Gurman a tutto spiano: dai prossimi iMac (simili ai Pro Display XDR) al futuro pieghevole degli iPhone

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Ieri si parlava degli ultimi rumor riguardanti i prossimi MacBook Pro 14″ e 16″, con SoC Apple Silicon e modifiche al design. Ming-Chi Kuo e Mark Gurman si sono praticamente sfidati a colpi di leak sui due futuri modelli, sia con dettagli coincidenti sia con altri all’opposto. Ma il giornalista di Bloomberg, scuola 9to5Mac, non si è fermato ai MacBook. Nelle scorse ore si è scatenato con altre due parti di indiscrezioni: una dedicata ai Mac, l’altra agli iPhone (ma non solo).

iMac

Si parte dagli iMac. Tuttavia la domanda sorge spontanea: cosa c’entra qui sopra il Pro Display XDR? C’entra, perché secondo Gurman i prossimi iMac avranno un aspetto parecchio simile. Potrebbero aspettarci dunque cornici nere molto sottili, così come una scocca posteriore piatta e non più ricurva come nei modelli attuali, il cui design ricordiamo che non riceve variazioni significative dal 2012. Due nomi in codice, J456 e J457, a testimoniare la permanenza di una versione con schermo più piccolo e una più grande in linea a quanto già conosciamo. A riguardo, Gurman non si sbilancia su possibili modifiche dimensionali: in passato non sono mancati invece rumor, da fonti più o meno affidabili, soprattutto su un salto a 24″ del modello attualmente da 21,5″. È invece certa la presenza dei SoC Apple Silicon, in varianti molto più potenziate rispetto gli M1 che abbiamo già conosciuto ed apprezzato. Considerato poi che qui si tratta di all-in-one desktop, con maggiore superficie di dissipazione disponibile e nessuna batteria di cui tenere conto, ci si può attendere configurazioni ancora più spinte di quelle ipotizzate ieri per i MacBook Pro 16″.

Mac mini Pro… O Mac Pro mini

La palla passa poi ai Mac Pro. Due modelli sarebbero in preparazione: il più interessante è quello basato su Apple Silicon, perché oltre al cambio di architettura potrebbe avere dimensioni dimezzate rispetto all’attuale generazione, introdotta a fine 2019. Nel suo articolo Gurman rievoca i Power Mac G4 Cube, iconici tanto per il design quanto purtroppo per i problemi di raffreddamento – la dissipazione passiva, tanto voluta da Steve Jobs e Jony Ive, non si sposava bene con gli allora prestanti ma calorosi processori PowerPC, portando al flop. Benché è quasi certo che in ambito Pro non ritenteranno soluzioni prive di ventole, dato che le hanno mantenute sia sui MacBook Pro 13″ sia sui Mac mini con M1, i nuovi SoC progettati in casa dànno effettivamente la possibilità di riprendere quel concetto di workstation potente, compatta e quasi silenziosa. Che questi Mac Pro mini siano l’occasione di vedere all’opera le varianti di M1 dotate di 32 core CPU e 128 core GPU sempre rumoreggiati dallo stesso Gurman lo scorso dicembre? Forse ci si potrebbe scommettere su.

Mac Pro Intel

Il secondo modello invece è più tradizionalista: si tratterebbe a tutti gli effetti del seguito del modello 2019. Una torre di generose dimensioni e, soprattutto, processori Intel. Ciò potrebbe testimoniare la prudenza da parte di Apple nell’affrontare la transizione della gamma Mac, non buttando la vecchia architettura nel dimenticatoio prima dei due anni stabiliti, che scadranno nel 2022. Per quanto i Mac Pro mini con Silicon a 32 core possano mettere molta acquolina in bocca, non è detto che riescano a strappare già quest’anno lo scettro delle performance agli Xeon, men che meno alle schede grafiche AMD Radeon. Non si può trascurare il discorso delle espansioni e dei componenti intercambiabili, aspetto che probabilmente non verrà ripreso nei modelli Silicon. In queste ottiche si può inserire l’eventuale scelta da parte di Apple di aggiornare il Mac Pro Intel ancora per un altro giro, rispettando le esigenze dei professionisti che non investono volentieri su cambiamenti bruschi.

Non-Pro Display

Oltre ai Mac, Gurman ha accennato pure al discorso monitor. Sarebbe previsto un modello più economico del Pro Display XDR, dotato di caratteristiche più rivolte all’utenza consumer. Sappiamo che Apple ha un proprio concetto di economico, che evita compromessi estremi e dunque non sarà certamente qualcosa davvero a basso costo, tuttavia già tornare ai 999€ stand incluso del buon vecchio Thunderbolt Display da 27″ renderebbe questa sorta di Non-Pro Display molto attrattivo a più potenziali utenti rispetto ai 5599€ della versione base (senza nanotexture) del Pro Display XDR, cui vanno aggiunti 1099€ per il solo stand.

iPhone pieghevole

Il successivo report di Gurman si è invece concentrato sui dispositivi Apple dotati di iOS. Una versione “foldable” dell’iPhone, in competizione coi Samsung Galaxy Z Fold e Flip e col Motorola RAZR, non è ancora realtà ma potrebbe mancarci poco. Nei laboratori di Cupertino sarebbero in fase di test dei prototipi di schermi pieghevoli – solo i display, non i dispositivi completi. Questo implica che, se Apple deciderà effettivamente di proseguire il progetto, non ne vedremo i frutti tanto a breve. Neanche a dirlo, la fornitrice di questi schermi sarebbe l’amica-nemica Samsung.

iPhone 12S

Le attenzioni principali sono dedicate alla prossima generazione di iPhone, che di certo non presenteranno modifiche radicali nei form factor. Anzi, secondo quanto riportato nel report è probabile si andrà per una sorta di 12S, comprendente vari aggiornamenti ma senza stravolgere troppo l’estetica e il funzionamento. Non si parla al momento di schermi a 120 Hz, anche se è lecito attenderseli dopo essere stati tagliati quasi all’ultimo durante lo sviluppo degli iPhone 12, ma il ritorno del Touch ID prende sempre più quota. I sensori di impronte digitali sotto lo schermo, inizialmente lenti e poco efficienti, stanno maturando a passo rapido, rendendoli finalmente appetibili ad Apple che sulle nuove tecnologie tiene quasi sempre un approccio prudente, implementandole solo quando sono davvero pronte. La pandemia e il ricorso alle mascherine, che mettono spesso in difficoltà il Face ID, hanno senz’altro contribuito ad accelerare la necessità di una seconda forma di riconoscimento biometrico. Non si può nemmeno escludere l’utilizzo della stessa soluzione già vista negli ultimi iPad Air, che integrano il Touch ID nel pulsante di accensione/sblocco. La generazione di iPhone che verrà lanciata in autunno potrebbe essere l’occasione di iniziare la graduale dismissione della porta Lightning almeno su alcune varianti, in favore del wireless per la ricarica e il collegamento di accessori.

AirTag e iPad

Infine, in note più brevi Gurman ha toccato altre due categorie di prodotti. È confermato il prossimo arrivo dei localizzatori AirTag, attesi lo scorso anno con tante indiscrezioni nonché ritrovamenti nel codice di iOS, pure abbastanza recenti. Riguardo gli iPad, quest’anno assisteremo ad un rinnovamento più corposo per gli iPad Pro rispetto al 2020, almeno sotto la scocca – sul menu ci sarebbero gli attesi schermi Mini-LED e SoC di ultima generazione molto simili agli M1. Non ci sono indicazioni sul periodo di lancio, ma è plausibile si scelga ancora il periodo primaverile. Anche nella fascia d’ingresso si prevedono novità, con un nuovo modello simile sul piano estetico agli iPad Air del 2019, a loro volta rimpiazzati lo scorso settembre da un aggiornamento hardware ispirato agli iPad Pro. In assenza di maggiori indicazioni, si può solo ipotizzare che il prossimo autunno possa essere lanciato per sostituire l’iPad da 10,2″, anch’esso recentemente aggiornato, col design dell’Air 2019 che porterebbe un lieve upgrade dello schermo a quota 10,5″.

Giovanni "il Razziatore"

Deputy - Ho a che fare con i computer da quando avevo 7 anni. Uso quotidianamente OS X dal 2011, ma non ho abbandonato Windows. Su mobile Android come principale e iOS su iPad. Scrivo su quasi tutto ciò che riguarda la tecnologia.

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