Non ho mai nascosto la mia perenne delusione su Siri: partita come la prima degli assistenti virtuali, ha perso velocemente terreno in favore dei rivali Google Assistant e Alexa che, peraltro, uso con piacere tutti i giorni. La lentezza del suo miglioramento è da ricercarsi nel fatto che Apple rispetta la privacy dei propri utenti, registrando meno dati personali possibili per analizzarli in forma anonima (nonostante la società sia stata recentemente scoperta a far ascoltare le richieste vocali ad alcuni propri dipendenti e collaboratori): pertanto, l’algoritmo di intelligenza artificiale non può progredire allo stesso modo di quello dei concorrenti. Per di più, la lingua italiana continua a essere trascurata da Cupertino che, ad oggi, non ha ancora lanciato HomePod nel nostro Paese, ma, soprattutto, non ha ancora implementato Siri nella nostrana Apple TV.
Secondo il The Guardian (via MacRumors), Apple sta progettando una funzionalità che consentirà a Siri di intrattenere una vera e propria conversazione “botta e risposta” con gli utenti su problemi di salute, fisici o psichici che siano, di modo da fornir loro chiarimenti accurati e, spero, anche l’avvertimento di rivolgersi a un medico specialista. Secondo Cook, le iniziative di Apple per la tutela della salute dei propri utenti sono “il più grande contributo al genere umano” realizzato dall’azienda. La nuova funzione di Siri si colloca in un progetto più ampio, all’interno del quale vi sono il cardiofrequenzimetro e l’ECG implementati in Apple Watch, oltre all’app Salute come, oggi, può essere utilizzata come una propria cartella clinica che, per giunta, può essere alimentata da tutte le strutture sanitarie cui ci si è rivolti (ovviamente se queste hanno aderito al programma di Apple). La funzione dovrebbe arrivare in tempo per… iOS 15, dato che la fonte della testata britannica ha riferito che la deadline per il lancio è fissata per il 2021.
Accanto a questa importante novità, il The Guardian ha anche aggiunto che Siri tenterà di dare risposte neutrali su temi delicati come il femminismo, prendendo spunti dalle asettiche definizioni di Wikipedia o del dizionario di iOS, di modo da non turbare la sensibilità degli utenti.