Ancora poche ore e tutto sarà chiaro. L’evento Apple che si terrà oggi alle 19 ora italiana, presso lo Steve Jobs Theater di Cupertino, si preannuncia bello ricco; tanto per cambiare, si potrebbe dire. “By innovation only”: un riferimento esplicito all’innovazione, nella tagline ufficiale, che contrasta un po’ con la sensazione generale di evoluzioni, più che rivoluzioni, con maggiori aspettative verso il 2020. E se, appunto, ci fossero già delle anteprime di ciò che ci aspetta il prossimo anno? La nota vicenda AirPower dovrebbe suggerire l’esercizio della prudenza, ma sappiamo che Apple non si lascia fermare da questi incidenti di percorso e la sorpresa può sempre essere dietro l’angolo. Vediamo cosa possiamo dare praticamente nel certo nel menu, cosa forse lo sarà e cosa altrettanto forse no, con qualche wild card.

Sicuri (salvo cataclismi)

iPhone 11

Inutile girarci attorno, il re della serata sarà lui, l’iPhone 11. Anzi, loro. Saranno in tre come lo scorso anno: iPhone 11, iPhone 11 Pro, iPhone 11 Pro Max. Le aspettative iniziali erano sulla perdita di suffissi come “Max”, prediligendo il formato già utilizzato dagli iPad per distinguerne le dimensioni, tuttavia i bene informati sembrano essere tornati sul doppio suffisso per il modello più grande. L’iPhone 11 base sarà il successore del XR, mentre i modelli superiori succederanno agli attuali XS.

Gli iPhone Pro saranno caratterizzati da un nuovo blocco fotografico, dotato di tre diversi sensori. Infatti, oltre al secondo e ormai solito obiettivo tele, farà la sua comparsa un terzo sensore ultra-grandangolare. L’app Fotocamera sarà in grado di scattare tre fotografie contemporaneamente (una per obiettivo) e di combinarle con l’aiuto dell’intelligenza artificiale in un’unica immagine, evitando che alcuni elementi possano essere tagliati dalla stessa. Il nuovo sistema, peraltro, non solo consentirà di ottenere una risoluzione maggiore per ogni scatto, ma permetterà di ottenere risultati migliori anche in ambienti con una bassa luminosità. iPhone 11 passerà invece solo, si fa per dire, alla configurazione dual camera. Per quel che riguarda la fotocamera anteriore, si attendono migliorie soprattutto rivolte alla realtà aumentata. Infine, Apple punterà a migliorare pure il comparto video: sarà possibile ritoccare, applicare effetti, modificare i colori, eseguire i crop dei video durante la loro registrazione.

Passando ad altre caratteristiche, ci si aspettava il reverse wireless charging, ossia la possibilità di usare lo smartphone per ricaricare ad induzione un altro dispositivo, come i nuovi AirPods. Tuttavia, i rumor sembrano andare verso un suo rinvio: memori del caso AirPower, presumibilmente vogliono prendersi il tempo di fare le cose per bene, anche se viene da chiedersi come mai altrove ci siano riusciti tranquillamente. Nonostante ciò, il posizionamento del logo Apple posteriore sarebbe già stato predisposto a tal proposito in modo centrale, per identificare al meglio l’area in cui piazzare i prodotti da ricaricare. Il Face ID verrà perfezionato, coi sensori che potranno sfruttare un angolo più ampio, al fine di permettere lo sblocco dei dispositivi anche se sono appoggiati sul tavolo. L’Haptic Touch prenderà definitivamente il posto del 3D Touch su tutta la gamma iPhone 11, completando il graduale percorso di dismissione avviato dapprima lato software a partire da iOS 11 e poi lato hardware con XR lo scorso anno.

I SoC A13 saranno dotati di un nuovo coprocessore, denominato internamente AMX o Matrix, in grado di svolgere i compiti più pesanti, come i calcoli per la realtà aumentata o la visione artificiale (cioè il processo in grado di riprodurre in 3D la vista umana). Accanto ad esso ci sarà “Rose” o R1, il successore dei coprocessori serie M. Il nuovo chip, infatti, non solo utilizzerà i dati di misura inerziale rilevati dalla bussola, dal giroscopio, dall’accelerometro, dal barometro e dai microfoni per definire la posizione nello spazio del dispositivo, ma si avvarrà anche di alcune nuove funzioni del protocollo Bluetooth 5.1, dell’UWB (ultra-wideband), del motion capture e del tracciamento ottico attraverso le fotocamere, in modo da identificare gli Apple Tag o altri oggetti con l’ausilio della realtà aumentata in maniera estremamente precisa. Un ruolo fondamentale nel tracciamento degli oggetti lo giocheranno le funzioni AoA (Angle of Arrival) e AoD (Angle of Departure) introdotte con lo standard Bluetooth 5.1, funzioni che consentono di rilevare la direzione dalla quale proviene il segnale radio di una determinata fonte. Al tempo stesso, la tecnologia UWB consentirà di ottenere un’accuratezza nella localizzazione a corta distanza non raggiungibile dal Bluetooth (si parla di tolleranze attorno ai 10 cm). Per il 5G, nulla da fare: il discorso è rimandato al 2020, insieme ad un nuovo design.

Tutti i modelli sarebbero stati riprogettati per resistere meglio agli urti e alle cadute accidentali, nonché per reggere maggiormente le immersioni, potendo rimanere in profondità per più dei 30 minuti attuali. Presenteranno lo stesso aspetto frontale degli attuali, ma il retro dei Pro potrebbe ottenere una nuova finitura opaca, per distinguerli ulteriormente dai modelli del 2018. iPhone 11 sarà inoltre disponibile anche nelle colorazioni verde e lavanda.

Apple Watch Serie 5

Image from iHelpBR.

Apple Watch non subirà modifiche sostanziali come lo scorso anno, tanto che si ipotizza non cambierà nemmeno SoC. Tuttalpiù, dovrebbe ottenere nuove finiture per la cassa, visto che nelle beta di iOS 13 sono stati notati alcuni riferimenti ad una in ceramica e ad una nuova in titanio. Le migliorie saranno pressoché tutte software, incluso il tracciamento del sonno. Per attivarlo, l’utente dovrà specificare che terrà indossato lo smartwatch anche durante il sonno e scegliere l’unità designata qualora disponesse di più Watch associati. I vari sensori monitoreranno la qualità del riposo, includendo i movimenti dell’utente, il battito cardiaco e i rumori ambientali rilevati. I dati verranno poi trasferiti all’interno dell’app Salute per la loro consultazione. Un’altra probabile modalità in arrivo è Schooltime, per bloccare le notifiche e l’accesso alle app durante l’orario scolastico. Le chiamate di emergenza o verso alcuni numeri, come quelli dei genitori, non saranno affette dal blocco.

Molto probabili

Apple Tag

Eccoci qua a parlare di Apple Tag, il dispositivo tracker per non perdere di vista i propri oggetti. Sarebbe simile ad altri già in vendita, emettendo automaticamente una segnalazione quando ci si allontana dal terminale cui viene abbinato. La differenza maggiore risiederebbe nell’utilizzo della tecnologia UWB, già menzionata sopra, per un tracciamento molto più preciso rispetto a quello offerto dal Bluetooth. Il tracker, integrato con l’app “Dov’è” di iOS 13, verrebbe associato al proprio account iCloud e potrebbe essere impostato affinché condivida la sua posizione coi nostri contatti preferiti oppure per escluderne automaticamente il funzionamento in determinati luoghi.

Se il ritrovamento non fosse immediatamente possibile, sarebbe prevista una modalità “smarrimento” che permetterebbe di mostrare in sola lettura i dati principali del proprietario su qualsiasi dispositivo Apple. Qualora venisse ritrovato ed avvenisse il contatto, il tracker emetterebbe subito una notifica per segnalare l’accaduto. Qualora l’oggetto smarrito fosse ancora vicino, la fotocamera dell’iPhone potrebbe essere utilizzata per facilitare le ricerche, sfruttando la realtà aumentata: se sullo schermo comparirà un palloncino virtuale, vorrà dire che l’oggetto si troverà lì. Infine, potrebbe essere adoperata per l’alimentazione una comune pila da orologio, facilmente sostituibile. Nel caso il livello della batteria scendesse sotto una soglia critica, verrebbe emessa una notifica sull’iPhone per avvisare l’utente, insieme all’ultima posizione del tracker.

iPad e iPad Pro

Sarebbe più plausibile vederli tra gli elementi di un keynote ad ottobre, com’è già successo altri anni. È sempre prudente però inserire gli iPad nel calcolo delle probabilità, anche perché gli spifferi parlano di una “one more thing” a tema. Sono previsti infatti aggiornamenti tanto per gli iPad Pro quanto per i modelli “budget”: i primi avranno le stesse fotocamere di iPhone 11 e adotteranno un nuovo processore (anche se c’è il punto di domanda sul quale, visto che i rumor circolanti suggeriscono l’assenza di un A13X), ma non subiranno modifiche estetiche; i secondi, invece, saranno dotati di un nuovo display da 10,2″, facendo scomparire i modelli da 9,7″. Nulla vieterebbe di vedere annunci separati: “budget” oggi, Pro ad ottobre.

Apple TV+ e Arcade

Si avvicina il debutto per entrambi i servizi, perciò è logico aspettarsi che Apple ci dedichi almeno qualche minuto, giusto per riepilogarne le caratteristiche e dare informazioni più certe su date di lancio e prezzi. Non vogliamo darlo per sicuro solo perché tali informazioni potrebbero comunque essere divulgate attraverso un semplice comunicato stampa. In fondo, la presentazione in grande stile è già avvenuto lo scorso marzo. Non si può infine escludere l’annuncio di un piano in abbonamento unico, che raccolga sotto un singolo prezzo mensile i vari servizi Apple a pagamento.

Sistemi operativi

Una menzione alle release in arrivo non ce la vogliamo mettere? Si potrebbe pure mettere tra le cose sicure, ma lasciamo giusto quell’ultimo filo di dubbio. Salvo complicazioni dell’ultimo minuto, però, a breve sapremo la data esatta di rilascio per iOS/iPadOS 13, macOS Catalina, watchOS 6 e tvOS 13. Chissà che magari Apple non colga l’occasione per chiarire ufficialmente lo scopo di iOS/iPadOS 13.1, che sinora appare quello di recuperare feature persesi per strada tra le Beta della .0, ed eventualmente preannunciare il periodo di arrivo della sua versione stabile.

Probabili (ma non troppo)

Apple TV

Un rumor decollato soprattutto negli ultimi giorni, potrebbe essere all’orizzonte una nuova Apple TV. Nessuno stravolgimento, restando molto simile all’attuale e differenziandosi solo per il SoC, che dovrebbe passare all’A12. Già, non si parlerebbe di A12X, il che andrebbe in controtendenza con le versioni in commercio che hanno adottato le più potenti varianti X. Specialmente in ottica Apple Arcade, forse farebbe bene puntare proprio alla GPU a 7 core già conosciuta sugli iPad Pro 2018, piuttosto che sui 4 dell’A12 liscio. Staremo a vedere.

MacBook Pro 16″

Anche in questo caso, sembra più destinato ad avere maggiore prominenza in un evento separato, piuttosto che in mezzo agli iPhone. Ma il MacBook Pro da 16″ è considerato solo questione di tempo, con un design presumibilmente più vicino al borderless rispetto i modelli attuali, permettendo così di aumentare i pollici dello schermo senza fare lo stesso con le dimensioni complessive del portatile. Le caratteristiche hardware non sono ancora oggetto di pronostici, ma è praticamente dato per certo che non sarà questo il modello che avvierà la transizione dei Mac ad ARM. È un discorso che verrà eventualmente ripreso nel 2020 inoltrato.

Mac Pro

Dopo la presentazione alla WWDC 2019, l’evento odierno potrebbe essere l’occasione di rendere più chiaro quando arriverà il Mac Pro e definire nei dettagli la lineup commerciale. Rispetto a quanto citato sopra, però, forse proprio questo potrebbe essere al confine dell’improbabile. Basterebbe un comunicato stampa. A meno che, appunto per reiterarlo ancora, non vi sia un altro evento Apple ad ottobre…

Improbabili

HomePod

Improbabile perché non ci si attende novità, almeno per quest’anno. Al massimo potrebbe essere rapidamente annunciato l’arrivo su nuovi mercati, incluso quello italiano dove ancora tarda ad arrivare dopo i nostri rumor a cavallo tra il 2018 e il 2019. Una toccata e fuga. I soliti ben informati come Gurman vedono il rilancio nel 2020, con una versione più economica dotata di soli due tweeters in luogo degli attuali sette.

AirPods

Anche per le AirPods non ci si aspettano ulteriori movimenti quest’anno, essendo state aggiornate in primavera. È plausibile che l’appuntamento sarà per la prossima primavera, col rilascio di una nuova versione resistente all’acqua e dotata di capacità per la cancellazione del rumore ambientale (il che dovrebbe però comportare anche un irrobustimento del comparto energetico, dato che tale funzionalità non è proprio “a buon mercato” da questo punto di vista).

Wild card

Dispositivo ignoto (iPod/Watch?)

“But there’s one more thing.” La celebre frase con cui Steve Jobs preannunciava un nuovo prodotto a sorpresa nel finale di alcuni suoi keynote. C’è chi pensa che verrà pronunciata pure da Cook. Ma per cosa? Il solito Gurman suggerisce iPad da 10,2″, e verosimilmente andrà così. Qui riportiamo alcune altre possibilità in modo libero. La prima è legata ad un dispositivo completamente ignoto, pubblicato dall’utente Longhorn su Twitter, esperto nel ritrovare informazioni riguardanti dispositivi e SoC Apple. Identificativo iPod7,2 e dotato del medesimo SoC di Apple Watch Serie 4, risulta davvero un mistero il suo collocamento commerciale. Inizialmente si pensava ad un nuovo iPod nano, ma lo stesso Longhorn ha poi suggerito di scartare questa ipotesi. Potrebbe essere davvero un nuovo tipo di iPod, magari una sorta di Watch senza sensori avanzati e cinturini, il giusto per fare da entry-level assoluto in grado di gestire pure le librerie Apple Music sincronizzate con l’iPhone abbinato? Ancora, potrebbe essere un altro Apple Watch, privato di alcune caratteristiche e reso in grado di competere nella stessa fascia di prezzo dei Fitbit e Samsung più economici? Ai posteri la sentenza.

Visori Apple

Mettiamo anche i visori Apple per la realtà aumentata tra le wild card. È un oggetto atteso perlopiù nel 2020, ma potrebbe appunto rientrare nelle anticipazioni durante l’evento imminente. Le ultime indiscrezioni parlavano di una prima generazione parecchio dipendente dagli iPhone cui saranno abbinati, demandando loro il grosso delle elaborazioni. Permetterebbero d’interagire con l’ambiente circostante inserendo elementi di iOS e delle sue app, ma avendo necessità del telefono nelle strette vicinanze. Il vantaggio che andrebbe a controbilanciare ciò risulterebbe nel design, più leggero e sottile non dovendo integrare troppa componentistica. Gli ultimi ritrovamenti nelle Beta di iOS 13, con icone che ricordano quelle di visori alla Google Cardboard (che, appunto, non sono indipendenti ma necessitano del telefono), sembrerebbero suggerire proprio tale direzione, invece di una maggiore comunanza tecnica con gli HoloLens di Microsoft.

iPhone SE seconda generazione

Improbabile, ma non si sa mai. A furor di popolo potrebbe infatti tornare presto l’iPhone SE come modello d’ingresso, anche se non proprio come lo si conosceva. Il vecchio formato da 4″ dovrebbe far posto ad un successore de facto di iPhone 8, con medesimo schermo da 4,7″, Touch ID e ricarica wireless. La maggiore differenza risiederebbe nel SoC A13 sotto la scocca, pareggiando gli iPhone 11 e ricalcando quanto avvenne per SE di prima generazione, che sostituì il 5s mantenendone l’aspetto e usando il SoC A9 dei contemporanei 6s. Anche il mese di lancio potrebbe tenersi in linea a quanto già fatto: si parla di marzo, 2020 ovviamente. Visto e considerato, però, che tutti i componenti sono già in casa, chissà che non possa essere una candidata “one more thing” oggi, per quanto non tra le più esaltanti possibili a livello mediatico (non sarebbe una novità vera e propria, in fondo).

Si chiude qui questa carrellata su ciò che potrebbe attenderci da Apple nel tardo pomeriggio. Ma non possiamo non ricordarvi il grande ritorno del SaggioMela, richiesto a gran voce da voi lettori dopo l’interruzione alla WWDC 2019 (con successivo pentimento vista la ricchezza dell’evento). La ricetta è sempre la stessa, dunque potrete seguirci su:

  • SaggioLive.it dove apparirà il player audio all’orario indicato
  • Spreaker.com dove si vedrà il nuovo episodio in diretta appena partirà
  • EasyPodast (app iOS) che manderà la notifica push ed offrirà uno streaming anche a basso bitrate per non consumare banda in mobilità

La parte più bella è di sicuro l’interazione con voi, per la quale potete usare i tradizionali canali social. Tuttavia durante la diretta non riusciamo a seguirli tutti e anche se rimane valido l’impiego dell’hashtag #saggiomela su Twitter, vi consigliamo di iscrivervi al canale SaggioMela Live che abbiamo creato l’anno scorso, sul quale riusciamo a concentrare meglio le nostre attenzioni poiché è dedicato a questi eventi. A più tardi!

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

Commenti controllati Oltre a richiedere rispetto ed educazione, vi ricordiamo che tutti i commenti con un link entrano in coda di moderazione e possono passare diverse ore prima che un admin li attivi. Anche i punti senza uno spazio dopo possono essere considerati link causando lo stesso problema.