Recensione iPhone SE 2: per chi si accontenta…

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Ho usato l’iPhone SE 2. E l’ho usato con la mia SIM principale, cosa che solitamente non faccio con gli smartphone in prova. Ho messo da parte l’11 Pro Max ed ho provato a fare ogni cosa con questo piccoletto, ma non ci sarei riuscito se non avessi avuto con me anche un secondo smartphone e l’iPad. Ovviamente non è stata una sorpresa, sapevo già che questa recensione sarebbe stata diversa dalle altre. Di norma quando provo un nuovo iPhone lo considero già il mio prossimo daily driver, ma non questa volta. Sia il primo che il secondo SE mirano ad un’utente diverso. Nella recensione testuale e quella in video non affronto esattamente gli stessi punti, dunque consiglio di vederle entrambe.

La Calda Accoglienza

Fin dalla presentazione siamo stati inondati di messaggi positivi su questo smartphone. Ho visto anche testate opposte ad Apple chiedersi perché nel mondo Android non esista un prodotto simile. E intanto pensavo… come mai a me non sembra questa grande rivoluzione? E poi: un utente Android comprerebbe uno smartphone così?

Per la prima domanda la risposta è semplice: si chiama sempre iPhone SE ma è una seconda generazione. Una Second Edition, se vogliamo. E la prima, manco a dirlo, era basata sugli stessi identici principi. L’iPhone SE del 2016 aveva il SoC del top di gamma dell’epoca (Apple A9, da iPhone 6s) nel design di vecchia generazione (che come struttura risaliva ad iPhone 5 del 2012). Stessa cosa succede con l’iPhone SE 2 del 2020: SoC del top di gamma attuale (Apple A13, da iPhone 11) con vecchio design (che in questo caso si potrebbe far risalire addirittura ad iPhone 6 del 2014). A cavillare si fa presto, perché SE aveva Touch ID e quindi più simile al 5s, così come SE 2 ha il retro in vetro più simile ad iPhone 8. Ma si tratta di cavilli, appunto.

Altra cosa molto interessante è il prezzo: $399 sia per il primo che per il secondo SE (prendo i dollari come valuta di riferimento perché con l’Euro entrano in gioco le fluttuazioni del cambio). In questo caso c’è un “ma” ed è che dopo 4 anni non è così scontato il mantenimento di quella stessa cifra. Tuttavia se guardiamo il prezzo dell’iPhone base venduto da Apple all’arrivo dei due SE non c’è molta differenza: iPhone 6s costava $649 e iPhone 11 $699. Circa l’8% in più, che riportati su SE 2 lo farebbero salire a 429€. Qui, secondo me, Apple l’ha giocata strategica. Sappiamo che il margine sui prodotti ce l’ha e dunque ha preferito mantenere il prezzo psicologico del precedente. 

L’iPhone SE è nato e rimane un coltellino svizzero. È il prodotto che può fare grandi volumi aziendali ma è anche quello adatto come primo smartphone dei più giovani. E con l’attuale strategia, sempre più votata ai servizi, porterà valore ancor più che il precedente con l’ingresso in iOS. 

Perché non c’è un Android così?

La verità, secondo me, è che non ci sono molti utenti Android potenzialmente interessati ad una ricetta simil-SE. Alcuni sicuramente sì, ma senza dubbio una minoranza. Esistono smartphone Android in ogni fascia di prezzo e di tutte le tipologie, al punto che alcuni venderanno davvero pochissime unità, eppure la quasi totalità dei produttori non fa più smartphone che privilegiano la sostanza sull’estetica, specie con schermi piccoli. C’erano, ma si sono ridotti sempre di più. Ergo non vendevano a sufficienza per giustificarne la realizzazione. 

Se mi concedete un’altra generalizzazione, secondo me gli utenti che preferiscono Android sono in parte quelli più tecnici, che vogliono specifiche all’ultimo grido, in parte quelli che vogliono spendere poco ma avere un bello smartphone. E quando si tratta di bilanciare le due cose c’è una fascia media molto nutrita oltre che i modelli degli anni precedenti che spesso si trovano al 50% del listino. Quindi, non sono così convinto che prendendo un design ritenuto ottimo nel 2014, come quello del Galaxy S5, e mettendoci dentro uno Snapdragon 865 qualcuno lo acquisterebbe.

È sempre un iPhone

A parte il discorso puramente estetico, che può essere considerato soggettivo, il fatto che Apple aggiorni raramente il design fa invecchiare meglio i prodotti. Infatti è vero che iPhone SE è sostanzialmente un iPhone 6 con back cover di vetro, ma è anche vero che assomiglia di più all’iPhone 8 del 2017, in vendita fino ad aprile 2020. Poi Apple è maestra dei mix e basandosi sull’indiscusso appeal del brand apporta dei piccolissimi cambianti che danno comunque una “falsa” sensazione di novità. Ad esempio iPhone SE prende diverse cose dal XR, come il bianco più chiaro con frontale nero (abbinata stile 5c e 3Gs) e la posizione centrale del logo posteriore che caratterizza gli 11. Sono inezie a costo zero per Apple, che anzi risparmierà non dovendo più produrre i frontali bianchi, ma il bello è che si trova sempre qualcuno che le apprezza. Come quando l’iPhone 8 Red arrivò con il frontale nero e moltissimi lo preferirono all’abbinamento con il bianco di iPhone 7 (io non sono tra questi). 

Scary Gestures

Ancora oggi – per quanto non me ne capaciti – incontro persone che non vedono di buon occhio le gesture. Non capisco come sia possibile dato che sono comodissime e facili da apprendere, ma è così. E poi c’è qualcuno che preferisce il pulsante fisico perché, a parte tutto, gli dà una sensazione di maggiore “sicurezza”. D’altronde quel cerchietto sta lì a caratterizzare gli iPhone dal 2007 e sarà stato sicuramente causa di una certa assuefazione, soprattutto in chi non cambia smartphone con frequenza e non segue le ultime “mode”. 

A tal proposito, mi chiedo perché Apple non abbia comunque aggiunto almeno un assaggio delle nuove gesture anche sugli iPhone con pulsante. Sarebbe stato utile per iniziare a traghettare con dolcezza i più reticenti, predisponendoli in futuro ad un acquisto più importante. Ad esempio mi manca tanto chiudere l’app con lo swipe verso l’alto, che invece qui apre il Centro di Controllo. E anche questo, onestamente, l’avrei uniformato ai modelli più recenti con lo swipe dal basso nella zona della batteria. Così si sarebbe potuto mettere anche il task manager come sui nuovi iPhone, evitandoci il doppio clic sul tasto home che sa un po’ troppo di analogico. Trovo invece molto comodo il doppio tap sul pulsante per Reachability, che sui nuovi iPhone è un po’ più scomodo. Anche se con lo schermo piccolo di SE non è che serva poi tanto. 

La cosa più fastidiosa, comunque, è l’assenza del doppio tocco per attivare lo schermo. Una di quelle cose che non ti rendi conto di fare finché non ti manca. È vero che si accende da solo se lo sollevi ma, appunto, lo devi sollevare. Per altro su SE il Touch ID è così veloce che a mala pena intravedi l’ora, quindi se vuoi solo attivare lo schermo devi premere il tasto laterale. Capisco che non si vogliano stravolgere le abitudini, ma cosa costava mettere questa opzione? 

Touch ID vs Face ID

Il ritorno al Touch ID è stato più antipatico di quanto pensassi. Di questi tempi può essere più comodo per via delle mascherine, ma nell’uso di tutti i giorni c’è sempre quel gesto in più. La bellezza del Face ID è che quando ti devi autenticare durante un’operazione non devi far altro che aspettare un istante e fa tutto lui. Avevo dimenticato quanto spesso capiti durante il giorno e ogni volta guardo attonito il popup con l’impronta per qualche istante prima di fare mente locale… ah sì, il dito!

Il Touch ID io lo preferisco solo per l’uso a letto, perché funziona anche tenendo lo smartphone molto vicino o con la testa girata. Se Apple risolvesse queste cose sarebbe fantastico, così come metterli entrambi con il sensore d’impronta sotto il vetro. Allo stato attuale, però, ritengo il Face ID nettamente più comodo, senza contrare che incide indirettamente anche sull’aspetto del device (a tutto schermo) e le relative gesture di controllo. Insomma, se lo chiedete a me, il Touch ID rimane il migliore del suo genere ma è troppo old-school ed ha più contro che pro. 

C’è ma non si sente

L’iPhone SE è solo un po’ più piccolo del X (quindi anche di XS e 11 Pro), ma è più leggero. Non è una differenza esagerata (gli iPhone XR e 11 sono vistosamente più grandi e pesanti), ma vi mentirei se vi dicessi che non si nota per niente. Non tanto facendo la bilancia umana ma proprio nell’uso quotidiano. Quando lo metti in tasca è facile che ti dimentichi di averlo. E sta nelle tasche delle giacche senza fuoriuscire o farle pendere da una parte. Da trasportare è veramente il più comodo. Ma è inutile pure approfondire il discorso dato che a tutti sarà capitato di toccare con mano uno dei tanti iPhone con questo formato, incluso il precedente 8. Anzi, il primo 6 era ancora più sottile e leggero grazie all’alluminio. 

Una vecchia Retina

Il display da 4,7″ è indubbiamente una delle maggiori criticità di questo dispositivo. O meglio, lo è per chi non cerca espressamente uno smartphone piccolo per i vantaggi di cui ho appena parlato. Potreste dire che è uno schermo con bassa risoluzione, ma poi non si nota finché non ci poggiate sopra il naso, oppure che non ha neri da OLED, però sono le stesse identiche criticità dei pluri-apprezzati XR ed 11. I veri limiti di questo display sono nell’impatto visivo, per via dei grossi cornicioni, e nel fatto di essere piccolo. Io che ho superato i 40 faccio spesso fatica a leggere i testi minuscoli e ingrandendoli dalle Impostazioni si manda alle ortiche tutta la gradevolezza e l’equilibrio dell’interfaccia. Dunque c’è il limite estetico e il limite per chi non ha più un’ottima vista. Ma va detto che con X/XS non cambia quasi nulla, in quanto la larghezza è praticamente la stessa così la dimensione dei caratteri. Per avere dei vantaggi in questo senso si deve passare a XR/11 o alle versioni Plus/Max.

Più veloce della luce

L’aspetto su cui davvero non si può dire nulla, se non bene, riguarda le prestazioni. Il SoC Apple A13 garantisce velocità in ogni condizione ed è ampiamente il migliore dell’intero settore, non solo in casa Apple. Certo con uno schermo così compatto non ci si sente invogliati a fare cose complicate, ad esempio con l’11 Pro Max mi capita di realizzare dei montaggi video al volo con LumaFusion, cosa che sui 4,7″ di iPhone SE è impensabile. Tuttavia non serve arrivare a questi livelli per apprezzare l’eccellente fluidità di questo smartphone, basta il classico balzello da un’app all’altra o lo scorrimento rapido. Anche i giochi vanno benissimo, ma la maggior parte soffrono per le dimensioni dello schermo.

Longevità garantita

La nomea di Apple riguardo gli aggiornamenti software è certamente meritata. Anche acquistando un iPhone dell’anno scorso o persino di due anni prima, si avranno update garantiti per tanto tempo. Figurarsi se si parte con l’hardware più recente… e gli aggiornamenti non sono solo una questione di estetica o nuove funzioni, quanto anche di sicurezza e stabilità. Per cui questo è indubbiamente un altro punto a favore di SE, uno che vale per tutti gli iPhone ma diventa più interessante se applicato ad uno smartphone di questa fascia di prezzo. 

La longevità, però, non si ottiene solo col SoC e con il software. Nell’iPhone SE mancherà anche il 5G però c’è il Bluetooth 5, il Wi-Fi 6 (ax), il Dual SIM (la seconda elettronica), NFC per i pagamenti contactless e anche la resistenza IP67. Tutte cose che contribuiranno a garantire una buona durata nel tempo.

Autonomia sul filo di lana

Col teardown di iFixit ne abbiamo avuto la conferma: iPhone SE ha una batteria con la medesima capacità di quella dell’8. Dunque anche l’autonomia è sostanzialmente quella. Il lato positivo è che con soli 1821 mAh (6,96 Wh) riesce ad offrire circa 5h d’uso a schermo acceso e solo i task più impegnativi, come il gaming o la codifica video, consumano di più. Garantisce la tipica “giornata” per un utente medio, ma c’è il rischio di arrivare a cena con percentuale ad una cifra se si fa qualcosa in più. Non lo consiglierei a chi usa lo smartphone come parte integrante della sua attività lavorativa, poiché in quel caso ci si troverà a doverlo ricaricare già nel pomeriggio. La durata in standby è invece molto molto lunga: con le sole operazioni in background per controllo di aggiornamenti e notifiche la batteria perde pochissimo. Super apprezzata la ricarica Qi, che nei pari fascia Android non è sempre presente. Può sembrare una piccola cosa ma rende più moderna e comoda l’esperienza d’uso, nonché delle saltuarie cariche durante il giorno (magari alla scrivania).

Fotocamera controversa

Dal modello 3Gs in poi, l’iPhone è sempre stato il mio smartphone principale e quindi anche quello con cui faccio foto e video da punta e scatta. Non l’ho mai ritenuto il migliore da questo punto di vista, tuttavia apprezzo che l’impegno di Apple non sia mai stato quello di ammaliarci con megapixel ed altre amenità, quanto quello di offrire coerenza e sicurezza dei risultati. All’inizio veniva anche presa in giro per le limitate opzioni dell’app Fotocamera, ora sono tutte più o meno simili. Alla fine le foto da smartphone devono poter essere fatte con un clic senza pensare ad esposizione, bilanciamento del bianco ed altro. 

L’iPhone SE ha sostanzialmente il modulo fotografico dell’8 ma con alcuni vantaggi derivanti del più recente ISP incluso nel SoC A13. Questi vantaggi, però, non sono immediatamente visibili guardando le foto nel piccolo schermo: richiedono una visione più attenta. Di sera l’iPhone SE rispetto ad 8 mostra:

  • colori più naturali
  • una migliore gestione del contrasto
  • HDR nettamente superiore (ci sono meno aree bruciate)
  • minor rumore

Se però si confronta con il XR (che ha un sensore più grande) allora si noteranno:

  • minori dettagli
  • colori più piatti

Di giorno le differenze si assottigliano ma l’iPhone SE vince rispetto ad 8 grazie al più efficiente HDR ed una migliore esposizione generale che consente di trattenere le alte luci. Mi ha stupito notare che in queste situazioni l’iPhone SE compete con il XR in termini di dettaglio, tuttavia quest’ultimo ha una maggiore gamma dinamica e lo supera nelle scene ad alto contrasto. Alla fine il software serve, ma fino ad un certo punto.

In sostanza il miglioramento c’è ma la cosa più interessante degli ultimi modelli sul fronte fotografico è stata la modalità notte, che qui manca. Dunque le foto al buio e i paesaggi notturni saranno decisamente meno luminosi, vividi e piacevoli rispetto a quelli catturati con un iPhone 11.

Per la modalità ritratto non abbiamo la naturalezza ottenibile con la doppia camera per il rilevamento della profondità. Il rilevamento delle persone è stato migliorato ma il risultato è sempre un po’ posticcio, con salti netti e qualche errore di rilevazione nei dettagli. Inoltre non funziona sugli oggetti, come con iPhone XR.

Sul fronte video, però, il vantaggio rispetto all’iPhone 8 diventa più rilevante. In particolare la nuova stabilizzazione digitale garantita dall’ISP dell’A13 rende il girato molto più fluido e naturale. Le modalità di cattura sono le stesse, arrivando al 4K @ 60fps, ma il girato risulterà più fluido e godibile. Sul fronte fotografico nel mondo Android si può anche avere di più in questa fascia di prezzo, mentre per il video no. E non parlo di numeri ma di risultati.

Tutti pazzi per i Selfie

Anche sulla camera frontale l’hardware è quello dell’iPhone 8, ma in questo caso non c’è differenza con il XR: solo dagli 11 in poi la selfie camera ha subito un netto miglioramento, passando da 7 a 12MP e supportando la registrazione 4K. Tuttavia c’è il nuovo ISP ad aiutare SE, che supera nettamente la qualità dell’8 per la naturalezza dei risultati, specie nell’incarnato. Qui siamo pari livello con il XR, con ottima qualità con buona luce e sufficiente al chiuso.  

Passando al fronte video, il Full HD è di buona qualità, migliore rispetto ad iPhone 8, tuttavia se si confrontano i risultati con quelli degli ultimi iPhone si noterà che l’HDR non ha la stessa resa. In controluce l’SE brucia molto più facilmente le alte luci.

Conclusione

Voto 3,5/5Come si è ben capito, l’iPhone SE 2 è in sostanza un iPhone 8s: al di fuori del nuovo SoC e di piccolissime modifiche estetiche, non c’è molto altro di sostanzioso. Abbiamo lo stesso design, lo stesso schermo, le stesse fotocamere, la medesima autonomia. La velocità superiore si noterà poco oggi, giusto forse il GB di RAM in più aiuta nel multitasking, ma potrebbe venir fuori con i futuri aggiornamenti, dato che facilmente si arriverà ad iOS 17 e magari oltre. Tuttavia la valutazione sul prodotto cambia radicalmente se si considera che iPhone 8 è partito a 709€ e costava 559€ fino all’altro giorno, mentre SE 2 parte da 499€ ed apporta diverse migliorie. Sul fronte SoC, ad esempio, si fa addirittura un doppio salto, da A11 ad A13. In più sul nuovo iPhone SE per passare dai 64GB di base ai più adeguati 128GB si spendono solo 50€.

Certo 499€ non fa lo stesso effetto di 399 in dollari, ma tra tasse e conversioni era lecito aspettarsi questa cifra. Rimane comunque l’iPhone più economico oltre che l’iPhone più piccolo, due cose che per motivi diversi potrebbero attrarre sia gli utenti privati che quelli aziendali. 

Oltre a ringraziare C&C Apple Premium Reseller per avermi dato la possibilità di provare iPhone SE, vi comunico anche un codice sconto SAGGIPHONE che sul loro sito garantisce un 5% di sconto sugli iPhone… purtroppo escluso SE perché è appena uscito e anche non è possibile offrire promozioni. Il codice scade domenica 10 maggio 2020.

Per quanto mi riguarda non avevo bisogno di provarlo per sapere che trovandomi bene con uno schermo da 6,5″ avrei sofferto in soli 4,7″. Ecco perché in questa recensione non mi sono posto nella condizione di potenziale acquirente ma ho concentrato l’attenzione sulle differenze, sui pregi e i difetti. L’iPhone SE 2020 è inevitabilmente un modello che divide ma in conclusione voglio darvi anche la mia opinione, organizzata per preferenze e necessità:

  • se volete un iPhone piccolo spendendo poco, questo SE 2020 è un prodotto solido e con tanta sostanza. I punti deboli principali sono il frontale/schermo che sa di vecchio e l’autonomia solo sufficiente, ma su tutto il resto non gli si può dire nulla. Anzi, è molto più completo di altri smartphone nella sua fascia di prezzo e il merito è proprio del “risparmio” ottenuto riciclando design e display. Considerate che include Wi-Fi 6, resistenza IP67 e ricarica wireless, cose che nei medio gamma non si trovano facilmente.
  • se non cercate uno smartphone così piccolo e leggero, valutate un XR che ha molti vantaggi. È vero che non ha il Wi-Fi 6 o l’ultimo SoC A13, ma l’A12 è già molto performante, lo schermo è più grande, l’autonomia nettamente superiore, ha il Face ID e le nuove gesture. Forse avrà 1 anno in meno di aggiornamenti futuri su 5 ipotetici, ma a meno che non vogliate tenerlo davvero così tanto non avvertirete il problema e vi godrete i vantaggi. Certo c’è da spendere qualcosa in più, ma considerato l’attuale prezzo street di XR si tratta di circa 80/100€ a seconda delle offerte e che ritengo giustificabilissimi.
  • se vi interessano dimensioni simili in un design più fresco, per assurdo il vecchio iPhone X offre un impatto migliore, doppia fotocamera, schermo OLED più ampio e tutti i vantaggi della nuova esperienza d’uso senza Touch ID. Ovviamente è meglio XS ma costa di più e c’è anche da dire che X non è facile da trovare nuovo al giusto prezzo. Inoltre inizia ad avere i suoi anni ed anche se il SoC A11 va ancora benone non avrà sicuramente la longevità di SE. Quindi è un po’ borderline come valutazione ma, a seconda delle preferenze personali, può essere più interessante di SE dato il design contemporaneo (frontalmente è come 11 Pro). Di certo non capisco quelle poche persone a cui ho sentito dire che preferirebbero passare dal X ad SE, ma forse sono tra quelli a cui non piace il Face ID. 

PRO
+ Super veloce con l’A13
+ Ottima longevità garantita
+ Compatto, leggero e maneggevole
+ Fotocamera affidabile
+ Comparto video molto efficace
+ Il Touch ID ha ancora alcuni vantaggi
+ Supporta la ricarica wireless
+ Ha il Wi-Fi 6
+ Certificato IP67 contro polvere ed acqua
+ Il più economico iPhone in lineup

CONTRO
- Design “antico”
- Schermo piccolo rispetto alla superficie frontale
- La batteria è sul filo di lana, per molti non sarà sufficiente
- Il Touch ID ogni tanto è noioso
- Comunque non costa poco

DA CONSIDERARE
| Ci sono troppo alternative con aspetto più moderno anche in casa Apple. Personalmente consiglio di valutare un XR in offerta.

Maurizio Natali

Titolare e caporedattore di SaggiaMente, è "in rete" da quando ancora non c'era, con un BBS nell'era dei dinosauri informatici. Nel 2009 ha creato questo sito nel tempo libero, ma ora richiede più tempo di quanto ne abbia da offrire. Profondo sostenitore delle giornate di 36 ore, influencer di sé stesso e guru nella pausa pranzo, da anni si abbronza solo con la luce del monitor. Fotografo e videografo per lavoro e passione.