Recensione: Loupedeck Plus, un valido aiuto per i fotografi

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È da un po’ che non parliamo di console per l’editing fotografico, e proprio io su queste pagine vi ho proposto il progetto #Midi2LR, che consentiva di elaborare le immagini su Lightroom utilizzando una console hardware (più precisamente uno step sequencer). Fra alti e bassi (qualche aggiornamento non è andato proprio liscissimo) ho utilizzato con soddisfazione per oltre 2 anni questo sistema. Poi la scimmia mi ha assalito ed ho voluto cambiare, sperimentando una soluzione all-in-one già pronta, che nasce proprio per velocizzare il lavoro dei fotografi.

La Loupedeck+ ha 14 controller rotativi verticali con pulsante integrato (inclusa la rotella grande che si usa per ruotare le foto), 8 controller rotativi orizzontali sempre con pulsante integrato e ben 40 pulsanti di cui 6 personalizzabili dall’utente. La console è realizzata completamente in plastica (potrebbe essere policarbonato) con una finitura semi-opaca che purtroppo non reagisce benissimo al grasso delle dita, diventando più scura. Il cavo USB di tipo A è integrato ma abbastanza lungo per qualunque tipo di computer ed in basso ci sono 5 piedini in gomma che garantiscono una buona presa ed ottima stabilità. Una curiosità: il mio esemplare è arrivato leggermente curvato e poggiava solo sul piedino centrale, poi con un po’ di pazienza le ho fatto capire chi comandava e adesso è perfetta.

Il software è disponibile sia per Windows che per Mac (funziona benissimo anche con Mojave con gli ultimi aggiornamenti) e si avvia insieme al computer. La sua funzione è quella di fare da interprete tra la console e il software di editing in esecuzione. Inoltre dalla sua interfaccia grafica possiamo impostare il comportamento dei pulsanti e delle rotelle.

Sulla console sono serigrafati i parametri di Lightroom che andremo a modificare, ma la principale novità apportata dalla versione Plus è proprio la compatibilità con altri software. Potremo infatti controllare Photoshop, Aurora HDR, Capture One, After effect e Premiere Pro (in realtà con l’ultimo aggiornamento solo questi due sono appannaggio esclusivo della Plus).

Io però l’ho presa per lavorare con Lightroom e quindi la mia recensione si baserà su questo. Ho scelto il modello Plus (l’originale era ancora in vendita a circa 50€ meno) perché oltre alla compatibilità più ampia con i vari software sono stati riprogettati i pulsanti, che ora hanno un feedback simile a quello di una tastiera meccanica, e quindi più precisi.

La maggior parte delle modifiche che faccio alle foto sono su esposizione, contrasto, luci/ombre e temperatura colore, tutti parametri che si azionano tramite rotelle dedicate. Queste sono fluide (un po’ come un potenziometro), cliccabili (premendole si resetta il parametro) e disposte con una certa logica. Da sinistra abbiamo esposizione, contrasto e chiarezza per il bilancio generale dell’immagine. Il secondo gruppo controlla luci, ombre, bianchi e neri ed il terzo gruppo si occupa di controllare la temperatura colore e la tinta, oltre che la vibranza e la saturazione. Ci sono anche due rotelle configurabili: nel mio caso alla D1 ho associato il DeHaze (mi pare si chiami riduci foschia in italiano) mentre alla D2 ho associato il controllo della riduzione del rumore. La rotella più grande ruota l’immagine e rispetto alle altre si muove a scatti, restituendo un feedback preciso dell’azione che stiamo compiendo. Passando alle rotelle orizzontali, queste si usano per controllare il singolo colore nei modi Hue, Saturation e Luminance (selezionabili premendo gli appositi pulsanti) e anche queste hanno un movimento a scatti ed il sempre presente pulsante di reset.

Anche i pulsanti sono disposti in blocchi logici: a sinistra in basso c’è la valutazione e il copia incolla dei parametri, al centro 3 pulsanti personalizzabili (di default associati al pennello, sfumatura radiale e lineare), mentre in alto abbiamo Undo e Redo, il pulsante per entrare in modalità custom, quello per fare lo switch tra colori e bianco e nero oltre ai 3 pulsanti utili per scegliere il comportamento delle rotelle orizzontali (Hue, Sat, Lum). Spostandoci a destra in alto abbiamo il pulsante per attivare la vista Before/After, quello per entrare in fullscreen e il tasto per esportare la foto, mentre in basso ci sono le frecce direzionali e 2 pulsanti custom. Gli 8 pulsanti sopra le rotelle orizzontali di default sono associati a 8 preset (che vengono forniti in bundle con il software) ma si possono configurare con altri preset di nostra scelta, mentre attivando la modalità Crop (pressione sulla rotella grande) abbiamo la possibilità di scegliere la proporzione di taglio.

Vi ho parlato delle caratteristiche fisiche, ma com’è lavorare con la console? Se dovessi usare una sola parola direi che è una droga. Una volta presa confidenza con il layout (e io purtroppo ci ho messo di più perché la memoria muscolare richiamava sempre i controlli che avevo sulla Beatstep) è davvero difficile tornare ad usare mouse e tastiera, anche solo per elaborare una piccola quantità di foto. I comandi principali ci sono tutti, si possono personalizzare alcune opzioni e usare il tasto “fn” per richiamare una seconda funzione per ogni tasto (ad esempio fn+ Control Dial esegue una regolazione “micrometrica” della rotazione dell’immagine).

In pratica il mouse si usa esclusivamente per “dipingere” con il pennello e usare i tool di correzione selettiva mentre tutto il resto si può tranquillamente eseguire con la Loupedeck+. Ha anche dei difetti, ma spesso sono imputabili al software ospite o comunque risolvibili con un aggiornamento. Io ad esempio non digerisco il copia e incolla che è implementato nativamente perché non copia tutti i parametri (tipo il profilo colore o le correzioni obiettivo) mentre su Lightroom si può anche scegliere quali parametri copiare, ma per questo ho già contattato il servizio clienti ed una soluzione dovrebbe essere in dirittura d’arrivo.

Conclusioni

La Loupedeck+ non è sicuramente uno strumento fondamentale per tutti i fotografi ma per me è un grande aiuto di cui non riuscirei più a fare a meno. Non assegno 5 stelle perché ha i suoi peccatucci, ma la comodità e la velocità che si ottengono grazie a questa console sono davvero impareggiabili. Bisognerà vedere come reggerà nel tempo, perché nella precedente succedeva spesso che i potenziometri perdessero precisione, ma sui tasti il miglioramento è netto ed evidente. Per il momento non posso che ritenermi molto soddisfatto e consigliarla senza riserve. Potete prendere la Loupedeck+ a 229€ sul sito ufficiale ma vi consiglio di fare come me ed acquistarla su Amazon allo stesso prezzo, perché avrete sicuramente 2 anni di garanzia italiana senza grattacapi, e questo è un grande valore aggiunto.

Massimiliano Latella

Guest Editor - Fotografo matrimonialista, suono il Basso e la tecnologia è il mio leitmotiv.

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