Recensione ZTE Nubia Red Magic 3s: smartphone da gaming con dissipazione a liquido

Molte delle persone che conosco hanno un’opinione netta riguardo all’aspetto che dovrebbe avere un dispositivo tecnologico. Anche io sono in parte così e prediligo le postazioni di lavoro minimal ed eleganti, tuttavia credo di avere una doppia anima dato che trovo diversamente affascinanti anche le periferiche da gaming con tutte quelle belle lucine colorate ed il design aggressivo. Molti dei computer che assemblo sono in effetti così (in parte perché me li chiedono) ma non avevo mai provato uno smartphone da gaming. Ho sempre guardato con interesse ai vari ROG di Asus o Black Shark di Xiaomi, ma il primo che mi è capitato sotto le mani è stato il Red Magic 3S di ZTE Nubia.

La confezione del prodotto è semplice e bella: tutta nera con il logo Red Magic al centro. Gli accessori sono solo quelli essenziali, ovvero un cavo di ricarica USB-C/USB-A di colore rosso ed un alimentatore. Quest’ultimo è da 18W ma non pare supportare QuickCharge 4 mentre lo smartphone sì. Ho apprezzato la presenza di alcuni adesivi ed anche l’originale graffetta togli SIM, tuttavia questa è più lunga del normale e risulta necessario utilizzare proprio la sua per rimuovere il vano.

Costruzione, Design, Ergonomia

Che si tratti di uno smartphone non comune lo si nota immediatamente dal design, veramente aggressivo. Diagonali tese formano due V in alto e in basso, con richiami rossi su una base di metallo brunito. Mi ha colpito particolarmente la qualità costruttiva per via della scocca unibody ed uno spessore tutto sommato contenuto. Sono invece molto generose le dimensioni in pianta e in mano il peso di 215 grammi si fa sentire, risultando un po’ sbilanciato verso la zona superiore. I bordi curvi e levigati rendono tuttavia comoda l’impugnatura.

Il retro è leggermente arrotondato, cosa gradevole alla vista così come in mano, tuttavia ha uno svantaggio fastidioso: quando lo smartphone è poggiato sul dorso e si interagisce con lo schermo, questo dondola sui lati. Si sopravvive ma non è scomodo, specie se lo si utilizza spesso alla scrivania per un’occhiata rapida senza sollevarlo.

Nella zona destra si trova il pulsante di accensione sotto quello per il volume, ma si nota anche una presa d’aria. Questo elemento rende immediatamente chiaro che non vi è alcuna certificazione per la resistenza a polvere ed acqua, anzi è probabilmente più delicato di altri smartphone da questo punto di vista. Le due aree più scure ai lati sono touch e possono essere configurate per simulare delle pressioni in qualsiasi parte dello schermo. Non si schiacciano effettivamente ma si può far vibrare lo smartphone per avere un feedback ad ogni attivazione.

Sul lato sinistro si trova lo sportellino per due Nano-SIM ma non si possono inserire microSD per espandere la memoria interna. Al centro si notano anche dei pin sui quali si connette il dock Magic Adapter (dotato di porta Ethernet 100Mbps, porta USB-C e uscita audio). Sempre a sinistra, ma in alto, c’è uno switch fisico di colore rosso che attiva la modalità Game Space (di cui parleremo più avanti). Sopra c’è solo l’uscita audio da 3,5mm, assolutamente gradita, mentre in basso la porta USB-C centrale con una griglia a lato per il microfono.

Ritorniamo sul retro perché ci sono diversi elementi interessanti di cui parlare. Il primo è il sensore d’impronta, in posizione centrale piuttosto alta e con una forma particolare dovuta ai tagli diagonali. Lo avrei preferito 5mm più in basso, tuttavia il funzionamento è veloce ed affidabile, più della maggior parte dei nuovi sistemi sotto lo schermo. C’è anche lo sblocco con il volto che è comodo, ma essendo basato solo sulla fotocamera frontale non è davvero sicuro. Al di sopra del sensore per l’impronta si trovano altre griglie di areazione, che poi vedremo essere molto importanti su questo dispositivo. La singola fotocamera ha una forma che ricorda un po’ il logo di Superman, è anch’essa bordata di rosso e al di sopra si trova un piccolo flash LED circolare.

Non mancano certo elementi di design caratteristici, pensati per catturare gli occhi dei giocatori, e ce ne sono altri due davvero vistosi. Il primo è che il logo Red Magic sul basso si illumina di rosso quando lo schermo è acceso, il secondo è l’ampia striscia verticale di LED RGB in configurazione programmabile. Di certo non piaceranno ai puristi del minimal, ma non è a loro che questo smartphone è dedicato. Si possono anche spegnere ma io li trovo davvero sfiziosi e non mi sognerei mai di farlo!

Specifiche hardware

Una cosa essenziale in uno smartphone da gaming sono le prestazioni e il Red Magic 3s ne ha da vendere. Il sistema è mosso da un SoC Snapdragon 855+, un octa-core molto performante con GPU Adreno 640. La RAM ammonta a 8GB nel modello base (che ho io) e sale fino a 12GB nel top di gamma, mentre lo storage è basato sulle velocissime memorie UFS3.0 rispettivamente nei tagli da 128GB e 256GB. Buona anche la connettività wireless con Wi-Fi ac e Bluetooth 5.0 anche se purtroppo manca NFC.

Fin qui si parla di numeri da top di gamma tutto sommato tradizionali, almeno nella fascia più alta del mercato Android. Ciò che differenzia questo smartphone è il primo sistema di raffreddamento a liquido attivo nel settore mobile, con tanto di ventola che estrae il calore della feritoia laterale. Il funzionamento, però, non è quello tipico da computer. Di base i SoC ARM del settore mobile non richiedono dissipazione e infatti questa è spenta al di fuori del Game Space. In sostanza non è un dispositivo che serve per garantire la normale operatività ma per dare qualcosa in più solo quando lo si richiede nella sezione specifica per il gaming,

Schermo

Una cosa che mi ha colpito molto è lo schermo, davvero enorme! Si tratta di un 6.65″ AMOLED in formato 19.5;9 con risoluzione 1080p ed angoli arrotondati con un’ampio raggio di curvatura. Sulla carta ha una luminosità buona ma non eccezionale, tuttavia l’ho trovato godibilissimo quasi sempre, tranne sotto il forte sole diretto. È supportato lo spazio colore DCI-P3 al 100%, il contrasto è ottimo e i colori sono squillanti, anche se si possono attenuare delle impostazioni se lo si dovesse preferire (ma li trovo più indicati così su questo prodotto).

Lo schermo non ha nessun tipo di taglio o notch, i bordi sono sottili ai lati e più pronunciati in alto e in basso, ma in misura identica. La simmetria mi piace molto anche se con questo display così grande e dal formato allungato lo smartphone diventa particolarmente alto. I numeri parlano chiaro: circa 17,2cm su lato lungo, quasi 2 in più dell’iPhone 11 Pro Max, mentre sulla larghezza sono sostanzialmente identici. Insomma si può tranquillamente rispolverare il termine “padellone” per il Red Magic 3s anche se su questo prodotto si tratta essenzialmente di un pregio.

Ma quello più importante è forse un altro, ovvero la frequenza di refresh di 90Hz che, unita a quella del touch di 240Hz, rende l’interfaccia incredibilmente reattiva e fluida. Smartphone Android veloci ne ho provati e ne possiedo, ma un’esperienza così morbida e piacevole alla vista finora mi era capitata solo su iOS e su OnePlus 7 Pro. Inoltre lo schermo ha anche dei buoni angoli di visuale e un bianco piuttosto squillante che non vira al blu appena si gira e non presenta banding di alcun tipo.

Considerando la finalità del prodotto, trovo che Nubia abbia fatto le giuste scelte sullo schermo. La risoluzione è adeguata per spingere al massimo nel gaming (1080 x 2340 pixel @388ppi), la diagonale è davvero generosa ma non fa effetto tablet per via del formato allungato, la tecnologia AMOLED offre neri assoluti con colori vividi e la ciliegina sulla torta è l’eccellente frequenza di refresh, sia per il touch che per il pannello. Peccato solo che non abbia la modalità always-on per le notifiche, che vengono visualizzate solo attraverso un piccolo LED nella zona frontale. Segnalo anche la presenza di una pellicola già installata, che tuttavia attira parecchio le ditate e sono propenso a togliere.

Audio

Quindi luce verde per lo schermo, e per l’audio? Beh, anche qui le cose sono state fatte abbastanza bene, con speaker stereo in posizione frontale ed un suono forte con un ottimo senso di spazialità. La cosa che mi è piaciuta di più è che quando si impugna in orizzontale per giocare, le mani sembrano non influire minimamente sull’emissione. Credo che ciò dipenda dal fatto che gli altoparlanti siano leggermente arretrati e le feritoie molto ampie, dunque sembra che il suono fuoriesca dall’intero dispositivo. L’unico aspetto da tenere sotto controllo è che al massimo volume i bassi tendono a distorcere e non c’è un’area delle impostazioni dove è possibile agire sull’equalizzazione.

Comunque il problema non si presenta se non si spara il volume così in alto, cosa che sarà meglio evitare pure perché risulta parecchio forte. Se si vuole ottenere una buona immersività nel gioco sono più indicati gli auricolari o, meglio ancora, le cuffie. L’uscita audio cablata ha un DAC piuttosto valido e potente (DTS XU1tra sound 32-bit/384kHz), mentre tramite Bluetooth 5.0 è supportato l’aptX per una migliore qualità di riproduzione.

L’audio in chiamata è buono e c’è la riduzione del rumore attiva che lavora discretamente. Certo non si tratta del miglior “telefono” su piazza, ma sa fare anche quello senza problemi e con antenne potenti dotate di tutte le bande LTE utili anche per l’Italia (nella ver. EU manca solo la 32 che TIM e Vodafone usano in alcune città, ma se ne può fare a meno).

Prestazioni in-game

Il SoC 855+ spinge forte e già avviando i giochi normalmente le prestazioni sono molto valide. È raro vedere dei drop frame anche con titoli impegnativi, anche se la fluidità scende leggermente con il tempo. Un leggero throttling delle frequenze è normale nelle lunghe sessioni di gioco, tant’è che ne soffre anche il più recente A12 Apple in tali circostanze. Se tuttavia si lanciano i giochi dal Game Space parte anche la dissipazione attiva con la funzione GameBoost e si nota un miglioramento importante, soprattutto con il passare dei minuti. Purtroppo non sono riuscito a fare dei test numerici che evidenzino questa differenza, in quanto in modalità Game Space non fa avviare altro che giochi e senza di quella la ventola non parte. Tuttavia i numeri evidenziati da Nubia parlano chiaro, promettendo una dissipazione migliore del 500%, una tenuta del 900% più lunga della frequenza di clock della CPU ed una temperatura massima della GPU sotto stress inferiore di 16° rispetto agli altri smartphone da gaming con dissipazione passiva.

Vi posso dire questo: non ho mai visto dei giochi andare così fluidi su uno smartphone. Persino su iOS capitano dei “saltelli” con i titoli più impegnativi dopo diversi minuti di gioco. Succede anche con alcuni apparentemente banali ma molto pesanti come “Marvel, Sfida dei Campioni”. Ma sul Red Magic 3s con la modalità GameBoost attiva la qualità di gioco è davvero strepitosa. Qualsiasi titolo io abbia provato viaggia a meraviglia, anche nelle lunghe sessioni di gioco. Mi dispiace non poter essere più specifico in termini numerici ma sui risultati positivi non ho dubbi: si tratta certamente di un’esperienza al top nel settore smartphone.

Una volta attivato il GameBoost ci sono anche altre opzioni per l’utente, accessibili con uno swipe da destra verso sinistra giocando in orizzontale – in pratica lo stesso gesto che di norma mostra la barra di navigazione. Si può lasciare la modalità di cooling su “auto” oppure spingerla ancora più in là, fino al massimo. Quando la ventola gira più forte non emette comunque un vero e proprio rumore ma solo un leggero soffio che con l’audio del gioco attivo non si sente affatto. Inoltre è possibile attivare una registrazione video dello schermo, bloccare le notifiche e le chiamate, spegnere la ventola ed attivare i “Touch Button”.

Si tratta delle due aree a sfioramento presenti in alto, più o meno dove si trovano nei controller i tasti L1 ed R1. Questi non comunicano direttamente con i giochi ma simulano una pressione in punti dello schermo che possiamo decidere noi di volta in volta. Ciò significa che possiamo utilizzarli per “premere” in due aree del display agendo solo sulle zone soft touch. In pratica trasformano dei pulsanti virtuali in fisici, a patto che siano posizionati sempre nello stesso punto sulla UI.

Ad esempio si possono configurare per saltare i momenti di introduzione, attivare un’arma segreta e cose simili. Una soluzione interessante, anche se due tasti meccanici sarebbero stati più piacevoli rispetto a questi con un feedback di vibrazione generico che sembra quasi una segnalazione di errore che non la conferma della pressione. Comunque si tratta di un di più che ho apprezzato nella maggior parte dei casi.

Accessori

Nubia ha creato degli accessori molto interessanti per rendere più completa ed appagante l’esperienza di gioco. Uno di questi è il dock Magic Adapter, che tuttavia ho apprezzato solo fino ad un certo punto. Mi piace l’idea che abbia una porta Ethernet, perché anche se a 100Mbps è più che sufficiente per il gaming online e superiore al Wi-Fi per stabilità e tempo di risposta. Apprezzo anche l’uscita audio posteriore, perché pur essendo già presente sullo smartphone su questa possiamo collegare in pianta stabile degli speaker esterni. Utile anche la porta USB-C per la carica e simpatico il grande logo posteriore che si illumina di rosso attivando il toggle del Dock sullo smartphone. Quello che non mi è piaciuto è che non ci sia l’uscita video HDMI e che sia supportata neanche con adattatori. Ho avviato al problema con lo streaming su Chromecast, che devo dire è piuttosto fluido con un buon access point, tuttavia rimane il problema che non molti giochi su Android supportano i controller Bluetooth, dunque tutto il setup “funziona” solo fino ad un certo punto. Tra i pochi titoli che ho provato che entrano nella gaming mode ed accettano i controller c’è Modern Combat 5 ed è un peccato che il supporto sia così poco diffuso perché si riesce davvero a replicare con discreta soddisfazione l’esperienza di gioco di una piccola console.

C’è poi anche il kit Pro Handle che include una cover di plastica nera opaca con effetto carbonio ed un piccolo controller che si collega sul lato corto. Il sistema di aggancio a scorrimento è tutt’altro che immediato, ci vuole un po’ per capire come funziona e quanta forza serva, tuttavia è piuttosto interessante perché include un piccolo stick, quattro pulsanti a croce più due superiori (e due inferiori nel caso si metta il secondo “handle” sull’altro lato capovolto).

Oltre a questi c’è anche uno switch di accensione ed un pulsante che si illumina di rosso per attivare la modalità di personalizzazione. Il Pro Handle ha una batteria interna che si ricarica via USB-C e l’abbinamento con lo smartphone si esegue da dentro il Game Space. Il suo funzionamento è simile a quello dei due tasti a sfioramento superiore. In pratica non è un controller standard ma funziona anche lui scegliendo a quale area del display far corrispondere le pressioni dei vari tasti fisici e i movimenti dello stick. È un sistema un po’ macchinoso ma ingegnoso, che supera i problema di compatibilità nativa con i controller e lo rende utilizzabile più o meno ovunque. Tuttavia con alcuni titoli ho notato dei bug che di punto in bianco non lo fanno funzionare e disabilitano anche l’uso del touch nelle rispettive aree sensibili. Mi è successo ad esempio con Shadow Fight 3, dove ogni tanto i pulsanti posizionati su pugni e calci smettono di funzionare. Spero si possa risolvere con un aggiornamento firmware perché l’esperienza di gioco con un controller fisico è sicuramente più divertente e lascia lo schermo completamente libero da godere.

Autonomia

Con specifiche così pompate e spinte all’estremo dal GameBoost con areazione attiva, la batteria viene messa ovviamente a dura prova. Nel Red Magic 3s abbiamo un’unità da 5000 mAh che sopperire adeguatamente alle elevate richieste hardware. Nell’uso quotidiano da smartphone l’autonomia è eccellente, ci si fanno più o meno un paio di giorni. Con il gaming le cose sono diverse e soprattutto non facili da stimare dato che cambia notevolmente in base alle richieste dei vari titoli ed alle impostazioni del GameBoost. Diciamo che però un paio di ore di gioco intensivo non lo mandano completamente al tappeto, cosa che invece succede con molti altri smartphone che non hanno nemmeno la dissipazione attiva. La ricarica con l’alimentatore integrato da 18W è abbastanza rapida, ma ricordate che è supportata anche la QuickCharge fino alla 4 se si acquista un caricatore dedicato.

Foto e video

Ho lasciato per ultimo un aspetto che non è certamente prioritario in uno smartphone da gaming e sul quale effettivamente Nubia ha deciso di risparmiare. C’è una sola fotocamera posteriore e onestamente non è questo il problema. Era lecito attendersi un approccio simile sul Red Magix 3s, ma purtroppo l’azienda è caduta nel classico modo di fare orientale, puntando più ai megapixel che all’effettiva qualità.

C’è infatti un sensore da ben 48MP con focale equivalente a 26mm ed apertura f/1,7. Numeri molto interessanti ma che non si traducono in una grande qualità. Siamo più o meno a livelli di uno smartphone di fascia media, con l’aggravante del singolo modulo fotografico. Buona la messa a fuoco PDAF e sicuramente veloce anche l’operatività, ma purtroppo le immagini hanno poca gamma dinamica tendendo a bruciare con un po’ troppa facilità sia le alte luci che le ombre. Un po’ migliora con l’HDR però complessivamente le foto sono appena sufficienti anche perchè presentano una quantità di nitidezza aggiunta veramente eccessiva.

Stesso discorso vale per la camera frontale, che per quanto abbia numeri interessanti non mi ha convinto troppo per la qualità dei risultati. Specie con la modalità “beauty” che impasta in modo esagerato.

Lato video abbiamo un 4K a 30fps che presenta gli stessi limiti già visti nel comparto fotografico con l’aggravante dell’assenza di stabilizzazione ottica. E sempre perché ai numeri non si resiste, c’è la possibilità di girare filmati in 8K a 15fps. Ovviamente con questa frequenza le immagini sono scattose, però se la qualità fosse elevata non sarebbe male per estrarre dei fotogrammi da un video. Complessivamente tutto il comparto è deludente, ma principalmente perché inserito in uno smartphone che negli altri ambiti del multimedia punta all’eccellenza.

OS e Interfaccia

Un piccolo trafiletto lo vorrei dedicare anche all’interfaccia Redmagic 2.0 basata su Android 9 stock. Le personalizzazioni di Nubia sono veramente minime, difatti non c’è ancora la navigazione a gesture e la maggior parte delle aggiunte riguardano le funzioni gaming ed il supporto dei propri accessori. Di base preferisco così, anche perché basta poco per mettere un launcher più sfizioso e moderno, mantenendo però un sistema pulito. Android 10 arriverà ed anche se non è stata annunciata la data di rilascio lo si attende nei primi mesi del 2020.

Conclusione

Voto 4/5Tirando un po’ le somme, il Red Magic 3s centra pienamente il suo obiettivo di realizzare uno smartphone da gaming dalle prestazioni elevate e con una piattaforma software e di accessori hardware completa ed interessante. Sul fronte specifiche e prestazioni non gli si può dire assolutamente nulla ed anche lo schermo mi è piaciuto. Certo c’è un po’ di cornice sopra e sotto, ma questa ha consentito di evitare il notch e di avere due speaker stereo frontali che suonano forte e abbastanza bene. Inoltre i 6.65″ AMOLED sono una goduria mentre si gioca e per guardare contenuti video. Il raffreddamento a liquido si può anche ignorare, tanto se non si attiva il Game Space non parte neanche la ventola, ma quando si gioca ci dà quel qualcosa in più per sfruttare davvero pienamente le potenzialità del SoC 855+ con il suo clock maggiorato. Se poi vi piace il gaming e tutto quanto ci gira attorno anche in termini di design, secondo me vi piacerà anche l’estetica e le sue luci LED. A livello di prodotto qualche lato negativo c’è, ma la maggior parte sono relativi alla sua natura e derivano da scelte progettuali che hanno giustamente privilegiato prima di tutto l’esperienza di gioco. Quindi le dimensioni importanti per via dello schermo generoso, l’assenza di certificazioni per la resistenza a polvere ed acqua dovuta all’areazione, la memoria non espandibile dato che la microSD sarebbe infinitamente più lenta della UFS3.0.

Oltre a queste le effettive mancanze sono poche e alcune sono prettamente funzionali, come le gesture o la funzionalità always-on, che dovrebbero arrivare insieme all’update Android 10 già in programma. Rimangono dunque pochi aspetti davvero negativi e tra questi ricordo l’assenza di NFC e un comporto fotografico appena sufficiente. In effetti manca pure il supporto per la ricarica wireless Qi, ma con una batteria da 5000mAh temo che sarebbe stata una funzione pressoché inutile. E ve lo dice uno che di norma considera questa una gravissima mancanza.

Comunque sono proprio le aree un po’ meno curate, quella fotografica in primis, che hanno consentito a Nubia di realizzare un prodotto con le specifiche, la potenzialità e le qualità del Red Magic 3s al prezzo di 479€. Rifletteteci un attimo, perché anche smartphone meno estremi di questo come i OnePlus richiedono cifre ben più alte. Sicuramente Nubia (ZTE) non è altrettanto nota alle nostre latitudini e negli ultimi anni non ha tenuto testa all’avanzati di altri brand come Xiaomi, tuttavia con la famiglia Nubia sta puntando ad una nicchia interessante e con la vendita diretta contiene molto il prezzo. Dal loro sito si acquista proprio la versione EU che ho io, che oltre ad avere il caricatore italiano e le giuste bande LTE, si presenta maturo e già predisposto per un utilizzo normalissimo e completo come lo smartphone che si compra al centro commerciale. Dunque l’approccio è corretto ed il prezzo davvero molto competitivo.

PRO
+ Buona qualità costruttiva
+ Abbastanza comodo in mano considerando le dimensioni
+ Se avete un’anima da gamer apprezzerete anche il design, aggressivo ma coerente
+ Interessanti le due aree soft touch che simulano L1 ed R1
+ Uscita audio da 3,5mm con un buon DAC
+ Sensore d’impronta rapido e preciso (ma l’avrei preferito più in basso)
+ Sfiziosi LED posteriori
+ SoC al vertice della categoria
+ Ottima dotazione di RAM anche nel modello base
+ Veloci memorie UFS3.0
+ Schermo AMOLED molto ampio e senza notch
+ Eccellente risposta grazie a 90Hz di refresh rate (240Hz sul touch)
+ Audio molto forte e stereo
+ Ben pensato per l’Italia con bande LTE giuste, caricatore italiano e lingua italiana
+ Batteria super da 5000mZh
+ Buona implementazione del Game Space
+ Prezzo molto competitivo

CONTRO
- Settore foto e video minimale e sottotono
- Il dorso curvo lo fa dondolare sotto i tocchi quando è poggiato sulla scrivania
- Non è resistente a polvere ed acqua
- Manca la funzionalità always-on display (c’è solo un LED di notifica)
- Memoria non espandibile con microSD
- Non ha NFC

DA CONSIDERARE
| Grande e pesante in mano
| Non ci sono equalizzazioni per l’audio che a massimo volume distorce sui bassi
| Android 9 stock è un po’ noioso ma arriverà il 10 presumibilmente nel primo 2020
| In Italia deve superare un po’ di diffidenza per la ridotta notorietà del marchio

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.