Recensione Sandmarc Anamorphic Lens, video anamorfico con iPhone

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Con le videocamere analogiche Super35 le riprese panoramiche comportano un notevole spreco di pellicola. Le lenti anamorfiche nascono per sfruttare lo spazio vuoto ed aumentare la qualità dell’immagine, allungandola in verticale. Sui proiettori serve poi una lente che ripristina il rapporto corretto eliminando la distorsione. In sostanza questa tecnica ha uno scopo pratico ma è diventata anche uno “stile” per via degli effetti collaterali che produce, tra cui un vistoso lens flare con righe orizzontali, spesso abusato nel cinema contemporaneo. Nelle fotocamere e cineprese digitali il discorso rimane valido, poiché si sfrutta l’intera altezza del sensore per produrre immagini in cinescope, ma esistono anche degli aggiuntivi ottici anamorfici per smartphone. Con questi si ottiene un effetto simile ma si perde il vantaggio dell’aumento di qualità, dato che in modalità video si sfrutterà sempre una porzione in 16:9 del sensore, mentre il vero anamorfico si registra su un’area più ampia (come il 4:3). Tuttavia lo stile che ne deriva è interessante e dona un look più cinematografico alle riprese. Negli ultimi giorni ho provato la Sandmarc Anamorphic Lens, realizzata specificatamente per l’iPhone ed utilizzabile in due modi: tramite la pinza in dotazione oppure con il case che ha una filettatura sopra la camera.

Ho ricevuto in prova il modello per iPhone 11 Pro Max in cui la lente si può attaccare sia sopra la camera principale che su quella tele, anche se con quest’ultima ho avuto parecchie difficoltà nel tentativo di ottenere un perfetto allineamento e i risultati sono comunque meno interessanti. Quindi non la considero. Il case è di plastica rigida ed opaca di colore nero, che attira molto le ditata e si rovina facilmente: in meno di un mese l’ho già “sbucciato” sul lato, dunque non è certamente un prodotto di altissima qualità da usare tutti i giorni. Inoltre è aperto sia sul lato inferiore, come le cover originali Apple, che su quello superiore. È stata una scelta necessaria per garantire il comodo inserimento del telefono, dato che vi è un grosso elemento in metallo che funge da supporto per la lente e che rende la parte alta della custodia molto rigida.

Giudizio così così anche per la filettatura che, almeno nel mio esemplare, non è proprio precisa. Bisogna tentare diverse volte per prendere il giusto allineamento ed avvitare la lente fino in fondo, molto più spesso si inclina e blocca a metà corsa. Una volta montata sulla camera principale, che è poi quella di maggiore qualità su iPhone, si otterrà un’immagine molto distorta. Si dovranno dunque usare delle app che effettuano il desqueeze in tempo realeriportando i contenuti alla corretta proporzione, come ad esempio ‎FiLMiC Pro. In realtà funziona anche Moment, realizzata dall’omonima un’azienda che produce delle lenti simili a quelle di Sandmarc (e che mi pare sia stata la prima a farle). È sufficiente attivare l’opzione Anamorphic 1.33x per ottenere l’effetto desiderato.

Dopo aver montato la lente si noterà che questa continua a girare, perché la linea bianca sul barilotto va allineata con quella che si trova sul lato della custodia. Non è difficile ma bisogna stare attenti a non spostarla durante l’uso, anche se si nota subito perché l’immagine si deforma e appaiono dei bordi neri. A tal proposito: se fate riprese in movimento vi consiglio anche di disattivare la stabilizzazione ottica dell’iPhone tramite FiLMiC Pro, poiché all’inizio avevo dimenticato di farlo e nei movimenti più esasperati si vedeva apparire un vistosa vignettatura, data dal fatto che si sposta l’ottica ma non la lente anamorfica soprastante, quindi si perde il corretto allineamento.

Per quanto riguarda i risultati io credo sia più che altro una questione di gusto. La lente va ad allargare molto l’area inquadrata, cosa che mi piace tanto e rende le immagini davvero più cinematografiche. Ed è chiaramente una cosa diversa dal registrare normalmente e poi croppare, dato che in quel caso si perde parte dell’immagine mentre con la lente anamorfica se ne ottiene di più. Ma è soprattutto lo stile che cambia, specie in presenza di sorgenti luminose. Incide anche sul bokeh, ma quello è difficile da ottenere su smartphone data la ridotta dimensione del sensore. Si nota molto girando contro sole o inquadrando delle luci, poiché spunteranno dei flare molto evidenti con la caratteristica forma allungata. Belli o no, lascio giudicare a voi: li vedete nella breve clip introduttiva al video.

Conclusione

Voto 3,5/5Girare in vero anamorfico non è cosa facilissima, in quanto richiede delle lenti specifiche, un sensore 4;3 e delle funzioni di desqueeze in camera. Ovviamente si può fare in modo artigianale ed a basso costo, ma si andrà sostanzialmente a deteriorare l’immagine. Cosa che ci può anche stare se si ricerca proprio quel look e a basso prezzo. La lente anamorfica di Sandmarc offre la possibilità di sperimentare in tal senso con il nostro smartphone, ma non è proprio economica. Alla fine per il kit con custodia si spendono $159.99 e, almeno per il momento, non l’ho trovata spedita dall’Italia. Diciamo che non è una cosa che si acquista tanto per provarla ma se l’effetto finale piace e si vuole introdurlo nei propri video, si può fare lo sforzo.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.