (ovvero le APS-C che in Europa hanno sigle numeriche come 800D), con le mirrorless e in base alle attuali richieste del mercato, serviva un modello full-frame altrettanto amichevole. La risposta si trova nella RP, che sarà disponibile da marzo ad un prezzo di circa 1600€ per il solo corpo. Ricordo che la prima Canon R è stata lanciata a $2629 l’anno scorso ma oggi il suo prezzo street è sceso a 1600€ nel mercato parallelo. Questo significa che nei primi giorni ci sarà una strana sovrapposizione tra RP nei canali ufficiali ed R in quelli d’importazione ma tra pochi mese la nuova nata potrebbe raggiungere un prezzo tale da renderla davvero molto appetibile. Pensate di poter spendere 1000€ o poco più per una fotocamera di ultima generazione, con sensore full-frame di buona qualità, un ottimo AF, menu eccellenti e con sopra un marchio noto e rassicurante come Canon. Credo che avrà grandissime possibilità di diffusione, ma vediamo di capire anche le sue caratteristiche.

Il sensore della Canon RP è un CMOS full-frame con 26MP, associato ad un processore DIGIC 8. La messa a fuoco è affidata al validissimo Dual Pixel AF, che garantisce una copertura quasi completa del fotogramma grazie alla possibilità di selezionare 4779 punti. Proprio ieri ne parlavo, ma ricordo brevemente che si tratta di un sistema a rilevamento di fase molto efficace sia in modalità foto che video, sia nel punto singolo che nel tracciamento dei soggetti.

Il corpo non è ovviamente in metallo. Sono in lega di magnesio l’innesto ed il blocco centrale dello chassis con il sensore ed i principali componenti elettronici, tutto il resto è in policarbonato. Davvero notevoli le dimensioni, in special modo per l’attenzione all’ergonomia pur nella miniaturizzazione. La RP è molto più piccola di una reflex come la 6D Mark II e visivamente più compatta della prima EOS R, tuttavia mantiene una impugnatura sporgente e sufficientemente alta per tenerla salda (ma c’è anche un aggiuntivo opzionale per chi volesse poggiare il mignolo più comodamente.

In termini di controllo si è dovuto sacrificare qualcosa, come il joystick per la selzione del punto di messa a fuoco (che si può comunque spostare tramite touch sullo schermo anche se non è altrettanto veloce e preciso). Manca pure quella nuova “ghiera touch” sul posteriore ma per fortuna Canon non ha sacrificato l’accesso ai principali parametri di scatto, visto che rimangono due ghiere fisiche comode per indice e pollice (che qualcuno può pure preferire). In alto si nota l’assenza di un pannello LCD che invece c’è sulla EOS R, ma onestamente non credo se ne sentirà più di tanto la mancanza considerando il target della fotocamera. La batteria ha una durata limitata, inferiore ai 300 scatti, ma Canon ha scelto di utilizzare un modello già molto diffuso (LP-E17) che renderà semplice ed economica la reperibilità di batterie aggiuntive.

Il mirino è un po’ più piccolo e meno risoluto di quello della sorella maggiore, ma con 2,36 milioni di punti e la qualità dell’OLED è ancora più che sufficiente, mentre lo schermo da 3,2″ completamente articolato farà la felicità di molti. Va sottolineato, e chiunque li provi può confermarlo, che il sistema di controllo, l’efficienza nella risposta al touch e i menu delle Canon sono quanto di più amichevole si possa immaginare. Questo è un punto di forza che oggi l’azienda può finalmente far pesare nell’approccio sia ai nuovi clienti che a quelli storici anche nel fiorente settore delle mirrorless full-frame.

Ci sono il Wi-Fi, il Bluetooth, un singolo slot SD ed una raffica che pare più che decente di 5fps. Le connessioni sono complete ed includono anche l’ingresso e l’uscita audio, mentre la USB è solo una 2.0 (ma chi la usa più?). Per il video siamo praticamente ai livelli della R, con un buon 1080p fino a 50/60fps e il 4K a 24fps che però sfrutta solo l’area APS-C/Super35 del sensore. Nel complesso a me pare un modello davvero promettente e soprattutto che centra l’obiettivo prefisso (ricordando quanto detto in apertura circa il prezzo di lancio e quello street). In realtà mi sembra più a fuoco questa fotocamera che non la prima EOS R, che non è stata né economica né in grado di soddisfare l’utenza più evoluta.

Come nella EOS R anche nella RP manca la stabilizzazione sul sensore, sostituita in campo video da una soluzione elettronica che funziona decentemente se si è disposti ad accettare un po’ di crop digitale sul filmato. La scelta di non portare l’IBIS nel proprio ecosistema mirrorless ha reso un po’ impopolare Canon nei forum fotografici di tutto il mondo, eppure a me non pare una grande perdita all’atto pratico. Ovvio che sarebbe meglio averlo, ma ho sempre ritenuto più efficace una buona stabilizzazione di tipo ottico e visto molti obiettivi Canon la possiedono (sigla IS) non credo ci sia motivo per lamentarsi più di tanto. Da notare che oggi l’azienda ha presentato ben 6 nuovi obiettivi con innesto RF (di cui parleremo a breve), quindi le opzioni di corpi e lenti per questo neonato sistema crescono ad un ritmo incredibilmente sostenuto e non ci sono dubbi che presto o tardi arriverà anche una EOS R dedicata ai professionisti.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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