Il debutto dei primi Mac basati su Apple Silicon è stato certamente col botto, mostrando prestazioni che non fanno per nulla rimpiangere i predecessori con CPU Intel e impensierendo spesso addirittura anche modelli di fascia superiore. Già, perché lo si è detto più volte, ma vale la pena ripeterlo ancora: li abbiamo visti all’opera solo sulle configurazioni entry-level del mondo Mac. Quello che ci attende nel corso del 2021, e ancor di più nel 2022 quando Apple completerà la transizione da Intel, si prospetta molto più succoso.
A parlarne è Mark Gurman su Bloomberg. I lavori fervono alacremente a Cupertino e stando alle fonti i prototipi avrebbero mostrato eccellenti risultati, battendo i chip Intel di fascia alta. Non ci sono al momento indiscrezioni sui nomi con cui si presenteranno al pubblico, se identificati solo come varianti degli M1 già conosciuti o con una propria declinazione, ma Gurman riporta che arriveranno in due tranche, una prevista per la primavera 2021 e una in autunno. Saranno coinvolti tutti i Mac sinora rimasti ad Intel, incluse le varianti top di Pro 13″ e Mac mini; le uniche eccezioni saranno i Mac Pro, che dovranno attendere il 2022, in concomitanza con un design più compatto, circa la metà dell’attuale.
Per quel che riguarda le caratteristiche di questi SoC, non ci sono molti dettagli, ma si parla del numero dei core sia per l’unità centrale sia per quella grafica. Nei laboratori Apple sono in fase di test configurazioni con 20 nuclei complessivi, 16 ad alte prestazioni e 4 a risparmio energetico, che presumiamo possano essere destinate agli iMac. Altre varianti prevederebbero un numero minore di core potenti, 8 o 12, il che lascia presagire un focus verso i MacBook Pro. In vista del 2022 si starebbe invece preparando un chip a 32 core, tutti ad alte prestazioni. Sul fronte GPU, i numeri diventano ulteriormente roboanti: si parla di 16 e 32 core grafici, col top per i Mac Pro che potrebbero prevederne fino a 128. Insomma, sta diventando sempre più chiaro che in queste settimane stiamo solo degustando l’amuse-bouche del ricco menu di Apple: le vere portate devono ancora arrivare.