Recensione Huawei Matebook 13, stile e qualità al giusto prezzo

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Nel marasma dei computer portatili che si trovano negli store non è mai facile districarsi ed è ancora più difficile trovare dei prodotti che uniscano un hardware equilibrato ad un bel design col giusto prezzo. Circa tre anni fa si è inserita in questo mercato Huawei, iniziando da subito a farsi notare con un interessante 2-in-1. Il produttore cinese è in continua ascesa nel settore smartphone, ma non era così scontato che sapesse realizzare anche degli ottimi portatili. Il MateBook 13 è l’ultimo arrivato in una lineup ancora molto compatta e facile da interpretare: il MateBook D aggredisce la fascia bassa con una proposizione di valori interessantissima, i modelli X ed X Pro mirano a quella più alta, mentre il MateBook 13 si posiziona a metà. Il segmento di mercato è più o meno quello del Dell XPS 13 e del MacBook Air, ma il notebook di Huawei si sa distinguere grazie ad un’offerta bilanciata ed un bel design.

Il peso di 1,3 kg è quello che ci si aspetta, discostandosi pochissimo dai diretti rivali, che sono simili anche per le dimensioni. È abbastanza sottile e compatto, con uno schermo da 13″ nell’interessante formato 3:2. Personalmente ho apprezzato la maggiore estensione in altezza, che si traduce in un’area di lavoro molto comoda. Per confronto il display da 13,3″ del MacBook Air in 16:10 ha una superficie di circa 285 x 178 mm, mentre quella del MateBook 13 è di 273 x 182 mm. Si perde più o meno 1 cm in larghezza e si guadagnano 5 mm in altezza, però la dimensione in pianta rimane inferiore nel portatile di Huawei che ha cornici più sottili.

Caratteristica MateBook 13 MacBook Air 13 Dell XPS 13
Peso 1,3 kg 1,25 kg 1,23 kg
Larghezza 286 mm 304 mm 302 mm
Altezza 211 mm 212 mm 199 mm
Spessore 14,9 mm 15,6 mm 11,6 mm*

*Credo che lo spessore indicato da Dell non tenga conto dei piedini

La confezione di vendita è piuttosto spartana nell’aspetto, perché è una scatola di cartone neutro con poche decorazioni ed una maniglia. All’interno troviamo il portatile, l’alimentatore da 65W con cavo USB-C (staccabile) ed un piccolo hub. Un gesto di attenzione per gli acquirenti molto gradito e che dovrebbe essere d’esempio per altri produttori (qualcuno ha detto Apple?). L’hub si collega ad una delle porte USB-C e ci dà una HDMI, una D-Sub (VGA), una USB-A ed una USB-C passante.

Visto che ho citato la cosa approfondisco subito il discorso delle connessioni, che nel MateBook 13 comprendono due USB-C (una per lato) ed una 3,5mm per l’audio. Purtroppo non sono Thunderbolt 3, dunque la banda totale sarà inferiore così come le possibilità d’impiego, perché ad esempio non sarà possibile collegare una eGPU. Rispetto i diretti rivali questo è un minus da considerare, anche se nell’uso quotidiano potrebbe essere del tutto trascurabile. Una cosa su cui invece ci si scontra subito è che le due porte USB-C sono diverse.

Quella a sinistra è l’unica che si può utilizzare per caricare la batteria, cosa evidenziata da una piccola icona e da un LED che si accende al suo fianco. Qui si possono anche collegare dischi o pendrive per lo scambio dati ma non sono gestiti i segnali video, nemmeno utilizzando l’adattatore fornito in bundle.

La porta USB-C sulla destra supporta sia il video che i dati (nonché periferiche come mixer o altro) ma non la ricarica. Non è la prima volta che capita di vedere due porte apparentemente identiche con funzioni diverse. La possibile differenza tra forma e contenuto è una delle problematiche strutturali del nuovo standard, tuttavia limita la flessibilità intrinseca del formato USB-C e ci pone di fronte a vecchi limiti per l’utilizzo delle porte: questo va qua ma non là.

Il design del MateBook 13 è convincente, così come la costruzione. Il corpo è in alluminio grigio scuro e il logo Huawei è impresso all’esterno, con una texture a righe diagonali riflettenti. La tipica forma a cuneo qui non è molto evidente e si mantiene più o meno lo stesso spessore da cima a fondo.

La cerniera del display è molto buona, scorre liscia ma serve un po’ di forza per muoverla e mantiene la posizione con la giusta resistenza. Molto estesa l’apertura massima, che dalle mie prove ritengo si attesti tra i 140° e i 150°. La parte superiore del case che contiene lo schermo è più spessa di quanto mi aspettassi ma è solida e compatta, perfettamente accoppiata alla copertura dello schermo.

Ho trovato un po’ meno curata la parte inferiore del case, dove l’alluminio sembra più flessibile e guardando da vicino si notano i tre elementi che la compongono: un frame robusto tutto intorno, un rivestimento superiore con trackpad e tastiera, ed un coperchio inferiore accessibile con 10 viti Torx 5 (6 visibili, 4 sotto i piedini).

Complessivamente l’impressione è quella di un prodotto di alta qualità e ben rifinito, decisamente in fascia premium sia alla vista che al tatto. Va però detto che il case unibody dei MacBook rimane leggermente superiore per robustezza.

Pur con una minore larghezza dovuta al formato 3:2, Huawei ha inserito nel MateBook 13 una tastiera di dimensioni standard che copre l’intera luce dello schermo. I tasti sono retroilluminati e i LED si spengono dopo un breve periodo di inattività, lasciando attivo solo un puntino sul tasto Fn che li riattiva (ma in alcune condizioni di luce mista si spegne pure quello).

La disposizione, la dimensione e la spaziatura dei tasti ad isola sono davvero perfette. La corsa è un po’ lunga ma non dispiace, tuttavia nella scrittura veloce ho qualche difficoltà. In particolare, sento di dovermi soffermare un po’ troppo per far recepire bene le doppie lettere. Pure i tasti laterali, che schiaccio con il medio o il mignolo, richiedono un po’ di attenzione. Se faccio una prova pensando alla tastiera tutto fila liscio. Quando me ne dimentico e non guardo, ogni tanto inciampo nei due problemi sopra citati. E salto una lettera. Nulla di grave comunque, anche perché ce l’ho in prova da pochi giorni ed è facile che con l’abitudine il tasso di errori si riduca.

Il trackpad ha un formato diverso rispetto lo schermo, poiché la sua area è larga e bassa. Qualche volta si ha l’impressione che finisca troppo presto quando si sale o si scende, ma ci si fa l’abitudine (e dipende anche dalla velocità impostata per il puntatore). È reattivo e preciso, supporta il singolo tocco per il clic sinistro e quello a due dita per il destro, ma si può anche cliccare fisicamente nella parte bassa (la cerniera è in alto). Molto preciso anche il riconoscimento degli swipe per lo scorrimento e per le varie gesture di Windows 10.

Il tasto di accensione in alto a destra include anche un lettore per l’impronta digitale, compatibile nativamente con Windows Hello. Durante il mio periodo di prova ne ho apprezzato l’efficacia e la velocità, poiché basta sfiorarlo un attimo per sbloccare il computer. Una volta in circa 10 giorni ha smesso di funzionare e mi ha costretto ad un riavvio (o all’inserimento della password). Comunque non sono riuscito a riprodurre l’errore, che considero isolato e trascurabile.

Lo schermo è un IPS con buon angolo di visuale ed elevato contrasto. Copre più o meno il 100% del gamut sRGB e risulta vivido e sufficientemente luminoso. Essendo lucido c’è qualche riflesso di troppo all’aperto, ma è facilmente superabile modificando un po’ l’inclinazione o la posizione. La risoluzione è di 200 ppi con 2160 x 1440 pixel, offrendo ottima nitidezza per ogni utilizzo, dalla lettura alla gestione di foto e video. Si riescono tranquillamente a tenere due finestre affiancate mantenendo una buona superficie di lavoro ed ottima visibilità. In alcuni modelli lo schermo è anche touch, ma non in quello che ho ricevuto in prova.

Entrando nello specifico di quanto si trova sotto la scocca, questo esemplare è dotato di Intel Core i7-8565U, quindi una CPU di ottava generazione quad-core/8-threads da 1,8GHz, con GPU integrata Intel UHD Graphics 620. Il modello base parte invece con un i5-8265U quad-core/threads. Inoltre sembra siano in arrivo anche delle configurazioni con grafica discreta NVIDIA GeForce MX150 (almeno sul sito sono menzionate e per entrambe le CPU). La dotazione di RAM è di 8GB LPDDR3 da 2133 MHz per tutti i modelli, mentre lo storage va da 256GB a 512GB, tutti PCIe x4 NVMe. In quello ricevuto c’è un Samsung MZVLB512HAJQ da 512GB con prestazioni eccellenti: supera i 3GB/s in lettura e sfiora i 2GB/s in scrittura, con ottime velocità anche nel random. Una piccola perla che dona al computer una reattività incredibile a partire dall’accensione, che dura davvero una manciata di secondi.

Le performance in uso stress rimangono elevate, gestendo in scioltezza anche attività multiple in parallelo. Nell’uso più leggero, con navigazione o visualizzazione di filmati, il computer è sempre silenzioso. Quando si mette un po’ sotto stress e la temperatura del processore rimane sopra i 90° per diversi secondi, si attivano le ventole. Sono due e in posizione centrale, girano in senso opposto aspirando il calore e spingendolo verso il retro del case, in prossimità della cerniera dello schermo. Huawei si è mantenuta conservativa evitando di sostenere temperature troppo elevate ed ha fatto bene, sia per la salute della CPU che per l’utente, dato che il computer rimane sempre fresco dove poggiamo le dita. Scalda leggermente sotto, in prossimità di un’ampia griglia di areazione, ma non è mai eccessivo. L’erogazione di potenza è ben controllata, poiché il Turbo Boost consente di avere dei rapidi colpi di frusta ma non si scende mai al di sotto della frequenza base. Anzi, nell’attività quotidiana si viaggia allegramente al di sopra.

Simulando il massimo carico possibile (ovvero tutti gli 8 threads fissi al 100%) il picco di 4,6GHz sparisce presto e poi si scende via via fino ad assestarsi su circa 2GHz dopo 3 minuti. E così si rimane, anche quando la temperatura scende ben sotto la soglia di sicurezza stabilizzandosi su circa 70°. Considerate che non è facile trovarsi con un uso simile nelle attività quotidiane, nelle quali il MateBook 13 riesce a mantenere velocità piuttosto elevate considerando la dimensione ridotta del case. L’unica cosa negativa è che, quando si attivano le ventole, si sentono. Non sono molto rumorose stile ventilatore, però sono leggermente sibilanti per via del piccolo formato e della disposizione.

Diciamo che finché si rimane nel suo, ovvero gestione documentale, fruizione audio / video, ecc… il computer è molto rapido. È anche possibile lavorare sulle fotografie con una buona velocità. Le codifiche video standard non sono altresì un problema, poiché il supporto della iGPU per Intel Quick Sync farà il lavoro e in poco tempo. I limiti si incontrano principalmente in ambito video, se si vogliono effettuare dei montaggi, ma ovviamente anche nel 3D o nel gaming.

È chiaro che un portatile così configurato non si acquista per questi scopi, ma ho riscontrato alcune instabilità con le librerie DirectX, che dovrebbero essere gestite in maniera nativa fino alla versione 12. Ad esempio, un gioco relativamente semplice come Giana Sisters Twisted Dreams causa un crash fisso nel momento in cui si inizia a giocare con DX11; switchando su DX9 il gioco funziona ma con un framerate imbarazzante. Dà meno problemi un titolo impegnativo come GTA V che, grazie alle molte impostazioni di gioco, si riesce a far girare fluido a 720p, mentre a 1080p (precisamente 1920×1200) il framerate scende spesso sotto i 20 nelle situazioni complesse. Volendo ci si può comunque giocare, ma bisogna abituarsi agli scatti ed alla costante attività delle ventole.

Il MateBook 13 ha un DAC molto valido sull’uscita audio, che supporta anche il Dolby Atmos ed il suono a 360° con le giuste cuffie. Pure gli speaker integrati sono più che decenti e ci sono due microfoni per un suono pulito durante le chiamate. La fotocamera frontale, invece, è pessima: ha 1 solo MP. Strano, perché lo spessore dello schermo era sicuramente sufficiente per poter fare di meglio.

Alti e bassi sul fronte della connettività senza fili, perché si apprezza molto il Bluetooth 5.0 (che con cuffie compatibili offre una portata ben superiore rispetto la generazione precedente) ma il Wi-Fi ac non sembra molto performante. Sulla carta è un tradizionale dual band MIMO 2×2, però nella navigazione web non sembra essere così performante. Nulla di particolarmente grave, ma ogni tanto si nota.

Nota di colore per Huawei Share, compatibile con quasi tutti gli smartphone recenti dell’azienda e molti Honor, basta che abbiano NFC e la EMUI 9.0 o successiva. Io l’ho provato con il P30 Lite e mi è piaciuto. In pratica è una sorta di AirDrop anche se il funzionamento è più “fisico”. Si deve infatti avvicinare lo smartphone – più precisamente l’area dove si trova il tag NFC – allo sticker Huawei Share che si trova sul top case. Anche senza contatto fisico ma solo per prossimità. Ciò scatenerà azioni diverse in base alla condizione dei due dispositivi. Ad esempio: se sullo smartphone siamo fermi sulla home verrà effettuato uno screenshot della finestra attiva sul computer che sarà registrata nella galleria sul telefono, tutto in un batter d’occhio. E la cosa vale anche al contrario, perché se si apre una foto o un video nella galleria sullo smartphone questa viene trasferita sul computer avvicinando i due tag NFC. Ci sono anche altri utilizzi, ad esempio con i documenti, ma devo dire che il funzionamento è ancora incerto. Diverse volte l’attività è visivamente partita ma senza ottenere un risultato concreto.

Ricordo però che è un computer nuovo e che arrivano spesso aggiornamenti dei driver: nel poco tempo in cui l’ho avuto ne ho eseguiti già due. La gestione di queste cose mi ha stupito positivamente, in quanto sopra l’installazione di Windows 10 Home, Huawei non ha messo praticamente nulla in termini di software spazzatura al di fuori del suo PC Manager. Questo è abbastanza discreto e soprattutto utile, in quanto include un centro aggiornamenti, l’accesso rapido ad alcune funzioni (come gli screenshot) ed una visione in tempo reale dello smartphone compatibile con Huawei Share che si è messo in contatto, anche quando questo è separato ma nella stessa rete. Insomma, un buon lavoro di base che ha spazio e modo per essere migliorato in futuro.

La ricarica della batteria interna da 3670 mAh (41,8 Wh) è piuttosto rapida, soprattutto nella prima parte visto che in 15 minuti si arriva più o meno al 30% e si lavora per un paio d’ore. Con la batteria piena Huawei dichiara 10h di autonomia in riproduzione video, mentre con l’uso misto che ne ho fatto io siamo più o meno su 5h (forse qualcosa in meno), ma si può salire nel caso di attività leggere o scendere parecchio se lo si mette sotto torchio con lunghe operazioni a pieno carico.

Conclusione

Voto 4,5/5Era già da qualche tempo che volevo provare un portatile realizzato da Huawei ed ero indeciso tra l’entry level MateBook D e il top di gamma X Pro. Alla fine ho avuto la possibilità di recensire il nuovo modello intermedio e ne sono stato contento. Il MateBook 13 è un portatile onesto, ben bilanciato nelle specifiche ed al giusto prezzo. In questa variante, come in quella base con i5, la GPU integrata rappresenta un limite per attività grafiche o video evolute, così come nel gaming, ma ha il potenziale per intercettare un vastissimo bacino d’utenza. Vorrei sottolineare ancora il concetto di bilanciamento, poiché ho trovato tutto curato e ben proporzionato al prezzo. Si parte infatti dai 999€ dell’i5 con 8GB RAM e 256GB di storage per poi passare a 1199€ dell’i7 con 512GB.

Rimango in attesa di capire se arriverà davvero un modello con GPU NVIDIA MX150, ma per com’è pensato questo prodotto direi che è giusto così. Per le attività più importanti in ambito creativo ci sono infatti i modelli X ed X Pro, mentre questo MateBook 13 è un portatile che punta sulla mobilità e su un uso più mondano e moderato. Non che disdegni dei saltuari compiti impegnativi, soprattutto nella versione testata con CPU i7, ma lo vedo indicato principalmente nell’ambito business e per la produttività personale (il taglio fisso di 8GB di RAM mi pare pure indicativo). A corredo dei numeri c’è un design elegante e abbastanza curato che consente di creare un certo legame col prodotto ed aumenta senza dubbio il grado di soddisfazione. C’è qualche incertezza qua e là ma nulla di particolarmente fastidioso considerando il buon rapporto qualità/prezzo.

PRO
+ Bel design
+ Costruzione curata con buoni materiali
+ Schermo di elevata risoluzione e resa cromatica
+ Compatto ma con una buona superficie di lavoro
+ Piccolo e versatile hub in dotazione
+ Intelligente formato 3:2 per lo schermo
+ Dischi SSD Samsung PCIe x4 NVMe super veloci
+ Buon caricatore USB-C in dotazione (utilizzabile anche per altro)
+ Huawei Share per lo scambio dati con smartphone
+ Bluetooth 5.0
+ Veloce e sicura l’autenticazione con impronta digitale
+ Buona tastiera retroilluminata
+ Uscita audio con DAC di buon livello (supporta Dolby Atmos)
+ Quasi nessun software spazzatura installato
+ Utile centro di controllo per gli aggiornamenti nel PC Manager
+ Comoda ricarica via USB-C (anche con powerbank)
+ Areazione piuttosto curata considerando le dimensioni del case
+ Prezzo interessante considerando specifiche, design e costruzione

CONTRO
- Webcam a bassa risoluzione
- La scheda grafica integrata Intel UHD 620 è un limite per alcune attività
- Wi-Fi con prestazioni non eccezionali (update firmware potrebbe risolvere)
- Porte solo USB-C e con alcune funzioni limitate per lato
- Ventole leggermente sibilanti

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.