Una delle funzionalità più interessanti della nuova Sony A7S III è nella stabilizzazione. Non mi riferisco a quella degli obiettivi ma neanche a quella sul sensore o digitale, bensì alla possibilità di memorizzare nei file video i dati di movimento catturati da un giroscopio interno. E per funzionare bisogna addirittura disattivare ogni forma di altra stabilizzazione. La cosa è un po’ in controtendenza rispetto al trend del momento, che vede i produttori impegnati ad aumentare sempre di più il numero di stop compensabili con i loro sistemi IBIS, ma la resa è potenzialmente migliore.
Sapete cosa ne penso della stabilizzazione sul sensore per i video, difatti la uso in rarissimi casi e solo quando realizzo contenuti di poco conto per il web. Forse esagero ma odio gli artefatti che ne derivano e che si notano maggiormente con le lenti wide, le mie preferite. La stabilizzazione digitale che effettuano le fotocamere durante la registrazione mi intriga di più, perché il potenziale è enorme. Pensate a quanto sono efficaci alcuni sistemi di stabilizzazione dei software di montaggio video, dove gli artefatti nascono quasi esclusivamente da errori di interpretazione nei movimenti, e quindi a quanto potrebbero esserlo di più trovandosi già i dati registrati da un giroscopio.
Questo è ciò che ha pensato Sony e che io trovo assolutamente interessate. Perché si gira, anche a mano libera, con tutta la stabilizzazione disattivata ma poi si passa il file nel software Sony Catalyst Browse al computer e questo viene fuori ben stabilizzato. Purtroppo la camera non ha la potenza sufficiente a svolgere l’operazione direttamente in fase di cattura, come fanno alcuni smartphone tra cui iPhone 11, ma è un passaggio che effettuerò volentieri se i risultati dovessero essere validi come promesso. Non vi nascondo che è una delle funzionalità che aspetto di testare con maggiore impazienza, anche se purtroppo è supportata solo con framerate fino a 50/60, quindi non con i 120 e 240 di A7S III… peccato.
Ad ogni modo finora erano tre i dispositivi di Sony a supportare la Post Image Stabilization, ovvero la cinepresa Sony FX9, la compatta Sony ZV-1 e, appunto, la Sony A7S III. La novità interessante di oggi, scoperta dallo youtuber Sidney Diongzon, è che anche la piccola A7c ha il giroscopio e salva i metadata nei file, dunque risulta compatibile con la medesima funzione anche se non era menzionata nel comunicato stampa. La cosa è particolarmente interessante anche perché rappresenta una delle pochissime novità di questa fotocamera rispetto alla A7 III da cui deriva e rispetto alla quale perde anche alcune cose come la qualità del mirino, il joystick o il doppio slot. Quindi la lista di motivi per cui valutarla aumenta leggermente ed include lo schermo articolato, le dimensioni leggermente più piccole, la color science e l’AF della A7R IV e in più la Post Image Stabilization.