Recensione Elgato Key Light, un sistema di illuminazione intelligente per foto e video

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Tutti sanno che la fotografia è luce, eppure quando ci si trova di fronte alla possibilità di investire un po’ di soldi in attrezzatura il pensiero corre immediatamente a fotocamere e obiettivi. È un errore che spesso compie chi è alle prime armi ma anche chi non lo è più ci casca di tanto in tanto. Una luce non la tieni in mano mentre scatti una foto, non la mostri con orgoglio sui social o ad amici e colleghi. È un oggetto apparentemente secondario nella propria attrezzatura, ma in realtà non lo è affatto. Una scena ben illuminata si riesce ad immortalare benissimo persino con uno smartphone, mentre una buia può mettere in difficoltà pure una fotocamera full-frame top di gamma. Pensate alle luci come a dei potenziatori, capaci di donare dei veri e propri super poteri alla vostra attrezzatura. L’altro giorno mi è capitato di fare una foto ad alcuni prodotti di bellezza e il committente, che era con me, si è stupito del fatto che ho impiegato circa 20 minuti ad organizzare il set e disporre le luci, per poi scattare in un solo secondo. Ecco, lo standard dovrebbe essere più o meno questo: la cura dell’illuminazione è una parte fondamentale del lavoro del fotografo.

Negli ultimi anni ho convertito tutte le luci che possedevo con nuovi modelli a LED, diminuendo moltissimo anche l’uso dei flash per una questione di praticità. In alcuni casi questi sono ancora la migliore soluzione (penso ad esempio agli scatti in cui serva tanta velocità per immortalare eventi dinamici come uno schizzo d’acqua), ma facendo sia foto che video trovo decisamente più comoda l’illuminazione continua, che posso pre-visualizzare ed utilizzare anche per le riprese. Attualmente possiedo sei LED di diverso formato e luminosità, tutti alimentabili con le tradizionali batterie Sony compatibili, che sono ormai lo standard del settore. Non le uso necessariamente tutte e le abbino spesso anche all’illuminazione dell’ambiente, ma non ne potrei più fare a meno. Alcune luci sono forti altre lo sono di meno, creando degli accenti di colore se necessario (come con le Yongnuo YN360). Mi trovo sostanzialmente bene ma ci sono dei limiti o, per meglio dire, delle implicazioni. Devo infatti aver cura di avere le batterie sempre cariche, molti stativi per collocarle nella scena, diffusori per ammorbidire o far rimbalzare la luce. Insomma, si perde parecchio tempo e, se lo shooting è un po’ più lungo del previsto, devo passare il tempo ad accendere e spegnere le luci manualmente per non scaricarle, altrimenti mi tocca sostituire le batterie più e più volte. Per quanto molti pannelli siano della stessa marca, non hanno un sistema di controllo unificato e questa è una gran rottura. Non sarebbe bello poter accendere, spegnere e determinare l’intensità ed il colore delle luci da una singola postazione?

Con questa domanda nella mente mi sono approcciato alla Elgato Key Light, prodotto apparentemente ideato – e che viene principalmente proposto – per gli streamer, ovvero coloro che registrano le proprie sessioni di gioco e le inviano online su canali come Twitch. Io non rientro in questa categoria, eppure ho trovato le caratteristiche della Key Light molto interessanti. Vi spoilero subito una cosa, il prezzo: 199€ su Amazon. Non è elevato in senso assoluto, considerando che esistono luci di buona marca ben più costose, tuttavia se ne trovano anche più che decenti ad una frazione di questo prezzo ed è naturale chiedersi perché spendere di più.

La confezione della Key Light è molto curata, come per tutti i prodotti di Elgato. In dotazione troviamo il pannello LED, un supporto da scrivania con testa a sfera ed un alimentatore. Quest’ultimo non è opzionale in quanto la luce non si può alimentare a batteria. Questo è un punto fermo e al tempo stesso uno spartiacque: se si ha bisogno di una luce portatile, la Key Light non è adatta. La sua natura sostanzialmente “stazionaria” è evidenziata anche dalla presenza di un supporto da scrivania invece di un classico stativo da pavimento.

Mi soffermo un attimo proprio su questo “palo” e sulla sua qualità costruttiva, che ho trovato davvero ottima sia perché realizzato in metallo che per i suoi dettagli strutturali. Ha un morsetto alla base che si stringe avvitandolo e si attacca in modo stabile alla scrivania senza danneggiarla (fino ad uno spessore di ben 60 mm). Da chiuso l’altezza minima è di 55 cm ma possiede due sezioni e si può allungare fino a 125 cm – che vanno aggiunti all’altezza del piano di aggancio, ovvero circa 70 cm nel caso di una scrivania.

In cima si trova una piccola testa a sfera dove si avvita il pannello LED. Anche questo è realizzato in metallo ed ha una superficie luminosa di 31,5 x 21,8 cm ca. È in robusto metallo ma è anche leggero ed è spesso solo 1 cm. Nella zona centrale c’è un elemento sporgente che include l’elettronica e dove si trova il tasto di accensione/spegnimento e per l’eventuale reset. All’interno del pannello ci sono 160 LED (prodotti da Osram) per un totale di ben 2500 lm. Tanto per intenderci, le tradizionali lampadine smart come le Philips Hue raggiungono al massimo 850 lm, quindi la Elgato Key Light da sola illumina quanto quattro di quelle. Niente male eh?

Il pannello possiede un diffusore integrato che raggiunge perfettamente lo scopo, uniformando la sorgente luminosa senza far vedere i singoli LED. Appena si collega e si accende si illuminerà per un istante per poi spegnersi. A quel punto si dovrà scaricare l’app Elgato Control Center per controllarla. Esiste la versione per Android, per iOS ma anche per Mac e Windows. Questa verrà facilmente configurata ed identificata, dunque si potrà accendere ed intervenire sulla luminosità e sulla colorazione da qualsiasi piattaforma.

Oltre ad essere dimmerabile nell’intensità, si può infatti controllarne la tinta, passando da un minimo di 2900K (caldo) ad un massimo di 9000K (freddo). Qui devo evidenziare un aspetto negativo di questo prodotto in quanto non è compatibile con nessuna piattaforma smart, che sia Home Assistant o anche il più semplice ed universale IFTTT. Grazie a quest’ultimo sarebbe infatti possibile integrare la luce nella domotica ed eventualmente controllarla con la voce. Speriamo che Elgato possa implementare questa funzionalità in futuro. Il controllo risulta comunque semplice ed efficace, perché viene immediatamente riconosciuta da tutti i dispositivi con l’app Elgato Control Center. Inoltre è compatibile con lo Stream Deck e lo Stream Desk Mini per gestirla con uno strumento fisico e non solo dalle app.

La luce emessa è forte ed uniforme, si può indirizzare su un piano per illuminare oggetti oppure anche sul volto nel caso di auto riprese. Il pannello ha la filettatura su tutti e quattro i lati, dunque si può agganciare in orizzontale, in verticale oppure anche testa in giù. Da notare che risulta perfettamente compatibile con tutti gli stativi standard, dunque non si deve necessariamente attaccare alla scrivania con il suo supporto. Come ho detto, io non la utilizzo per lo streaming ma l’ho trovata comunque utilissima per foto e video.

Oltre ad illuminare il piano dove posso fotografare o riprendere oggetti, la si può anche direzionare su una parete o sul soffitto per ottenere una luce diffusa di rimbalzo. 2.5000 lm non sono pochi e la cosa bella delle Key Light è che se ne possono utilizzare anche diverse controllandole dalla stessa app, sia singolarmente che in gruppo. Medito infatti di acquistarne presto una seconda, anche se il prezzo è piuttosto impegnativo.

Conclusione

Voto 4/5Mi piacerebbe poter dire che la Elgato Key Light sia la soluzione definitiva per l’illuminazione, ma purtroppo non è così. È certamente più di una semplice luce e si apprezza sia la qualità costruttiva che la resa cromatica, nonché una dotazione che include un praticissimo supporto. Al momento non credo esistano piattaforme concorrenti che offrano uguale modularità ed un controllo centralizzato di diverse unità, per cui non è il caso di fare confronti su luci LED singole e molto più banali nella realizzazione. È proprio l’idea di creare un setup di due o più Key Light a rendere unico il sistema, che comunque si apprezza anche con un singolo pannello. Certo il costo è importante e ci sono dei limiti, come l’impossibilità d’utilizzo a batteria e la chiusura del sistema di controllo, tuttavia offre una praticità incredibile e una volta piazzata nel punto giusto non richiede alcuna manutenzione. Fossi in Elgato penserei alla vendita in kit di due o tre luci in bundle a prezzo scontato, oppure anche del solo pannello per chi possieda già dei propri supporti o stativi. Sarebbero ottimi incentivi per la diffusione del sistema e per invogliare gli utenti a sostituire tutte le proprie luci con queste. Al momento si deve fare i conti con un prezzo di 199€ per una Key Light, cosa che per molti può rappresentare un deterrente. Soprattutto per chi ne volesse un paio.

PRO
+ Pannello di ottima costruzione e qualità
+ Luce potente e diffusa grazie ai 160 LED Osram
+ Facilmente controllabile da qualsiasi piattaforma mobile o desktop
+ Possibilità di gestirne più di una in gruppo o singolarmente
+ Dimmerabile per intensità e colore (da 2900K a 9000K)
+ Il supporto da scrivania in dotazione è molto solido e facile da agganciare
+ Utilizzo di filettatura standard su tutti e quattro i lati del pannello
+ Molto sottile e facile da collocare in piccoli spazi
+ Compatibilità con Elgato Stream Desk / Desk Mini

CONTRO
- Prezzo elevato per singola unità
- Impossibilità di controllo smart con piattaforme di terze parti (IFTTT, Hassio, ecc..)

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.