Microsoft Edge su macOS, si avvicina il debutto pubblico

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La conferenza BUILD di Microsoft non è più quella di qualche anno fa. E non è affatto una cosa negativa: in fondo, ha solamente riposizionato il suo focus sulla platea di riferimento, ovvero gli sviluppatori. Le novità destinate a loro avranno successivi impatti su ciò che vedranno gli utenti finali, per i quali ci sono eventi più dedicati. Un approccio più puro, rispetto a quello misto, almeno per quel che concerne il keynote iniziale, adottato da Google I/O (che inizierà domani) e WWDC. Ciò non significa però che da Seattle non sia arrivato proprio nulla sul fronte consumer. S’intensificano infatti i lavori sul nuovo corso di Microsoft Edge, ora basato su Chromium e non più sul suo motore di rendering proprietario. Dopo avere iniziato da circa un mese la distribuzione di versioni test su Windows 10, appare vicino anche il momento del debutto su macOS.

Non deve stupire la forte somiglianza con Chrome: del resto, molto codice di base viene ora condiviso tra i due browser e Microsoft collabora attivamente con Google affinché la piattaforma Chromium possa beneficiare globalmente della nuova iniziativa. Anche su Windows attualmente il nuovo Edge presenta parecchie similitudini col cugino, attese in questo periodo iniziale di sviluppo pubblico; man mano troverà maggiori modi per distinguersi. La versione per macOS non è ancora disponibile, ma a Redmond confidano di aprire a breve i canali Beta, Canary e Dev anche per il sistema operativo desktop di Apple, insieme a Windows 7 e 8.1.

Nel frattempo, possiamo farci l’idea su alcune delle migliorie che arriveranno in Edge/Chromium. Verranno riprese gran parte delle buone caratteristiche presenti nella vecchia iterazione, espanse ulteriormente proprio per competere con Chrome sul fronte funzionale piuttosto che su quello tecnico. Si inizia dalle Collections, una sorta di blocco note per testi e contenuti multimediali raccolti dal web che ne facilita la condivisione con altre app, a partire da Office, per ulteriori elaborazioni. Ci sarà poi attenzione alla privacy, con un’area tutta dedicata nelle impostazioni e livelli configurabili di protezione anti-tracciamento, arrivando a quello più restrittivo che blocca pressoché tutti i tracker. Non si tratta comunque di un content blocker in piena regola né Microsoft intende realizzarne uno: in modo analogo all’Intelligent Tracking Protection di Safari, lo scopo è solo di evitare eccessive profilazioni delle abitudini online dell’utente per pubblicità mirate ed invasive. Ci saranno ulteriori interventi ai DevTools, che per agevolare il lavoro degli sviluppatori web ricalcheranno quelli di Chrome, e al supporto PWA. Sempre destinata ai dev sarà una nuova WebView che permetterà d’integrare parte delle capacità web di Edge in applicazioni terze. Quest’ultima caratteristica sarà però destinata espressamente a Windows.

Sempre dedicata al sistema operativo di casa sarà infine una modalità di compatibilità con Internet Explorer 11, che permetterà di utilizzare in Edge il vecchio motore di rendering in qualsiasi contesto sia richiesto. Ciò è importante soprattutto in ambito aziendale, dove persistono ancora molte infrastrutture intranet ottimizzate per IE, che in questo modo potranno convivere in un singolo browser con le esperienze online più moderne. Tutte le funzionalità descritte non sono ancora presenti nelle build in circolazione, arriveranno prossimamente, si spera insieme proprio alla variante per macOS, che rappresenterà il ritorno di un browser Microsoft su tale piattaforma a quasi 16 anni dall’ultima release di IE.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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