Sony presenta A6100 e A6600 con i nuovi obiettivi 16-55mm f/2,8 e 70-350mm OSS per APS-C

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Sembra proprio che le news fotografiche si siano concentrate in questa fine d’agosto e anche Sony si aggiunge alla carovana con diverse novità per la sua linea mirrorless APS-C. I vecchi modelli rimarranno sicuramente ancora disponibili nelle grandi catene di elettronica, per la tradizionale politica della casa giapponese, ma la lineup principale sarà ora costituita da tre modelli, con l’attuale A6400 a fare da spartiacque tra la rinnovata entry level A6100 e la nuova top di gamma A6600.

Queste tre fotocamere condividono quasi tutto, iniziando dal sensore APS-C da 24MP, il processore Bionz X, lo schermo ribaltabile verso l’alto, l’unico slot per le memorie SD UHS-I, la raffica da 11fps e persino l’ottimo sistema di messa a fuoco Hybrid AF con real time tracking AF anche nel video. La base di riferimento è quella della A6400, insomma, dalla quale Sony ha tolto qualcosa per ottenere una versione più economica ed aggiunto per realizzare la nuova flagship.

In particolare nella A6100 c’è un mirino con minore risoluzione rispetto le altre due, mancano i picture profile (quindi niente S-Log e simili), il buffer è leggermente meno capiente e il corpo non è tropicalizzato. Considerando che le prestazioni saranno praticamente identiche alle altre, la piccola di casa potrebbe essere il nuovo best-buy per i quanti non abbiano specificatamente bisogno delle caratteristiche aggiuntive delle sorelle maggiori, anche se il prezzo iniziale di vendita è fissato a 900€ e dunque ci vorrà del tempo prima che possa apparire conveniente rispetto alla A6400 (che essendo uscita da qualche mese ha praticamente lo stesso prezzo street ma diverse migliorie, tra cui anche la tropicalizzazione).

La A6600 si distingue un po’ di più perché ha un’impugnatura più comoda e pronunciata dovuta all’adozione della  batteria NP-FZ100 (la stessa delle recenti full-frame della casa). C’è quindi un’autonomia praticamente raddoppiata rispetto quella della A6500 ed anche due tasti personalizzabili in più, oltre all’esclusiva uscita audio per cuffie (le altre hanno solo l’ingresso). Una piccola miglioria c’è anche in ambito AF, dato che le altre due non supportano l’eye AF nel video. Come la A6500 che sostituisce, questa dispone di stabilizzazione sul sensore a 5 assi, ed è l’unica delle tre ad averla. Non è ancora chiaro se la tecnologia sarà identica a quella precedente, ma noi ci auguriamo che Sony l’abbia potuta migliorare date le prestazioni mediocri che offriva in ambito video. La top ti gamma costerà 1600€ per il solo corpo, superando anche la Fujifilm X-T3.

A parte la confusione che sicuramente si creerà per la sovrapposizione dei modelli vecchi sul mercato, l’attuale proposta sembra più organica e lineare, almeno considerando esclusivamente questi 3 modelli. La A6100 sembra piuttosto indovinata sulla carta, ma come ho detto deve arrivare a costare effettivamente meno rispetto al prezzo street della A6400, altrimenti non ha nemmeno senso tenerla in considerazione, e visto che la disponibilità è prevista per ottobre potrebbe iniziare ad essere interessante verso dicembre o all’inizio del 2020.

Per quanto riguarda la top di gamma, ci sono sicuramente delle buone migliorie sia rispetto ad A6400 che A6500, ma non si è andati molto oltre. Alla fine ci troviamo ancora la microUSB, il medesimo codec video, gli stessi bitrate, continua a mancare il 4K 50/60fps, non è stata trovata una soluzione pulita e nativa per lo schermo che blocca il supporto per il microfono (si devono comprare degli adattatori di terze parti), le funzioni touch sono ancora molto limitate, lo slot SD è sempre uno, il sensore non è stato aggiornato neppure per la risoluzione (trovandosi attualmente in coda nel segmento APS-C dietro i 26MP di Fuji e i 32MP di Canon). Inoltre pare che neanche la A6600 supporterà il funzionamento digitale del nuovo microfono presentato insieme alla A7R IV, tutte cose che danno un po’ l’idea di un lavoro ancora non ottimale e che lasciano spazio per la realizzazione di un modello migliorato. Rimane però da capire quanto l’eventuale incremento di specifiche e prezzo in campo APS-C possa aver senso, considerando che ormai la A7 III (recensione) costa meno di 2000€ ed associandoci un 24-70 f/4 si equipara la spesa della A6600 + il nuovo 16-55 f/2,8 appena annunciato…

Incredibile ma vero: questo è il primo zoom f/2,8 costante per APS-C realizzato da Sony. Un obiettivo simile mancava e, anche se non è stabilizzato, va a coprire il range di focali più genericamente utili, ovvero dal 24mm fino ad un medio tele di 82,5mm (equivalenti). Il diaframma ha 9 lamelle per migliorare la resa dello sfocato, uno switch fisico AF/MF è sul lato del barilotto e poi c’è il tipico pulsante della serie G. La lente è tropicalizzata e pesa circa 500 grammi. La lunghezza è di 10 cm ma si allunga zommando. Sarà disponibile da ottobre ad un prezzo di circa 1650€.

Altra novità è il 70-350mm f/4,5-6,3 OSS G, un tele specifico per APS-C (non va su full-frame a meno di non attivare il crop) con lunghezze focali equivalenti a 105-525mm. Qui la stabilizzazione è presente e sul barilotto troviamo sia lo switch per attivarla/disattivarla che un tasto dedicato al blocco dello zoom. Anche in questo caso l’obiettivo si estende, partendo da una lunghezza da chiuso di 142mm, ed anche questo è tropicalizzato. Arriverà a novembre con prezzo di circa 1200€.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.

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