Fai durare di più le batterie evitando i 5 errori più frequenti

Leggi questo articolo grazie alle donazioni di Gianluca Erbinucci, Alessio Soraci, Maurizio Martinetti, Manuel Riguer, Giovanni Pepe, Roberto D'Orta, Lodovico Gottardi, Giorgio Gullotti, Carlo Vigano, Maurizio Chiarotto, Alex Martelli.
♥ Partecipa anche tu alle donazioni: sostieni SaggiaMente, sostieni le tue passioni!

Usiamo dispositivi elettronici continuamente e la maggior parte di questi vanno a batterie. Quelle ricaricabili sono ormai quasi sempre agli ioni di litio e garantiscono maggiore longevità oltre che un miglior mantenimento della carica. Tuttavia questo non significa che siano eterne ed un uso scorretto può portare ad un più rapido decadimento delle prestazioni. Quando succede con le batterie integrate può essere un bel problema, dato che non sempre si possono sostituire e molto spesso è richiesto l’intervento di un tecnico. È più semplice con quelle rimovibili, visto che basta comprarne di nuove, ma è sempre meglio evitare la spesa mantenendo in salute quelle originali. Di seguito vi elenco i miei 5 consigli per mantenerle in salute nel tempo, distinguendo, quando necessario, tra batterie integrate (come quelle di portatili e smartphone) e rimovibili (droni, fotocamere, flash, ecc..).

1. Non scaricarle del tutto

Evitate di usare le batterie fino a completo esaurimento della loro carica. Potete farlo saltuariamente in caso di necessità, ma non fatela diventare un’abitudine. Il range ottimale di operatività è compreso tra il 20 e l’80% della carica, con una tolleranza di circa il 10%. Alcuni si preoccupano di “sprecare” cicli di ricarica in questo modo ma in realtà non è un problema con le batterie agli ioni di litio. È invece un problema portarle allo 0%. L’ideale è metterle in carica quando raggiungo il 20%, ma potete scendere senza troppi problemi anche al 10%. Evitate di andare più giù e soprattutto non fatelo con frequenza.

2. Non caricarle quando non serve

Un’altra cattiva abitudine molto frequente è quella di caricare le batterie quando non è necessario. Se non dovete utilizzare il dispositivo nell’immediato, evitate di metterle in carica e soprattutto non portatele fino al 100%. Per mantenerle in salute quando non si utilizzano, la carica ideale è di circa il 50%, ma si può arrivare anche fino all’80%. Non è facile attenersi a questa buona abitudine, soprattutto con i portatili o gli smartphone, visto che si vorrebbe averli sempre al 100% prima di uscire di casa. Una buon modo per migliorare le proprie abitudini è quello di conoscere il tempo di ricarica dei dispositivi e basarsi su questo per posticiparlo quanto più possibile. Ad esempio se dobbiamo usare un drone tra due giorni e la batteria si ricarica in 2h, possiamo attendere il giorno stesso dell’uscita iniziando con qualche ora di anticipo o magari la sera prima.

3. Non tenerle in carica più del dovuto

Una delle vie più rapide per danneggiare una batteria è quella di mantenerla sempre in carica. Ad esempio con i portatili usati sulla scrivania, molti tendono a lasciare il caricatore connesso per intere giornate. Evitate assolutamente un comportamento simile, anche se avete a che fare con batterie e caricatori intelligenti, come quelli dei MacBook. È molto meglio fargli eseguire i suoi normali cicli di carica e scarica (nel range ottimale che ho consigliato nei punti precedenti) che non farla oscillare per ore tra 100/99/100/98/ecc… Le moderne batterie durano per moltissimi cicli e se eseguiti correttamente la carica massima si mantiene molto elevata nel tempo. Vi bastano invece un paio di settimane di alimentazione continua per perdere un paio di punti percentuali sulla capacità massima. Ho visto moltissimi MacBook con batterie al di sotto dell’80% dopo neppure un paio di mesi mantenendole sempre in carica e chi li usa con Dock alimentati alla scrivania rischia di bruciarle completamente in un anno o due. Evitate di mantenere a lungo nel caricatore anche le batterie rimovibili: quando avete raggiunto il 100% toglietele e, se possibile, non usatele immediatamente se sono ancora calde.

4. Non conservate i dispositivi con le batterie all’interno

Questo punto si applica solo ai dispositivi con batterie rimovibili, i quali spesso si conservano con le batterie all’interno. È un comportamento meno critico rispetto agli altri elencati finora, soprattutto se consideriamo dispositivi che si usano con una certa frequenza. Intendo dire che se li lasciamo un paio di giorni con la batteria ma senza usarli, non succede nulla. Diventa più problematico per quelli che mettiamo da parte e riprendiamo dopo tanto tempo, magari settimane. In questi casi è buona norma togliere la batteria anche perché un eventuale deterioramento della stessa non danneggerà il dispositivo che la contiene.

5. Evitare le temperature eccessive

Il calore è acerrimo nemico delle batterie, tuttavia la tendenza del mercato è quella di ridurre sempre di più la durata della ricarica aumentando la corrente e questo comporta un surriscaldamento maggiore. Per questo motivo i caricatori veloci e intelligenti erogano la massima alimentazione solo nei primi minuti, così da fornirci un rapido boost, ma poi la riducono in quelli successivi per ridurre lo stress termico e l’usura. Ciò che possiamo fare per limitare i problemi derivanti dall’eccesso di temperatura non è moltissimo ma alcune piccole accortezze possono comunque giovare. Ad esempio è buona norma evitare di usare un dispositivo intensivamente subito dopo una ricarica che ne ha riscaldato la batteria: aspettate prima qualche minuto affinché questa si raffreddi. Inoltre è inutile e deleterio adoperare caricatori potenti su base quotidiana, ad esempio per la ricarica notturna degli smartphone. In questi casi è molto meglio usare dei caricatori più “gentili” visto che il tempo non sarà un problema. Anzi, se la ricarica dura di più la batteria riscalda di meno e starà anche un minor tempo sotto carica quando questa sarà completa.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.