Qualcomm presenta Snapdragon X Elite per PC e lancia il guanto di sfida a tutto il settore

Durante lo Snapdragon Summit, Qualcomm ha presentato con grande enfasi un nuovo SoC, nato a seguito dell’acquisizione della start-up Nuvia. Questa era stata creata da ex dipendenti Apple con l’obiettivo di realizzare processori ARM ancora più potenti da destinare a workstation e datacenter. I primi risultati sono stati così interessanti da spingere Qualcomm ad acquisirla, anche se ARM ha poi fatto causa a Nuvia poiché questa non deteneva una licenza adatta a rivendere i propri progetti a terzi. Non sappiamo come andrà a finire la causa, magari Qualcomm sarà obbligata a pagare diritti retroattivi più una multa, ma al momento sono riusciti a portare a termine il loro miglior progetto degli ultimi anni, lo Snapgragon X Elite.

A differenza di tutti i precedenti SoC mobile, spesso adattati anche all’interno di tablet e PC, questa volta si è puntato direttamente al settore desktop, spingendo al massimo le prestazioni. La CPU è composta da 12 core a 3,8GHz, tutti ad alte prestazioni visto che possono anche scendere molto in basso come frequenze e consumi. In caso di necessità, però, 2 di questi possono salire a 4,3GHz per offrire un boost maggiore. Non potendo utilizzare tecnologia produttiva a 3nm, di cui Apple ha fatto man bassa, si è ripiegato sulla N5e di TSMC, comunemente nota come 4nm.

Secondo Qualcomm il singolo core CPU “Oryon” raggiunge la velocità di quelli di M2 Max con il 30% di consumo in meno. Da notare che qui si è fatto riferimento al Max per una maggiore enfasi, visto che il singolo core con Apple Silicon è identico anche su M2 Pro ed M2 base. Su Geekbench 6, Oryon segna 3227 punti contro i 2841 della generazione M2. Inoltre, Qualcomm afferma che in multi-core il chip risulterà il 50% più veloce rispetto ad M2 (non M2 Pro e Max che hanno più core ad alte prestazioni).

All’interno del SoC troviamo 42MB di Cache totali e il supporto per memorie LPDDR5x fino a 64GB con una banda di 136 GB/s. Non manca la possibilità di installare un modem 5G su slot M.2, la connettività Bluetooth e Wi-Fi 7, il supporto per memorie interne UFS 4.0 e storage SSD NVMe su PCIe Gen 4

Sul fronte GPU si parla di prestazioni doppie rispetto le Iris integrate negli processori Intel consumando 1/4. A confronto con le migliori iGPU di AMD non riesce a raggiungere lo stesso risultato, ma sul fronte del consumo stupisce utilizzando l’80% in meno (12W vs 80W). Qui non si è fatto riferimento ad Apple, ma visti i punti di riferimento usati è facile immaginare che rimanga indietro rispetto ad M2 Pro e ancora di più col Max. Si parla anche di accelerazione hardware per le codifiche video più diffuse, ma rimane fuori il ProRes di Apple.

Si è anche fatto riferimento alla IA, con performance che arrivano a superare di 100 volte quelle della concorrenza secondo Qualcomm. Anche se non si è fatto un riferimento specifico in tal senso, si raggiungono i 45 TOPS, un parametro certamente molto elevato.

Tutte queste informazioni dovranno poi essere analizzate nel dettaglio quando lo Snapgragon X Elite sarà presente nei primi computer, ma rimane il problema del sistema operativo in uso. Windows for ARM è ancora poco diffuso e ancora meno lo sono le applicazioni native per la piattaforma, inoltre l’emulazione x86 nativa non è molto efficiente. Se però i risultati sono davvero questi, Microsoft potrebbe finalmente dare maggiore priorità ad ARM con beneficio di tutto il settore. Indirettamente sarebbe un bene anche per Apple, dato che una volta realizzate applicazioni e giochi per Windows for ARM sarà teoricamente più semplici portarli su Apple Silicon rispetto a quelli originariamente scritti per x86. Inoltre, la virtualizzazione su macOS di Windows for ARM potrebbe finalmente giovare di un maggior numero di software nativi.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.